Il concetto di sostenibilità
Sempre più il termine sostenibilità trova spazio nella nostra vita quotidiana. Nonostante la diffusa attenzione, permane la tendenza ad attribuire a tale termine significati differenti e a tratti discordanti.
La definizione generica di sostenibilità può essere fatta risalire agli anni Ottanta, quando nella stesura del Rapporto Brundtland da parte della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, la sostenibilità venne identificata con la soddisfazione dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Ci si riferisce quindi a un approccio che chiede l’adozione di scelte di comportamento (e in particolare di sviluppo) effettuate tenendo in considerazione gli effetti di lungo periodo piuttosto che quelli osservabili nel solo breve termine.
La sostenibilità in azienda
Negli anni si è assistito a un confronto attorno alla necessità che le aziende operino per garantire uno sviluppo sostenibile. Quando si parla di sostenibilità aziendale ci si riferisce a una nuova concezione dell’attività imprenditoriale, secondo cui il fine ultimo dell’attività d’impresa non può consistere nella sola massimizzazione del profitto (obiettivo tipicamente di breve periodo), ma va esteso alla creazione di valore nel lungo periodo, a vantaggio di tutti gli interlocutori aziendali e delle esigenze delle generazioni future.
Un’azienda sostenibile deve quindi operare non solo con l’obiettivo di generare un ritorno economico per i proprietari (shareholders) – condizione necessaria ma non sufficiente per poter garantire la continuità aziendale – ma deve cercare di garantire benefici (economici e non) per tutti i soggetti che a vario titolo hanno a che fare con essa (stakeholders). Per essere sostenibile un’azienda deve trovare nuovi modelli di operatività che le permettano di generare valore per i proprietari (equi risultati economici), valore per i propri interlocutori (risultati sociali in linea con le attese) e preservare il valore delle risorse naturali (impatto positivo sull’ambiente).
La sostenibilità in azienda non può identificarsi con l’ottenimento di certificazioni di carattere sociale o ambientale rilasciate da enti terzi (ad esempio ISO 14001, SA8000, FSC e così via), né con la realizzazione di iniziative filantropiche con cui restituire parte del profitto generato alla società sottoforma di donazioni, erogazioni liberale o concessione di beni a titolo gratuito. Certamente un impegno filantropico è apprezzabile, ma un’azienda orientata alla sostenibilità non può limitarsi a operare quotidianamente per la massimizzazione del profitto per gli azionisti e, una volta raggiunti i risultati economici, destinarne una parte (discrezionale e spesso anche minima) alla società. Ancora, la sostenibilità non coincide con la redazione di documenti (ad esempio un codice etico o un bilancio di sostenibilità), spesso utilizzati per costruire un’immagine dell’operato aziendale ingannevolmente positiva.
La sostenibilità in azienda è una sfida di più ampio respiro, che chiede cambiamenti soprattutto nell’operare quotidiano, prestando attenzione agli aspetti sociali e ambientali soprattutto nelle attività alla base della generazione di risultati economici attesi. Essere orientata alla sostenibilità per un’impresa comporta il riconcepire i propri prodotti per andare incontro ai bisogni insoddisfatti dell’intera società e per ridurre l’impatto generato sull’ambiente.
Ad esempio, un’impresa impegnata nella produzione e vendita di elettrodomestici può progettare i prodotti perché consumino sempre minor energia, perché siano duraturi, possano essere riparati con semplicità e permettano un facile riciclo o riuso dei componenti a fine vita.
Allo stesso tempo, essere sostenibili vuol dire identificare strumenti organizzativi che permettano ai propri lavoratori di crescere professionalmente, contribuire con il proprio comportamento alla tutela dell’ambiente e conciliare adeguatamente i propri impegni lavorativi e familiari; assicurarsi che i fornitori di materie prime nei propri cicli produttivi rispettino l’ambiente naturale e garantiscano un adeguato trattamento dei propri lavoratori.
Essere sostenibile per un’azienda non significa neppure rinunciare alla generazione di un valore economico a vantaggio dei proprietari. Senza di esso infatti il lavoro e il rischio di chi intraprende l’attività d’impresa non sarebbe adeguatamente riconosciuto e l’azienda non disporrebbe delle risorse per operare.
I motori dell’attenzione alla sostenibilità delle aziende
L’attenzione nei confronti della sostenibilità deriva dalla necessità di rispondere alle crescenti criticità sociali e naturali che caratterizzano l’ambiente in cui le aziende operano.
Un primo fattore che ha trasformato completamente l’economia mondiale è il fenomeno della globalizzazione, che ha prodotto risultati positivi come la creazione di nuova ricchezza, ma anche negativi come il divario crescente fra i paesi ricchi e i paesi più poveri. Tra le criticità sollevate dal fenomeno della globalizzazione vi sono quelle derivanti dalle differenti normative a tutela dei diritti umani, del lavoro e dell’ambiente naturale nei vari paesi. Alcune economie fondano la propria crescita su un mercato del lavoro a bassa tutela e a basso costo della manodopera, che attrae investimenti stranieri di aziende intenzionate a massimizzare il solo profitto. Questi fenomeni di delocalizzazione hanno esposto alcune aziende a critiche per il loro scarso interesse verso gli impatti sociali dell’attività d’impresa.
Un secondo fattore che ha portato a una maggiore attenzione attorno al tema della sostenibilità è la crescente consapevolezza delle gravi conseguenze derivanti dal cambiamento climatico, generato dalle emissioni ambientali e dall’inquinamento ad opera dell’uomo. Le aziende orientate alla sostenibilità hanno rivisto i propri modelli operativi per rispondere a tali esigenze, riducendo gli impatti ambientali della propria produzione e quelli connessi all’uso dei beni prodotti.
Un terzo fattore è l’attenzione nei confronti dei lavoratori e delle loro condizioni di benessere, giustizia, salute ed equità. Inoltre, un crescente numero di consumatori è attento agli aspetti sociali e ambientali connessi ai propri processi di acquisto, di fatto punendo le aziende poco attente alla sostenibilità e premiando (anche acquistando beni e servizi a maggior prezzo) le aziende rispettose dell’ambiente e della società.
Per poter meglio guidare l’impegno verso il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, nel settembre 2015 le Nazioni Unite hanno formulato 17 obiettivi – i Sustainable Development Goals (SDGs) – a loro volta suddivisi in 169 sotto-obiettivi. Tali obiettivi sono raggiungibili solo se tutti gli attori a diversi livelli e gradi collaborano per il loro raggiungimento. Un significativo contributo è richiesto alle aziende, che sempre più numerose stanno rispondendo alla sfida lanciata dagli SDGs, cercando di integrare tali obiettivi all’interno del proprio modo di operare.