Buone pratiche
La nuova rubrica Pearson che propone alcune storie di successo green, ambientate in varie parti del mondo, che raccontano come grazie all'impegno e alla dedizione sia possibile fare la differenza!
Le storie sono tratte da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.


L'uomo che ferma il deserto
Nel 2018, il Premio Nobel Alternativo, istituito in Svezia alla Right Livelihood Award Foundation per premiare "persone coraggiose che trovano soluzioni ai problemi globali", è stato assegnato a Yacouba Sawadogo, il contadino del Burkina Faso che ha trovato il modo di "fermare il deserto". Le agenzie di soccorso internazionali che operano in quest'area sono riuscite a ripristinare migliaia di ettari di terra fertile e ridurre la fame in Burkina Faso e Niger. La tecnica di Sawadogo si basa su un metodo antico chiamato "zai": scavando pozzi nel terreno inaridito si possono immagazzinare acqua e sostanze nutritive che consentono alle colture di resistere alla siccità. Questo metodo si è rivelato particolarmente efficace in Burkina Faso, dove i cambiamenti climatici e l'uso eccessivo della terra hanno causato il bisogno di aiuti alimentari per quasi un milione di persone.
Tratta da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.

Il primo passo: costruire nuove scuole
Ancora oggi, nel mondo, milioni di bambini studiano in scuole insicure, senza acqua potabile, sovraffollate. Alcuni esempi tra i tanti: nello Yemen, circa il 20% delle scuole non può più essere usato perché distrutto dalla guerra o usato come rifugio dalle famiglie sfollate. Diverse organizzazioni internazionali e fondazioni stanno collaborando con gli enti locali per garantire le risorse necessarie per costruire nuovi edifici scolastici, anche attraverso concorsi aperti in tutti i Paesi del mondo.
Nel 2017, due studenti di Ingegneria Edile e Architettura dell'Università Politecnica delle Marche hanno vinto un concorso internazionale promosso da NKA Foundation, un'associazione africana per lo sviluppo delle risorse culturali e umanitarie, per realizzare un nuovo prototipo di scuola sostenibile in Ghana. Il progetto non-profit proposto dai due studenti si chiama "InsideOut" e offre una soluzione concreta in una realtà fortemente disagiata, con oltre 500.000 bambini analfabeti a causa della carenza di edifici scolastici. Lo spazio di apprendimento sarà completamente immerso nel paesaggio e a contatto con la natura, per sfruttare al meglio la luce naturale, garantendo aule che si potranno ingrandire o rendere più piccole a seconda delle esigenze.
Tratta da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.

Caffè e parità di diritti
L'International Trade Center riporta che in Africa e negli altri Paesi produttori di caffè, le donne contribuiscono per il 70% al lavoro nelle coltivazioni, ma solo il 10% di queste lavoratrici riceve un vero riconoscimento. Due anni fa, il Comitato di Sviluppo Internazionale della Specialty Coffee Association of Europe, un'organizzazione non-profit che opera nell'industria del caffè, in collaborazione con il Trade Center e altri partner, ha lanciato un progetto che ha coinvolto il Ministero dell'Agricoltura del Ruanda. Il programma era rivolto alle donne impiegate nella produzione locale del caffè per aiutarle a migliorare le tecniche di coltivazione e ad acquisire maggiori competenze. L'obiettivo finale del progetto è quindi di contribuire alla crescita professionale delle donne lavoratrici ruandesi e al riconoscimento del loro ruolo all'interno dell'economia e della società locale.
Tratta da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.

Una soluzione "verde"
La maggior parte degli studiosi è concorde su un fatto: è nelle città che si gioca il risparmio dell'acqua. Quindi occorre attivarsi! Vista la crescente richiesta di acqua per soddisfare i consumi di una popolazione in continua crescita, i Paesi e le città stanno dimostrando un forte interesse nei confronti delle "soluzioni verdi". La Cina, ad esempio, ha recentemente promosso il progetto Sponge City (Città Spugna), che ha come scopo l'aumento della disponibilità di acqua nei contesti urbani. A partire dal 2020 saranno costruite sedici città pilota: l'obiettivo è riutilizzare il 70% dell'acqua piovana, creando delle zone umide vicino alle città o ripristinando paludi già esistenti, per immagazzinarla.
Tratta da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.

