Al via la nuova educazione civica (ma non è poi così nuova…), un insegnamento “grande come il mondo”.

Un atteggiamento di cura per gli ambiti del vivere

BACK TO SCHOOL

La nuova educazione civica che vede nell’a.s. 2020-21 un ingresso ufficiale come “disciplina” normata all’interno del curricolo, è di fatto un’educazione ampia e trasversale già molto praticata che, resa ufficialmente materia d’insegnamento autonoma, si profila come straordinaria opportunità per affrontare percorsi profondamente connessi con il senso stesso del vivere e convivere sul nostro pianeta, tra complessità allarmanti e senso del possibile.

di Laura Papetti

Questo nuovo anno scolastico, che ci vede ora impegnati in una ripresa dei lavori complessa, delicata e faticosa per tutti, è anche l’incipit, nella scuola, di una presenza curricolare, ufficiale e normata, dell’educazione civica. Il decreto n. 35 del 22 giugno 2020 pubblica le Linee Guida per questo insegnamento, lasciando alle istituzioni scolastiche la definizione di un curricolo di educazione civica, unitamente all’individuazione dei traguardi di competenza e degli obiettivi specifici di apprendimento, in linea con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo già in atto.

Si tratta dunque di un ingresso, quello dell’educazione civica come materia curricolare, che si inserisce in un rientro a scuola particolare e mai provato, dopo mesi di assenza, tra curiosità, desideri, aspettative e forse paure.
Sono decenni, in realtà, che molti docenti portano avanti con competenza e dedizione percorsi, iniziative, momenti formativi laboratoriali, incontri sul territorio riferibili alla formazione di quella che, fino a ieri, abbiamo chiamato educazione alla cittadinanza attiva. Non si tratta dunque di una nuova disciplina, né potremmo dire che l’educazione civica sia una disciplina, perché il suo campo comprende ogni ambito della vita, dalla cura di sé alla socializzazione, alla conoscenza delle istituzioni, alla consapevolezza dei grandi problemi globali quali le migrazioni e l’emergenza ambientale. Tra i suoi obiettivi vi sono, certamente, elementi di contenuto quali la conoscenza della Costituzione, la conoscenza delle regole della circolazione stradale, aspetti di igiene, la conoscenza delle regole per un’alimentazione sana e così via, ma primariamente lo sviluppo di uno sguardo coinvolto, di un atteggiamento di cura per tutti gli ambiti del vivere e dell’essere cittadini, già oggi, in famiglia, in città, sul pianeta.

La nuova educazione civica sarà quindi un’opportunità siglata per sviluppare di fatto quelle competenze chiave per l’apprendimento permanente già presenti nella Raccomandazione 2006 e poi ridefinite nella Raccomandazione del 22 maggio 2018, in cui emerge come nuovo punto significativo il seguente: «Nell'economia della conoscenza, la memorizzazione di fatti e procedure è importante, ma non sufficiente per conseguire progressi e successi. Abilità quali la capacità di risoluzione di problemi, il pensiero critico, la capacità di cooperare, la creatività, il pensiero computazionale, l'autoregolamentazione sono più importanti che mai nella nostra società in rapida evoluzione. Sono gli strumenti che consentono di sfruttare in tempo reale ciò che si è appreso, al fine di sviluppare nuove idee, nuove teorie, nuovi prodotti e nuove conoscenze».
Un’ulteriore sottolineatura del Consiglio d’Europa è il riferimento esplicito alla sostenibilità ambientale e al lavoro di UNESCO in questo senso.

Alla luce della normativa nazionale ed europea, allora, l’introduzione dell’educazione civica come materia, ovvero come elemento prescrittivo della didattica, fornisce preziose basi per percorsi interdisciplinari nonché longitudinali in cui si possa lavorare per problemi, per nodi tematici, con un’attenzione al microcosmo del sé e delle relazioni vicine, e al contempo uno sguardo ampio che valichi la quotidianità per sentire vicine anche problematiche solo apparentemente lontane.

La pandemia del covid-19 in questo senso è l’esempio più vicino di come l’educazione civica possa essere oggetto di una riflessione condivisa e strettamente connessa alla realtà. Alcune tematiche quali il renderci conto del fatto che il nuovo pericoloso virus che stiamo affrontando è conseguenza di alcuni “salti” di distanze, in precedenza maggiori, tra gli habitat dell’uomo e gli habitat di alcuni animali, la consapevolezza del fatto che tutti, dai bambini agli anziani, abbiamo vissuto un confinamento domestico, prescritto dalla legge, per proteggere non solo noi stessi, ma soprattutto le categorie di persone a rischio, per cui contrarre il virus sarebbe risultato fatale – se condivise all’interno di un discorso più ampio sull’importanza delle regole, sul perché dei limiti, sulla necessità di cooperazione, sempre più importante perché sempre più complessi sono i problemi sul nostro pianeta e sempre più interdipendenti noi, cittadini globali – vanno davvero al cuore dell’educazione civica e ne attuano il suo senso più grande.

