PCTO ed emergenza Covid

Spunti per la realizzazione di attività a distanza

AGGIORNAMENTI NELLA SCUOLA

Nella difficoltà di effettuare i percorsi PCTO in presenza, scuole e aziende hanno individuato modalità virtuali per avviare gli studenti alla conoscenza del mondo del lavoro.

di Giorgia Lorenzato

È noto che gli studenti del triennio delle scuole secondarie devono svolgere un percorso denominato PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), che ha sostituito l’Alternanza scuola-lavoro; esso prevede un monte ore minimo di 90 ore nel triennio finale per i licei, 150 ore per gli istituti tecnici e 210 per gli istituti professionali.
Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, possono realizzare le attività anche per una durata superiore, distribuendole su più anni scolastici a partire dal terzo, presso aziende, studi professionali, enti pubblici o privati, anche del Terzo settore, effettuando incontri con esperti e visite aziendali, realizzando simulazioni di impresa, tirocini ecc., in Italia o all’estero.
La varietà e l’articolazione del percorso dipende strettamente da alcuni fattori:
l’indirizzo di studi, poiché l’impegno in termini di ore differisce notevolmente da uno all’altro, con ovvie conseguenze sulla possibilità di realizzare diverse attività integrate tra loro;
le scelte generali della scuola, soprattutto per quanto riguarda le priorità relative alle competenze trasversali da raggiungere, anche in raccordo con le azioni di orientamento;
il contesto in cui opera l’istituto;
la possibilità di attivare, all’interno di una classe, più percorsi formativi rispondenti alle esigenze personali degli studenti.

La normativa, ai sensi del D.Lgs. n. 81/08, prevede che gli allievi seguano, all’interno del monte ore, un corso sulla sicurezza così strutturato: un modulo base, della durata di 4 ore sui concetti generali di prevenzione, sicurezza e igiene sul lavoro, al quale si aggiunge un ulteriore modulo di 4 ore per le attività a rischio basso, di 8 ore per quelle a rischio medio e di 12 ore per quelle a rischio alto.
L’attuale emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha determinato nuovi scenari di cui occorre tenere conto per lo svolgimento di tale corso; infatti il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con l’INAIL, ha realizzato uno specifico percorso formativo gratuito da seguire, in modalità e-learning sulla piattaforma del Ministero dedicata all’alternanza. Questo corso utilizza metodologie didattiche interattive e innovative per un migliore coinvolgimento degli studenti sulle tematiche di salute e sicurezza sul lavoro, nonché per favorire la loro crescita nella consapevolezza di questi valori.
Nella difficoltà, se non nell’impossibilità, di effettuare i percorsi PCTO in presenza, scuole e aziende propendono verso modalità “virtuali”, realizzando e implementando forme di conoscenza del mondo del lavoro a distanza, da integrare nei percorsi tradizionali.

Scenari e opportunità

Durante l’emergenza sanitaria della primavera 2020, le attività in corso sono state sospese e il raggiungimento del monte ore previsto dalla normativa non è stato considerato requisito per la partecipazione all’esame di Stato.

La ripresa delle lezioni solo parzialmente in presenza, la difficoltà delle aziende ad accogliere gli studenti, la prosecuzione dell’emergenza anche dopo l’inizio dell’attività didattica, ha spinto i soggetti interessati a proporre e ricercare nuove forme operative, basate su due dimensioni:
la dimensione orientativa;
le competenze trasversali.

Il primo punto tende a sottolineare la valenza formativa dell’orientamento come strumento che consente agli studenti di acquisire consapevolezza delle proprie inclinazioni e attitudini, mentre l’acquisizione di competenze trasversali (soft skills) si affianca a quella delle competenze tipiche di indirizzo e a quelle digitali.
L’orientamento è una delle grandi funzioni svolte dalla scuola a favore degli allievi per individuare le proprie potenzialità e sviluppare le competenze necessarie a adattarsi ai nuovi contesti di studio e lavoro.
Le attività di orientamento vengono realizzate attraverso:
incontri e sportelli virtuali con enti privati e pubblici, associazioni di categoria e ordini professionali per rispondere alle esigenze degli studenti rispetto alle scelte post diploma;
la realizzazione di laboratori online sulle principali tematiche del lavoro, organizzati da organismi ausiliari del commercio, associazioni imprenditoriali e commerciali ecc.;
presentazioni da remoto delle offerte delle Università e delle aziende interessate, che hanno sostituito i saloni dell’orientamento.

