I temi di Expo 2015 a scuola: un'occasione unica

I temi di Expo

STEM | Fisica, Biologia, Chimica

Come portare in classe i temi dell’Esposizione Universale, per formare cittadini consapevoli e lavorare in un’ottica multidisciplinare: suggerimenti e riflessioni di due docenti del Politecnico di Milano, tra gli ideatori di un concorso scolastico internazionale di storytelling digitale per Expo 2015.

Nicoletta Di Blas e Paolo Paolini

La prossima Esposizione Universale (a Milano, Maggio-Ottobre 2015) ha un tema di straordinario interesse: “nutrire il pianeta; energia per la vita”. Lo slogan riassume (magari in modo non del tutto evidente a prima vista) diversi concetti anche complessi e forse contraddittori. Chiaramente, gli essere umani si devono nutrire per vivere: ma questo deve riguardare l’intero pianeta, non solo i più fortunati; poi, la nutrizione deve essere orientata alla vita (possibilmente di qualità) e non al suo contrario (pensiamo a malattie causate da malnutrizione o eccesso calorico); e ancora, il pianeta stesso (la sua biosfera) deve essere nutrito o quanto meno non depauperato, preservandolo per le generazioni future.
I temi concreti che ne derivano sono molteplici: agricoltura nelle sue varie forme (da quella tradizionale e famigliare a quella tecnologica e da grande impresa), trasformazione e distribuzione alimentare, cucina, tipicità, biodiversità, sostenibilità, genetica e organismi modificati, chimica in rapporto con il cibo, nutrizione, fame nel mondo, equità dei rapporti internazionali, cultura e tradizioni alimentari, problemi etici in rapporto con allevamento ed agricoltura, tabù e altro ancora.
Si può senz’altro affermare che, nel suo complesso, lo slogan di Expo Milano 2015 pone i temi di una cittadinanza del terzo millennio: il rispetto per la propria identità ma anche per quelle altrui; un rapporto equilibrato tra corpo e spirito; un rapporto equo tra i popoli del mondo; un bilanciamento tra l’oggi e la preoccupazione per le generazioni future. Inoltre, sono argomenti naturalmente “glocal”: hanno una valenza locale e globale allo stesso tempo.

Perché occuparsi di Expo a scuola

Per la scuola, occuparsi dei temi collegati ad Expo Milano 2015 è un’occasione straordinaria per almeno due motivi. In primo luogo, la scuola non solo istruisce i suoi allievi ma dovrebbe anche formarli ad essere cittadini consapevoli e i temi dell’Esposizione Universale senz’altro dovrebbero far parte del bagaglio culturale di un cittadino del terzo millennio.
Un secondo motivo è più didattico. Da tempo si dice che l’insegnamento dovrebbe superare i limiti dello stretto “disciplinarismo”, usando le varie discipline come insieme di strumenti per affrontare i problemi (che, se reali e non didattici, naturalmente non possono essere confinati nei limiti della singola disciplina). Entrambi questi obbiettivi (formazione del cittadino e superamento dei limiti disciplinari) sono splendidi e non discutibili, anche se, in concreto, difficili da realizzare, se non li si vuole banalizzare.
Con questo articolo, intendiamo mostrare come, secondo noi, ogni disciplina possa occuparsi delle tematiche sollevate dall’Esposizione Universale.

La mascotte di Expo 2015

Un concorso, tanti materiali, tantissime esperienze

Prima di affrontare nel merito i temi è opportuno chiarire il contesto nel quale si sono formate le nostre riflessioni. Il laboratorio multidisciplinare HOC-LAB, del Politecnico di Milano, ha avuto l’incarico dagli organizzatori dell’Esposizione Universale di organizzare una competizione per le scuole. Ne è derivato PoliculturaExpoMilano2015, un concorso di digital storytelling multimediale applicato ai temi di Expo 2015. L’idea, insomma, è promuovere il racconto multimediale ed esperienze didattiche che abbiano al centro alcuni dei temi connessi a EXPO2015. Per supportare le attività degli insegnanti sono stati realizzati vari aiuti: quasi 300 pagine di contenuti (disponibili anche su Amazon come ebook), corsi online, più di 1000 idee su possibili attività didattiche (per ciascuna disciplina).
Molti insegnanti ci hanno seguito e si sono impegnati in attività didattiche significative; molti altri, tuttavia, ci hanno espresso dubbi e perplessità (che abbiamo raccolto dal forum degli oltre 3000 iscritti ai corsi online). In particolare, per la scuola primaria e le discipline umanistiche la cosa sembra essere più facile che per i livelli superiori e le materie tecnico-scientifiche.

Qualche idea per cominciare

Un insegnante di scuola superiore, comunque, può sempre applicare la sua disciplina specifica a un ambito connesso ad Expo. Ecco qualcuno tra i nostri 1000 suggerimenti. Insegnante di fisica? Può formulare qualsiasi esempio sulla generazione e trasformazione di energia, o discutere i fenomeni di microcapillarità che provocano la desalinizzazione. Docente di matematica? Può raccogliere le etichette dei prodotti alimentari al supermercato, mappare i vari dati, farne grafici, diagrammi, studiare percentuali e così via. Quello di economia? Può prendere un qualsiasi segmento di una filiera agroalimentare e studiarne la dinamica economica.

