
Il tema della pace nella letteratura per ragazzi
Piacere leggo anch'io
CITTADINANZA
In un momento di grandi tensioni, di paura, di fragilità, di polemiche e di sentimenti di rabbia e indignazione che sgorgano impetuosi, la scuola non può ignorare i temi del contrasto, della guerra, dell’odio e d’altro canto è molto difficile parlare sulla scia di avvenimenti che tolgono serenità e lasciano senza soluzioni…
Può essere utile allora prendere in mano un libro e leggerlo con i bambini, lasciando che una storia susciti domande e interroghi ognuno in modo diverso su temi universali.
Per i più piccoli
Claude Boujon Il litigio, Babalibri
È ormai considerato un classico sul tema del conflitto raccontato ai più piccoli.
Due conigli sono buoni vicini, all’inizio. Abitano l’uno accanto all’altro e ogni mattina si salutano con molta cortesia. Presto, però, il coniglio marrone scopre che il coniglio grigio ha delle abitudini davvero insopportabili. Esattamente ciò che pensa il coniglio grigio delle usanze di quello marrone. Dal fastidio alle parole offensive è presto fatto! Il problema è che hanno ragione tutti e due e poi sono forti uguale e nessuno dei due picchia meglio dell’altro. Il loro bisticcio potrebbe non finire mai… Ma ecco che una volpe affamata decide di concedersi uno spuntino a base di coniglio: tanto, grigi o marrone, hanno tutti lo stesso sapore. A questo punto il conflitto viene momentaneamente accantonato e le priorità cambiano. C’è da difendersi e l’unione fa la forza. Poi ci sarà tempo per riprendere anche con le divergenze, ma in modo diverso, senza più l’obiettivo di schiacciare o offendere l’avversario.
Le pagine illustrate da Claude Boujon coinvolgono con un tratto semplice e al tempo stesso molto dinamico i bambini nell’incalzante evolvere del litigio. Sembra di fare un tuffo in un conflitto che va crescendo.
Molto interessante il finale, che non esclude il conflitto (costruttivo) da un buon rapporto di amicizia, ma lo contempla come parte stessa dell’essere in relazione e ne prevede tempi e spazi.
Per i più grandi
Luigi Garlando Mio papà scrive la guerra, Piemme
"Ti sei messo a tavola con noi all'ora di cena. Capotavola, per la precisione. La tua faccia ha riempito per intero la televisione, mentre la signorina del telegiornale raccontava che erano scomparsi quattro giornalisti in Afghanistan, probabilmente rapiti sulla strada che va da Jalalabad a Kabul, e che tra i quattro c’era anche un inviato italiano, Livio Sala, cioè tu, papà.”
La narrazione presenta, in forma epistolare, i temi della guerra, del giornalismo di un inviato speciale, dei suoi rapporti con un lavoro così difficile e pericoloso e con gli affetti della famiglia. Con la leggerezza e la confidenza della comunicazione tra un padre e un figlio, si esplorano argomenti come la comprensione del meccanismo della guerra, i suoi cinici presupposti e le sue enormi conseguenze, la scelta di raccontare una guerra, i diversi attori in campo, tra chi agisce, chi guadagna, chi sta sul campo per curare tutti i feriti, non importa di quale parte siano. Si leggono e si fanno proprie le domande di un bambino sui conflitti armati nel mondo. Si scopre che nel cuore degli uomini, anche nelle condizioni più difficili e ingiuste, riesce sempre a insinuarsi la speranza.