Per quanto riguarda invece i percorsi PCTO in senso stretto, le nuove soluzioni hanno dovuto tenere conto delle grandi difficoltà originate dal passaggio a modalità digitali, passaggio che vede ancora un basso grado di digitalizzazione in alcune fasce della popolazione scolastica, con la conseguente necessità di colmare tale gap.
Le attività sono diversificate nei vari contesti territoriali e vedono la collaborazione, oltre che delle aziende, di altri soggetti: operatori dei servizi per il lavoro, esponenti delle diverse categorie professionali e imprenditoriali o del settore dell’arte, della scienza e della cultura. Si riconosce il ruolo centrale dello studente nell’azione educativa, la centralità del suo rapporto con il territorio, cercando di predisporre percorsi formativi volti a integrare le conoscenze disciplinari e le abilità operative con lo sviluppo di competenze trasversali, comunemente conosciute come soft skills.
Vediamo alcune forme alternative di realizzazione dei percorsi.

Lo stage tradizionale svolto a distanza

Per gli studenti che hanno preferito effettuare la loro attività presso le aziende o gli studi professionali, si è fatto ricorso a una sorta di smart working, assegnando loro progetti o compiti da svolgere da casa e da inviare poi al tutor aziendale in modalità telematica. Ne sono un esempio le iniziative attivate per studenti degli indirizzi Costruzione, ambiente e territorio, che grazie all’applicazione TeamViewer possono essere seguiti nel loro lavoro dal tutor che ne controlla l’operato e ne cura la formazione. Gli ordini professionali (ad esempio i Collegi Territoriali dei Geometri) integrano la loro formazione con seminari su temi specifici, erogati nella forma di webinar e aventi per oggetto la prevenzione dei rischi, la normativa antincendio, o l’uso di applicativi quali Docfa o Pregeo.

La formazione a distanza

Gli ordini professionali dei Dottori commercialisti e dei Revisori contabili, erogano moduli di formazione specifica su contenuti di natura tributaria, societaria e commerciale, a favore degli studenti che desiderano proseguire gli studi in campo economico aziendale, ma anche per coloro che intendono avvicinarsi in modo consapevole al mondo del lavoro; le attività sono riconosciute dal Miur, con il quale si stipula una convenzione.

Molte associazioni ed enti no profit, operativi nel campo della tutela del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, stipulano convenzioni con le istituzioni scolastiche per realizzare attività di invito ai giovani alla cura dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale, considerati strumenti di promozione sociale; è evidente come queste iniziative soddisfino non solo i bisogni di orientamento e formazione tipici dei PCTO, ma realizzino anche una funzione di educazione alla cittadinanza attiva.

Il volontariato e l’impegno sociale

L’impossibilità di realizzare stage in presenza ha spinto le scuole a collaborare con enti del Terzo settore per erogare servizi da remoto a favore delle collettività.
Ne sono esempi:
la collaborazione con cooperative ed enti no profit impegnati nell’assistenza alle persone con disabilità o in situazione di svantaggio sociale;
l’assistenza telefonica a favore degli anziani soli e la realizzazione di piccoli servizi, quali la spesa alimentare o l’acquisto di medicinali;
l’intrattenimento ai bambini ricoverati in ospedale come ‘clown di corsia’ con videochiamate a distanza;
il supporto alla protezione civile con diverse attività di volontariato.

Anche all’interno della stessa scuola possono essere attivati progetti quali:
le attività di peer tutoring esercitate a favore di studenti più giovani, ai quali si offrono sportelli didattici online, via Zoom, Meet o Teams;
la collaborazione alle iniziative di orientamento in entrata realizzate dalla scuola, guidando gli allievi della scuola secondaria di primo grado a effettuare scelte consapevoli per il loro futuro scolastico.

