La rappresentazione inclusiva nei libri di testo e nei materiali scolastici

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I materiali educativo-didattici diventano un mezzo per non escludere nessuno

INCLUSIVE TEACHING

L’inclusione rientra a pieno titolo all'interno degli obiettivi educativi prefissati dagli insegnanti e si realizza quando ogni studente percepisce di essere accettato e valorizzato dagli altri componenti del gruppo. Le rappresentazioni presenti nei libri di testo e nei materiali scolastici giocano, in tal senso, un ruolo importante.

di Fabio Filosofi

L’insegnante, in ogni contesto formativo e in ogni ordine e grado di scuola, ha il compito di intervenire sia sul piano didattico che su quello educativo: il suo ruolo, infatti, non può limitarsi alla mera trasmissione di nozioni ma deve estendersi anche alla sfera affettivo-relazionale, motivazionale e valoriale.
L’inclusione, intesa come valorizzazione e promozione delle differenze, rientra a pieno titolo all’interno degli obiettivi educativi prefissati dagli insegnanti e si realizza quando ogni studente percepisce di essere accettato e valorizzato dagli altri componenti del gruppo.
Un approccio inclusivo nei confronti della programmazione didattica rivela una prospettiva orientata costantemente verso la compenetrazione tra gli argomenti affrontati durante le lezioni e il sostrato educativo avente lo scopo di sostenere e di tendere verso un apprendimento significativo.
Per comprendere in maniera chiara il profondo rapporto di interdipendenza positiva che può realizzarsi tra sfera didattica e sfera inclusiva è utile soffermarsi sull’utilizzo dei materiali educativo-didattici utilizzati dagli insegnanti come i libri di testo, le flash cards, le schede preparate dai docenti, i video e le immagini proiettate sulla LIM. Non c’è dubbio che tutti gli insegnanti utilizzino tali strumenti per ideare, programmare e attuare l’intervento didattico, anche se può essere differente il grado di consapevolezza del docente riguardo all’esistenza di due piani (didattico ed educativo) che possono coesistere in ogni materiale proposto agli alunni.
Per quanto riguarda le immagini e i testi all’interno dei materiali scolastici fruiti dagli alunni, infatti, possiamo distinguere due livelli percettivi: il focus principale e lo sfondo educativo.
Ogni strumento didattico, dal libro di testo al video proiettato sulla LIM, propone agli alunni un argomento, riguardante una specifica materia, rappresentato in una modalità iconica e testuale che veicola una specifica visione della realtà (sociale, culturale, economica e politica). Il testo scolastico, come molti materiali didattici che utilizzano immagini e testi al loro interno, è considerato da pedagogisti e ricercatori un costrutto sociale che propone una determinata visione della realtà, uno strumento sociale, quindi, attraverso il quale e grazie al quale gli studenti interagiscono tra di loro e nel quale tutti gli alunni e tutte le alunne vorrebbero e dovrebbero riconoscersi per non sentirsi esclusi dalla rappresentazione sociale e culturale.

Un esempio concreto può aiutare a comprendere meglio la dinamica tra focus principale e sfondo educativo: in una pagina di un libro di grammatica inglese (ma lo stesso discorso può valere per una grammatica italiana) che tratta i verbi ausiliari può essere presente un fumetto o una foto rappresentante dei ragazzi in un parco e che dialogano utilizzando alcune forme relative ai verbi ausiliari. In questo caso il focus principale è costituito dalla spiegazione dei verbi ausiliari nella pagina in questione, mentre lo sfondo è rappresentato dall’immagine nella quale sono raffigurati i ragazzi che parlano tra di loro. Tale rappresentazione, rispetto all’argomento didattico della pagina all’interno del libro di grammatica, può svolgere una funzione inclusiva di sfondo destinata ad agire in maniera indiretta sull’immaginario e sulla prospettiva degli studenti: se pensiamo alla presenza di illustrazioni che rappresentano diverse realtà umane all’interno dei vari capitoli del libro di grammatica inglese preso come esempio, comprendiamo come la visione della realtà sociale può diventare sempre più onnicomprensiva e ciò può senza dubbio contribuire alla creazione di un punto di vista inclusivo. Nell’immagine rappresentante ragazzi che parlano, infatti, potrebbero essere presenti ragazzi di diversa nazionalità, con bisogni speciali, di estrazione sociale diversa e di differenti religioni, che parlano utilizzando i verbi ausiliari. Secondo tale prospettiva lo sfondo educativo tende a diventare anche sfondo inclusivo.
La fruizione costante di tale immagini rende possibile l’assorbimento da parte dei discenti di una realtà inclusiva che non costituisce necessariamente l’argomento specifico della lezione ma che rappresenta un messaggio di inclusione sotteso in cui molteplici realtà umane sono parte del contesto sociale quotidiano rappresentato.
Questa stessa prospettiva può essere realizzata per quanto riguarda i testi inclusi all’interno dei materiali didattici. Prendiamo, ad esempio, in considerazione una scheda didattica nella quale la storia raccontata costituisce lo sfondo mentre il focus principale è rappresentato da uno specifico argomento di grammatica che si vuole approfondire (come accade nei materiali relativi alla Reading Comprehension): anche in questo caso l’inserimento all’interno del testo di storie riguardanti differenti realtà umane (dai bisogni speciali ad altre realtà poco o mai rappresentate) può avere un forte impatto educativo-inclusivo in quanto strettamente innestato su quello specificatamente didattico.

Operando nella scuola è quindi utile tenere sempre presente l’importanza della rappresentazione attraverso immagini e testi all’interno dei materiali scolastici, non solo per favorire un’ottica inclusiva ma anche al fine di offrire a tutti gli alunni strumenti educativo-didattici in cui possano riconoscersi nell’immaginario rappresentato.
Diventa quindi importante mantenere la sensibilizzazione su questa tematica al fine di creare un circolo virtuoso in ambito formativo che potrebbe avere una ricaduta positiva sull’immaginario rappresentativo in ambito educativo-didattico.

Bibliografia

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Fabio Filosofi: ha lavorato per dieci anni a Roma come insegnante di sostegno nella Scuola Primaria. Attualmente è dottorando presso l’ODFLab (Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione - Dipartimento di Scienze Cognitive - Università degli Studi di Trento) e la sua ricerca è incentrata sulla rappresentazione degli individui con bisogni speciali all’interno dei libri di testo e dei materiali didattici. Formatore di insegnanti, conduce un laboratorio musicale-teatrale che ha lo scopo di promuovere le abilità sociali.