

CLIL e Storytelling, un incontro vincente!
Una proposta operativa di lezione ready-to-use
CLIL
La metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) è una delle strategie più efficaci per rendere gli alunni competenti, comunicativi e fluenti in una lingua straniera! Nell’articolo vi proponiamo un’applicazione operativa ready-to-use da svolgere in classe.
di Marina Screpanti
Applicare il CLIL in classe fin dai primi anni di scuola, anche solo con alcune semplici sperimentazioni, può essere sicuramente un valido modo per aiutare gli alunni di scuola primaria a sviluppare competenze non solo linguistiche ma anche disciplinari. La metodologia CLIL è infatti una delle strategie più efficaci per rendere gli alunni competenti, comunicativi e fluenti in una lingua straniera, ma anche per raggiungere gli obiettivi programmati nella disciplina coinvolta.
Quanti vantaggi con il CLIL!
Le lezioni CLIL motivano, divertono, aiutano i bambini a lavorare insieme, a collaborare, a mettersi in gioco, sviluppando così anche le soft skills, le cosiddette "competenze trasversali”, che raggruppano qualità personali, atteggiamento in ambito di lavoro e nel campo delle relazioni interpersonali. Tutte le attività proposte durante le lezioni CLIL invitano a giocare, parlare, riflettere insieme, in coppia, in piccoli gruppi o con la classe intera, attraverso contesti comunicativi reali durante i quali l’attenzione del bambino è spostata dalla lingua all’argomento o alla risoluzione di task (piccoli compiti o problemi), eliminando così il filtro affettivo e la paura di incorrere nell’errore. Gli alunni imparano dunque la lingua mentre la utilizzano, sostenuti da supporti linguistici forniti dal docente: language, frames, chunks of language, glossari.
Quali sono le nuove opportunità?
Ultimamente il CLIL promuove, oltre a moduli e lezioni in cui discipline non linguistiche come storia, geografia o scienze vengono realizzate in lingua, anche la possibilità di utilizzare storie, narrazioni e fiabe come sfondo di apprendimenti linguistici e disciplinari o, meglio ancora, trasversali. Il CLIL si lega così all’extensive reading, un nuovo approccio che letteralmente vuol dire “lettura estensiva” e che si pone come obiettivo quello di appassionare alla lettura, coinvolgere, migliorare il lessico e le capacità di leggere e comprendere.

Che materiali propone Pearson per il CLIL e l’extensive reading?
Pearson ha pubblicato una serie di libretti dal titolo “StoryLab”, graduati dalla classe prima alla classe quinta, che presentano attività in lingua inglese legate a fiabe famose, conosciute in tutto il mondo: The Ugly Duckling, The Tin Soldier, The Very Big Carrot, Little Red Riding Hood, The Town Mouse and the Country Mouse, Hansel and Gretel, Jack and the Beanstalk, Cinderella e Puss in Boots.
Come mettere in pratica?
Tante sono le applicazioni possibili di CLIL ed extensive reading. Ecco allora la mia proposta operativa di lezione “ready-to-use” da leggere in questo articolo e svolgere subito in classe. La lezione utilizza il volume 2 di StoryLab e la storia The Very Big Carrot collegandosi al curricolo di scienze, in particolare alle piante e alla semina, ma offre anche suggerimenti per svolgere le attività qualora non si possieda il libro. Vediamo allora come presentare la lezione alla classe step by step con la raccomandazione di ridurre al massimo lo speaking del docente per dare il maggior spazio possibile alla comunicazione fra bambini che lavorano in piccoli gruppi.

Warm up: Mostriamo ai bambini l’inizio della fiaba aprendo il libro alle pagine 24 e 25 o, nel caso in cui non si possieda il volume, facciamo vedere un’immagine della famosa storia scaricandola da Internet. Chiediamo ai nostri alunni di immaginare di cosa parla la storia. Incoraggiamoli a fare un brainstorming e a dire ai compagni le prime parole che vengono loro in mente, collegate all’argomento proposto. Facciamole scrivere alla lavagna in modo che siano ben visibili a tutti.
Task 1: Invitiamo i bambini a disporsi in file di quattro o cinque e a lasciare sul banco il libro aperto sulle due pagine iniziali della storia (pp. 24 e 25). In assenza del libro, prepariamo un foglio con il racconto della storia fino al punto in cui il contadino prova da solo a estrarre la carota dal terreno e, dopo averlo fotocopiato, diamone una copia a ogni gruppo: “A farmer wants to plant a carrot seed. He plants the seed and then he waters it. He takes care of the plant. The carrot grows very big. One day the farmer wants to eat the carrot. He tries to pull the carrot up, but the carrot is too big”.
Diamo il via al primo di ogni gruppo, che dovrà correre fino alla nostra postazione, a 5 o 6 passi di distanza dalle file, dove mostreremo un cartellino con la parola CARROT. Dopo averla letta, i bambini dovranno tornare indietro e cerchiare la parola CARROT tutte le volte che questa compare nel testo: “Circle all the words CARROT you can find in the two pages. Ready, steady, go!”.
Diamo nuovamente il via alla corsa e, con la stessa modalità, mostriamo le parole: SEED, FARMER, GARDEN. Prepariamo in anticipo i cartellini necessari.
Task 2: Sempre utilizzando il testo delle due pagine presentate (o la parte di storia fornita in fotocopia) chiediamo di sottolineare in rosso i vocaboli che i bambini non conoscono e le parti del testo che non capiscono, in giallo quello su cui sono insicuri e in verde ciò che comprendono perfettamente. “Use red to underline what you don’t know, or you don’t understand, use yellow to underline what you are not sure about, use green to underline the things you understand”. Una volta terminato, i bambini condividono con i compagni del gruppo e chiedono loro aiuto per le parole sconosciute, “What does … mean? Can you help me?” “Yes, … means …. .” “Thank you!” “You are welcome!”. Come forma di sostegno linguistico, scriviamo su un cartellone ben visibile in aula le chunks of language necessarie.

