La relatrice della sessione plenaria, Silvia Minardi, Presidentessa Nazionale del Lend, nel suo intervento L’Educazione Linguistica tra l’Educazione Civica e l’Educazione alla Cittadinanza, ha messo subito in evidenza questo concetto: l’Educazione Civica è da sempre al cuore del nostro insegnamento quotidiano. Quando presentiamo un aspetto della civiltà del paese di cui insegniamo la lingua, segnaliamo valori positivi di cittadinanza contestualizzati nella vita specifica del paese. Al di là di tutte le indicazioni che devono ancora completare il quadro giuridico di questa nuova introduzione, l’elemento essenziale è acquisire la consapevolezza che stiamo realmente agendo all’interno di queste indicazioni. Nella maggior parte dei casi, si tratta di renderne più partecipi anche gli allievi e i colleghi delle altre discipline, mettendo in evidenza quei nuclei tematici allineati alle tematiche proprie dell’Educazione Civica: Costituzione, Sviluppo sostenibile e Cittadinanza Digitale.
Nel suo intervento, Silvia Minardi ha tracciato mirabilmente l’iter della nuova normativa, con tutte le implicazioni a livello della didattica della lingua straniera. Per un approfondimento, vi invitiamo a leggere il testo integrale della sua relazione.
Per le tre lingue comunitarie, i relatori intervenuti al convegno hanno illustrato i punti di forza specifici di ognuna, nel percorso di insegnamento dell’Educazione Civica, a partire da esempi concreti offerti dalle varie unità didattiche prese in esame.
L’intervento di Fabio Caon, Università di Venezia, ha affrontato le motivazioni di base, valide per tutte le lingue, che sottolineano la necessità di una nuova didattica interculturale e inclusiva. Un intervento costellato da preziose citazioni, a partire da quella introduttiva tratta dalla poesia Prigione, dell’autore camerunense Ndjock Ngana, sull’importanza del plurilinguismo:
Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà,
conoscere una sola logica
è prigione.
Altrettanto interessanti i dati che dimostrano come la scuola, nella nostra società attuale, sia multiculturale, oltre che multietnica. A questo proposito, illuminante è il riferimento alle definizioni di questi concetti proposte dal Consiglio d’Europa 1989.
Multiculturale: descrive una situazione di fatto, indica una realtà in cui sono presenti individui e culture diverse.
Interculturale: ha un carattere dinamico ed evidenzia le relazioni e i processi che si stabiliscono tra soggetti o gruppi appartenenti a culture diverse.
Altrettanto interessante, per la lingua spagnola, l’intervento del relatore Nello Fanciullo, Non c’è apprendimento senza divertimento, che ha insistito sull’aspetto affettivo, porta preferenziale dell’apprendimento, principio valido naturalmente non solo per la lingua spagnola. Stimolante anche la visione proposta di un forte ottimismo nell’insegnamento a partire dai dettagli di vita quotidiana, come esprimersi sempre con affermazioni positive e sorridenti per creare armonia ed equilibrio intorno a sé.
La relazione di Tiziana Cignatta per il francese, Apprendimento linguistico, sfide culturali e competenze di cittadinanza, ha posto l’accento sulle sfide attuali, relative ai problemi sanitari con tutte le implicazioni didattiche e psicologiche, oltre che professionali. Un mondo che deve soprattutto tenere conto delle indicazioni dell’Agenda 2030, diventate ormai un imperativo assoluto e di particolare rilevanza specificatamente nell’insegnamento congiunto linguistico e di Educazione Civica.
I principi dell’Agenda 2030 sono stati ripresi anche per la lingua tedesca sia da Elisabeth Eberl sia da Gabriella Montali e Daniela Mandelli che hanno segnalato, fra l’altro, una serie di attività relative al tema di una corretta alimentazione e della pacifica convivenza, da additare a modello di integrazione anche fra generazioni differenti.
In definitiva, una serie di incontri da non perdere, tanto più che sia i documenti, sia i video restano a vostra disposizione, con la possibilità di scoprire tante attività da applicare anche nel vostro campo linguistico.