La prima città 100% sostenibile
Si chiama Lusail City e si estenderà per 30 km2 a 15 km da Doha, in Qatar. Sarà la prima città al mondo a zero impatto ambientale. Più del 50% della superficie sarà coperto da prati e nei 33 parchi previsti sarà possibile osservare le piante autoctone del deserto e respirare aria pulita. Questa "eco metropoli", organizzata per ospitare più di 350.000 persone, è stata commissionata dal Governo del Qatar, in occasione del campionato mondiale di calcio del 2022. L'illuminazione cittadina sarà regolata da un innovativo sistema di distribuzione di gas naturale a impatto zero, mentre l'acqua piovana verrà raccolta nell'impianto di depurazione cittadino per poterla riutilizzare nell'irrigazione degli spazi verdi. In città sarà possibile spostarsi senza usare la propria automobile, grazie a un efficiente sistema di trasporti, riducendo così l'inquinamento dell'aria. Infine, molti edifici e gli spazi verdi sono stati richiesti per proteggere la città dalle numerose tempeste di sabbia che minacciano lasalute dei cittadini.
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Quali sono i Paesi più innovativi?
Secondo il Global Innovation Index 2018, l'Italia si trova al 31° posto della classifica dei Paesi più innovativi al mondo, dopo Slovenia, Cipro, Spagna e Repubblica Ceca. La classifica viene realizzata valutando le economie di 126 Paesi al mondo sulla base di 80 indicatori, tra i quali: il numero di nuovi brevetti presentati, la creazione di app, la spesa destinata all'istruzione di qualità, la quantità di pubblicazioni tecnico-scientifiche. Al primo posto, si conferma sempre la Svizzera, seguita da Olanda, Svezia, Regno Unito e, dopo Singapore e Stati Uniti, da Finlandia, Danimarca, Germania e Irlanda. È interessante notare, però, che nella classifica cominciano ad emergere anche gli Stati asiatici: oltre a Singapore, Giappone, Corea del Sud e Hong Kong, in classifica c'è per la prima volta anche la Cina (17° posto). L'India, invece, si posiziona al 57° posto. In America Latina è il Cile (47° posto) il primo Paese della regione, seguito da Costa Rica e Messico, mentre il Brasile è solo 64°. L'Africa, infine, presenta alcune importanti eccezioni: il Sudafrica è al 58° posto, grazie soprattutto alla qualità delle pubblicazioni delle sue università.
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Investire nella natura
Per contrastare i cambiamenti climatici e l'inquinamento, molte città stanno investendo in progetti "verdi". Tra queste città, Copenaghen occupa un posto di primo piano, grazie alla realizzazione di un grande progetto di riqualificazione di un vecchio impianto per il trattamento dei rifiuti. Si chiama Copenhill ed è stato progettato dallo studio di architettura danese BIG. La struttura è stata appena inaugurata nella periferia della città: è dotata di una moderna tecnologia per fornire elettricità a 62.500 unità e per garantire acqua calda a circa 160.000 case. Rispetto al vecchio impianto, Copenhill produrrà il 25% di energia in più a fronte di minori emissioni e di una riduzione netta dei consumi energetici e idrici. Ma Copenhill è un'opera straordinaria anche perché non è "solo" un impianto di generazione di elettricità a basso impatto ambientale, ma è anche una struttura ricreativa per la comunità, con un'area verde coperta da 300 alberi, un muro artificiale per l'arrampicata sportiva (che, con i suoi 86 metri, sarà il più alto del mondo) e una pista da sci, lunga 600 metri.
Tratta da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.

Aree Marine Protette contro la pesca intensiva
Per salvaguardare la biodiversità nei mari del mondo, diverse associazioni ambientaliste e alcune reti internazionali di pescatori che praticano la pesca artigianale si sono impegnate per creare Aree Marine Protette. Si tratta di luoghi destinati alla conservazione dell'ambiente marino, che garantiscono, anche, la sopravvivenza di un patrimonio di culture e tradizioni di molte comunità costiere. In Madagascar, ad esempio, il cambiamento climatico e lo sfruttamento eccessivo delle risorse marine stanno minacciando la sopravvivenza dei pescatori e l'industria ittica locale. Le associazioni ambientaliste e la popolazione hanno deciso di creare aree protette dove la pesca viene interrotta per alcuni mesi: in questo modo si garantisce la rigenerazione delle specie marine destinate alla pesca, proteggendo il loro habitat naturale.
Tratta da Noi cittadini. Cittadinanza e Costituzione, di Gianluca De Nicola e Stefania Collina, il fascicolo abbinato al volume Noi dentro la storia di Roberto Roveda.