Task 3: Per stimolare la curiosità verso la lettura, chiediamo di predire la storia, indovinando cosa accadrà in seguito: “What happens next?”. Utilizziamo molto la mimica per far comprendere il significato delle frasi che andremo a pronunciare e inseriamole fra le chunks sul cartellone in modo che siano a disposizione di tutti.
Diamo ai bambini la possibilità di scegliere fra: “The farmer calls a cow and a horse to help”, “The farmer gives up”, “The farmer calls a lion to help”. Incoraggiamoli a discutere in gruppo per cercare una soluzione comune: “In my opinion… because…”. Forniamo un language frame come quello di seguito come forma di scaffolding linguistico.
Creata la suspense, sveliamo il seguito della storia, invitando la classe a guardare le pagine 28 e 29 del libro o mostrando un’immagine con il contadino aiutato da un cavallo e da una mucca (l’immagine potrà essere reperita su Internet o disegnata dal docente). Chiediamo poi: “What is the right answer?”. Tutti, fra le tre opzioni date, risponderanno: “The farmer calls a cow and a horse to help”.
Task 4: Consegniamo a ciascun gruppo un foglio sul quale avremo scritto in ordine sparso i nomi di vari animali, alcuni farm animals e alcuni wild animals (per esempio lion, tiger, monkey, gorilla, hippo, zebra). Incoraggiamo i gruppetti a riflettere su quale animale potrà aiutare il contadino nel seguito della storia: “What happens next? Who is going to help the farmer? Choose only the farm animals”. Come fatto in precedenza, sveliamo il seguito della storia lasciando che i bambini guardino le scene e leggano il testo intuendo il significato generale del racconto a pagina 32 e 33. Nel caso in cui non si possieda il libro, prepariamo il seguente testo e distribuiamo alla classe delle copie: “The farmer calls a sheep. The farmer, the horse, the cow and the sheep pull the carrot together, but it doesn’t move. So, they call a dog and they all pull the carrot. They pull and pull and eventually the carrot moves so they can cook it and eat a very good carrot soup. They have a great carrot party”.
Task 5: Richiamiamo ora l’attenzione dei bambini verso la parola SEED utilizzata nell’attività del Task 2 e chiediamo “What does SEED mean?”, invitando la classe a guardare le vignette dell’esercizio 2 a pagina 37 per aiutare la comprensione della parola. In alternativa mostriamo un’immagine con un contadino che semina piantine. Successivamente prendiamo un vasetto, del terriccio e piantiamo dei semini facendo sì che tutti vedano le azioni in successione mentre verbalizziamo: “I need a vase, some soil, some seeds and some water. I take the vase. I put some soil in the vase. I plant some seeds. I water the seeds. I take care of my vase”. Preferiamo l’uso del Present simple così come presentato nel libro e poi eventualmente invitiamo a utilizzare anche il Present continuous.

Task 6: Concludiamo la lezione con un momento operativo nel quale i gruppi di alunni sperimentano personalmente la semina piantando i loro semini. Forniamone diverse tipologie in modo che i bambini possano ampliare il loro lessico (carrots, peas, parsley, basil, lettuce, strawberries, …) Al termine, incoraggiamo a verbalizzare le azioni ripetendo le frasi sentite da noi. Eventualmente forniamo delle striscette sulle quali avremo in precedenza scritto le fasi della semina, che i bambini dovranno riordinare e poi leggere insieme.
Conclusione: Al termine della lezione, incoraggiamo i nostri alunni a svolgere un’attività di metacognizione, ovvero a riflettere sulle attività svolte e a scrivere sul quaderno che cosa hanno imparato, quale momento hanno gradito di più e perché, eventualmente usando la lingua italiana se si tratta di alunni dei primi anni della scuola primaria, ma chiedendo loro di scrivere in inglese le parole nuove che hanno appreso.
Che bello fare un lapbook!
Riflettere su quanto svolto nel corso della lezione può essere il punto di partenza per la creazione di un bellissimo lapbook. Che cosa inserirvi? Sequenze della storia con didascalie in inglese, taschine contenenti carte per giocare al Memory game con le parole relative agli animali della fattoria, una fisarmonica di carta con scritte le fasi della semina, una carota in 3D realizzata come fosse un pop up e chi più ne ha più ne metta! Basta scatenare la fantasia!