Crediamo che insegnare educazione civica, in modo condiviso e armonico tra colleghi, sia un’avventura straordinaria in grado di rendere davvero ricco di orgoglio e soddisfazioni il nostro lavoro di docenti: accompagnare i bambini e i ragazzi a una progressiva apertura di sguardo su di sé e sul mondo è in profonda connessione con il senso stesso dell’esistenza. Che cosa c’è in fondo di più bello di essere in contatto, grandi e piccoli insieme, con le grandi domande del nostro vivere, con una lettura consapevole della realtà e con i suoi problemi, provando a immaginare cambiamenti a partire da sé, per poi imparare che piccole trasformazioni possono portare a enormi cambiamenti del contesto? Che cosa ci restituisce un senso più profondo del nostro mestiere, se non l’opportunità che abbiamo di insegnare, senza edulcorare e senza ipersemplificazioni, il senso del possibile?

La nuova guida CivicaMente, novità editoriale Pearson dedicata ai docenti di scuola primaria, è una pubblicazione progettata per assistere con flessibilità i docenti nella costruzione e poi nell’attuazione di un curricolo di educazione civica condiviso, trasversale alle discipline e al tempo stesso longitudinale, cioè organizzato secondo una progressione che affianchi bambini e ragazzi lungo il quinquennio della scuola primaria alla graduale scoperta di temi e problemi del nostro tempo, nella convinzione che siano cittadini già oggi e che fin d’ora possano vivere in modo partecipato e consapevole la loro quotidianità, con la convinzione di non essere impotenti, ma piuttosto coinvolgibili in prima persona e pertanto portatori, nel loro piccolo, di speranza e possibilità.
La struttura che ha guidato le autrici – Rosita Folli e Sonia Sorgato insieme a chi scrive – nel dare forma e coerenza alle molteplici tematiche e alle tante proposte concrete presenti nel volume, è “a scatole cinesi”. Io, Intorno a me, La città, Il Pianeta sono infatti le sezioni che scandiscono il volume nelle sue tematiche, anche apparentemente distanti tra loro, certamente non esaustive, nell’ottica di orientare i docenti in una selezione accurata e organica di riflessioni e azioni, di cui la scuola già assume – ne siamo consapevoli – iniziative e buone pratiche, a volte legate all’attualità, altre volte in raccordo con gli enti e gli esperti presenti sul territorio, con risultati spesso lodevoli, ma altre volte con il rischio che tali buone pratiche o iniziative rimangano esperienze isolate rispetto a una maggiore possibilità di contaminazione tra professionisti fuori e dentro la scuola, per un percorso educativo a tutto tondo. “Persona, Casa, Città, Pianeta” erano i titoli delle sezioni di una semplice ma significativa mostra che il Center for Alternative Technologies esibiva già una trentina di anni fa all’ingresso della sua struttura di accoglienza in Galles, all’avanguardia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Il CAT negli anni ha sviluppato una funzione di leadership nel mondo anglosassone tanto da diventare punto di riferimento per il Regno Unito, e tutta Europa, per il pensiero dell’innovazione ecologica e sociale. Quei pionieri avevano, già negli anni Settanta del secolo scorso, visto lontano.
Ed è proprio alla struttura di questa mostra – e ancor più al modello di pensiero ad essa sotteso – che ci siamo ispirate nel presente volume per ordinare la multiforme materia oggetto dell’educazione civica.
Secondo il modello di pensiero sistemico, le diverse dimensioni proposte nel libro non vengono analizzate come a sé stanti, ma nella loro interazione dinamica. Solo in questo modo crediamo si possa lavorare a scuola offrendo un quadro ricco e articolato di quella che è, di fatto, molto più di una disciplina.

CivicaMente
Percorsi di Educazione civica nella Scuola primaria

Laura Papetti, Rosita Folli e Sonia Sorgato

Un approccio graduale all'Educazione civica in senso ampio, con tante proposte operative per affrontare in classe la materia con approccio interdisciplinare.

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Back to School: risorse didattiche per la Scuola primaria

Accedi alla sezione Back to School - Scuola primaria da cui puoi scaricare i materiali citati, pronti da condividere con la tua classe: test d'ingresso in formato Word, video e racconti inediti per ricominciare insieme.

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Laura Papetti ha lavorato per anni come progettista editoriale nel settore delle lingue straniere e ha insegnato inglese a studenti di diverso ordine e grado. Da alcuni anni è docente di Scuola primaria nella provincia di Monza e della Brianza e collabora con Pearson Italia in qualità di autrice e consulente editoriale.

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