Il frutto e i semi della pianta di cacao

Il cacao alla prova della multidisciplinarità

Come dicevamo in apertura, però, i temi dell’Esposizione Universale offrono anche una grande opportunità per una trattazione multidisciplinare e legata a problemi “reali”. Prendiamo un esempio da uno dei cluster in programma: la filiera del cacao. Per capirla fino in fondo, si devono coinvolgere discipline storiche, economiche, agricole, linguistiche, logistiche, chimiche, tecnologiche (pensiamo al packaging), culturali (come l’impatto della cioccolata in Europa), di stile, di moda, di marketing e comunicazione. E per ciascuna disciplina si può usare un approccio che vada dal problema alla disciplina, e non al contrario. Si tratta quindi di un’occasione per applicare una strategia didattica inusuale, che veda la collaborazione tra colleghi e l’evidenziazione del nesso tra quanto viene appreso a scuola e il mondo reale.

Le sfide del lavoro in rete

Lavorare con queste modalità porta dritti al cuore di uno dei temi principali nella discussione sul futuro della scuola: la gestione di quella che, nei termini di un famoso modello didattico (modello TPACK), viene chiamata CK, conoscenza dei contenuti. Attività come quelle sopra accennate (multidisciplinari, legate al mondo reale) spingono i ragazzi a cercare contenuti al di fuori dei libri di scuola. Si attivano così percorsi volti a promuovere l’acquisizione di una competenza cruciale per il terzo millennio, ovvero il sapersi muovere in maniera consapevole e critica nell’oceano di conoscenza fornito dalla rete. Supponiamo che si decida di approfondire il tema degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati). Una ricerca in Internet può produrre centinaia di risultati. Dunque bisogna, in un tempo ragionevole e con uno sforzo limitato, fare una serie di azioni: dividere i riferimenti affidabili da quelli che bisogna abbandonare; scegliere i contributi più “autorevoli”; identificare le tesi contrapposte e capire chi può essere meglio rappresentativo di ciascuna; individuare, se possibile, eventuali interessi dietro le posizioni esposte; estrarre le parti più rilevanti e creare una collezione grezza di contenuti sui quali far lavorare la classe. Un compito moderno e importante, che deve essere guidato dall’insegnante per evitare un “copia e incolla” acritico tipico degli studenti. Gli allievi, lasciati a se stessi, rischiano di cadere in un “dilettantismo tuttologico” che è uno dei pericoli di Internet.

Un punto di vista davvero planetario

C’è un’ulteriore considerazione da fare: l’Esposizione Universale è una occasione per una didattica a livello mondiale. Avere consapevolezza della dimensione globale che i temi di Expo comportano e avere le conoscenze adatte per affrontarli non è semplice, ma è una sfida che dovrebbe essere raccolta da una scuola moderna. Per esempio, la discussione sul “ridotto livello di vita europeo” va affiancata alla considerazione che nel mondo quasi un miliardo di persone non mangia a sufficienza, muore di malaria e così via. Un insegnante di economia potrebbe spiegare come la filiera del cacao premi le industrie dolciarie europee e danneggi i contadini che coltivano la materia prima (in Africa o Sud America). In questo modo, la scuola può forse aiutare i giovani ad affrontare i problemi in un’ottica planetaria?
Nel creare PoliCulturaExpoMilano2015 eravamo guidati da un’idea di base: superare i limiti nazionali dei sistemi scolastici. Un progetto precedente in cui erano coinvolti studenti di18 paesi ci aveva reso chiaro che i sistemi scolastici sono estremamente nazionalistici. Se le scienze sono facilmente globali, tutte le altre materie che formano il cittadino (storia, geografia, letteratura…) sono paese-centriche: il pianeta è visto come una estensione della nazione, che è posta al centro della scena. La nostra ambizione con PoliCulturaExpoMilano2015 è invece di mettere attorno allo stesso (grande) tavolo studenti e docenti da tutti i continenti e da tutte le nazioni e consentire a ciascuno di esprimere il proprio, unico, punto di vista, in un dialogo rispettoso e tollerante delle diverse opinioni.

Un’eredità a lungo termine

Ottobre 2015 segna la fine della Esposizione Universale di Milano. L’eredità per le scuole, tuttavia, può avere durata diversa. Secondo noi, le scuole dovrebbero applicarsi alle tematiche sollevate da Expo Milano 2015 negli anni a venire. Investire tempo ed energie sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” non è per un consumo immediato, ma dovrebbe essere un investimento costante per l’educazione dei cittadini di domani, per una vita migliore in un pianeta migliore.

Storytelling

Una miniera di risorse

È una mole impressionante di materiali utili per la didattica, quella prodotta dal laboratorio multidisciplinare HOC-LAB del Politecnico di Milano per sostenere e aiutare i docenti che abbiano deciso di partecipare con le loro classi al concorso PoliculturaExpoMilano2015. Tra interviste, attività, spunti didattici e corsi online gratuiti ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le discipline. Anche in inglese, per la versione internazionale del concorso. Una grande ricchezza disponibile per tutti, anche per chi non abbia intenzione di concorrere.

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I temi di Expo 2015 a scuola: un'occasione unica

di Nicoletta Di Blas e Paolo Paolini

 

Nicoletta Di Blas e Paolo Paolini sono rispettivamente ricercatrice in pedagogia speciale e professore ordinario presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Sono membro e coordinatore del laboratorio HOC e si occupano da anni di iniziative per l'introduzione della tecnologia nella scuola.