I progetti delle aziende

Le aziende di medie e grandi dimensioni, che operano nel settore industriale, dell’energia o dei servizi propongono esperienze professionalizzanti caratterizzate in parte da attività in modalità e-learning e in parte dalla realizzazione di project work. I progetti sono rivolti sia a intere classi sia a gruppi ristretti di studenti.
Le relazioni che le aziende intrattengono con le scuole hanno una ricaduta favorevole sul territorio e rappresentano una forma di promozione, utile a migliorarne l’immagine positiva sul mercato.
I servizi formativi sono erogati attraverso piattaforme digitali che permettono di operare in modalità sincrona o asincrona, e consentono di sperimentare nuove forme di apprendimento, metodologie didattiche innovative e di avvicinarsi alle nuove tecnologie, senza mai trascurare la dimensione del percorso che deve essere legata nei limiti del possibile, all’indirizzo di studi.
Gli obiettivi sono di solito il potenziamento delle competenze professionali e trasversali (soft skills) oppure la sensibilizzazione verso tematiche specifiche quali il risparmio energetico, la tutela dell’ambiente, l’automazione industriale, la realizzazione di un’idea imprenditoriale.
Alcune aziende impegnate in percorsi di questo tipo sono CocaCola, HBC Italia, Mitsubishi Electric, Leroy Merlin.
I modelli proposti sono solitamente strutturati in moduli formativi costituiti da:
una parte teorica da fruire nella forma di video lezioni, seguite da test finali online di verifica degli apprendimenti;
una parte pratica realizzata con l’elaborazione di un project work, che può essere un progetto vero e proprio o un’indagine sul territorio o la redazione di un elaborato o di un business plan.

Altri programmi di formazione sono patrocinati da banche e assicurazioni su temi relativi alla gestione del denaro e/o all’educazione finanziaria e imprenditoriale; sono spesso coordinati da enti e fondazioni quali ABI, o Feduf.
Unicredit ha lanciato il programma Startup your life, della durata di 90 ore (30 di teoria e 60 di project work), realizzato tramite una piattaforma di cooperative learning e basato su tre diversi percorsi, uno di educazione finanziaria, uno di educazione imprenditoriale e uno di orientamento allo studio e al lavoro.
Feduf, Unipol e Unimpiego propongono il progetto Pronti, lavoro…VIA!, della durata di 20 ore per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e della previdenza; si articola in step che passano attraverso la stesura del curriculum vitae, la contribuzione, la scelta tra lavoro dipendente e autonomo, le modalità di copertura previdenziale e assicurativa.
Feduf organizza il percorso Che impresa ragazzi, che si propone di fornire ai docenti gli strumenti per orientare gli allievi al mondo del lavoro, in una prospettiva rivolta a colmare il divario esistente tra domanda del mondo del lavoro e offerta del mondo della scuola, sia realizzando un focus sulle competenze più richieste sia nella trasformazione di un’idea in azione concreta: il percorso può partire dalla terza classe e svilupparsi in un arco temporale di tre anni.
Wecanjob, portale italiano di orientamento, formazione e lavoro, propone un corso di 20 ore da attuare in tre settimane, su tematiche di orientamento formativo e professionale, rivolto a tutte le scuole secondarie di secondo grado e riconosciuto dal MIUR, come tutte le iniziative elencate finora.
In conclusione, appare evidente che finché ci sarà la necessità di mantenere il distanziamento sociale si dovranno pensare nuove forme e modalità di partecipazione degli studenti in azienda. Ciò può rappresentare un’opportunità per sviluppare nuove metodologie di interazione nel rapporto tra scuola e mercato del lavoro.
La partecipazione delle aziende, il loro fare rete con le scuole del territorio, può contribuire a meglio orientare gli studenti verso professioni o settori in ascesa o in ridefinizione, riducendo il mismatching tra offerta e domanda di lavoro, combattendo la disoccupazione giovanile e riducendo il divario tra competenze richieste e competenze dei profili in uscita.

PCTO ed emergenza Covid

di Giorgia Lorenzato

 

Giorgia Lorenzato: laureata in economia presso l'università di Torino, è docente di economia aziendale in un istituto tecnico della cintura torinese. Autrice di testi e supporti multimediali a carattere giuridico-aziendale, opera nel campo della progettazione didattica e della formazione dei docenti in collaborazione con vari enti, quali Invalsi e Indire.

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