Il digitale nei compiti di realtà

il digitale nei compiti di realtà

La competenza digitale valutata secondo modelli condivisi

DIDATTICA PER COMPETENZE

Gli allievi attraverso lo svolgimento di compiti di realtà possono “agire” in modo integrato competenze digitali e competenze chiave. Per la strutturazione di esperienze formative risulta indispensabile il riferimento a modelli condivisi (framework DigComp).

di Sandra Troia

L’esperienza è una componente essenziale del processo di apprendimento. Apprendo perché “faccio”, perché mi metto alla prova, perché traduco in azione le mie conoscenze e le mie abilità, perché rifletto sulle azioni compiute. Non fa eccezione la competenza digitale.
Il “campo del fare” di un cittadino digitale deve consentirgli di sperimentarsi anche nell’ambiente digitale. Per questo motivo la scuola oggi, in quanto “scuola delle competenze”, è chiamata a guidare gli allievi a confrontarsi con piccole sfide in cui analogico e digitale si integrano e influenzano. È utile soffermarsi a considerare che per “digitale nei compiti di realtà” possiamo intendere competenza digitale, risorsa digitale, strumento digitale e ambiente digitale.

L’esperienza formativa dovrebbe auspicabilmente immergere l’allievo/a in un ambiente digitale sicuro in cui egli/ella possa interagire utilizzando più strumenti, accedere e produrre risorse, agire in modo completo le competenze digitali.
Nelle Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo a cura del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si sottolinea la necessità di utilizzare per la valutazione delle competenze tipologie di prova differenti da quelle impiegate per valutare gli apprendimenti, ovvero, di strutturare compiti di realtà.
Allo/a studente/essa è rivolta la richiesta di “risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica”. Possiamo immaginare il mondo reale offline? È molto difficile, quasi impossibile se il quotidiano è quello degli allievi oggi tra i banchi. È anacronistico se si considera che Il Word Economic Forum ha inserito, tra le 16 competenze del XXI secolo, la ICT literacy tra le skill di base dei soggetti. Dunque il compito di realtà “deve” allargarsi al digitale, come al digitale si è allargata la cittadinanza.

Come dobbiamo considerare il compito di realtà? Non è solo uno strumento di valutazione, è anche strumento di orientamento e formazione. Gli allievi si trovano di fronte a un compito che richiede di mettere in utile relazione saperi afferenti a diverse discipline e di agire in concreto, per la realizzazione di un prodotto, le competenze in loro possesso. La definizione e la declinazione del compito è un processo che richiede un’attenta analisi da parte dell’equipe dei docenti. Come detto, non solo si persegue l’obiettivo di osservare e valutare il livello delle competenze agite, ma si forma e orienta creando un ponte tra l’ambiente classe e il mondo reale. Il riferimento a modelli condivisi, per la descrizione e il riconoscimento delle competenze, è indispensabile perché l'attività non sia episodio ma parte di un percorso.

Come procedere? Il punto di partenza consolidato sono le 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate nella Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. È da qui che deve partire l'allargamento al digitale. La competenza digitale non si limita alla dimestichezza nell'uso degli strumenti. Essere competenti digitali è utilizzare in modo sicuro e critico la tecnologia dell’informazione e della comunicazione in ogni ambito (studio, lavoro, tempo libero). Presuppone la conoscenza della natura, del ruolo e delle opportunità delle Tecnologie della Società dell’Informazione nel quotidiano.
Gli allievi devono essere guidati, nelle esperienze formative e nello svolgimento di compiti di realtà, a maturare e attestare la consapevolezza acquisita di come le tecnologie della società dell’informazione possono coadiuvare la creatività e l’innovazione. Il compito deve spingerli, inoltre, a prendere coscienza delle problematiche legate alla validità e all'affidabilità delle informazioni disponibili e dei principi giuridici ed etici che si pongono nell’uso interattivo delle TSI.
Quale modello è possibile prendere a riferimento per strutturare compiti di realtà in cui sia evidenziato il carattere di trasversalità della competenza digitale rispetto alle altre competenze chiave e la sua complessità? Una guida per individuare in modo chiaro i punti di relazione e integrazione tra competenze chiave dell’apprendimento permanente e competenza digitale è offerta dal framework europeo DigComp (Annex V DigComp 2013).
Facciamo un esempio concreto. L’abilità a esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni sia in forma orale che scritta (competenza “comunicazione in lingua madre”) è messa in relazione nel modello DigComp con le competenze digitali: interagire attraverso le tecnologie, esercitare la cittadinanza online, collaborare attraverso i canali digitali, rispettare la netiquette.

Un ambiente digitale opportunamente strutturato consente ai docenti di mantenere traccia del processo di apprendimento, di poterlo osservare e analizzare in modo asincrono, di poter disporre di un diario di bordo puntuale redatto dai soggetti con le azioni e le interazioni attivate durante l’apprendimento. Consente di osservare in che modo gli allievi abitano una dimensione integrata analogico-digitale (classe analogica – classe virtuale).
Inoltre la narrazione dell’esperienza di apprendimento volta a conoscere il senso o il significato attribuito dall’alunno/a al proprio lavoro, le intenzioni che lo/a hanno guidato nello svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati può essere registrata, condivisa, archiviata e consultata da allievi e docenti.

Per saperne di più: i Quaderni Pearson Academy

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Formare i nuovi cittadini digitali
di Sandra Troia
Per la Scuola secondario di primo grado

ISBN: 9788891903549
Euro: 10,00

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Per approfondire: le videolezioni

 

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Sandra Troia è docente, progettista di esperienze di apprendimento sulla cittadinanza digitale in servizio presso l’Ufficio Scolastico Regionale, per la Puglia Ufficio di Taranto.