Il Futuro delle competenze. L'occupazione nel 2030
La ricerca Pearson che indaga le attuali tendenze e i futuri cambiamenti del mondo del lavoro, individuando le competenze necessarie per le professioni di domani
Partner della ricerca


Come sarà il mondo del lavoro di domani? Quali professioni di oggi avranno uno sviluppo e quali, invece, subiranno una contrazione? E che competenze saranno richieste?
Sono queste le principali domande a cui vuole rispondere Il futuro delle competenze, la ricerca realizzata in collaborazione con Nesta e The Oxford Martin School.
In un mondo del lavoro investito da incessante cambiamento, in cui tutte le professioni subiranno dei mutamenti, Pearson si impegna a preparare le nuove generazioni al futuro che le attende: sono infatti gli studenti di oggi che dovranno affrontare il mondo del lavoro di domani, e potranno farlo solo se in possesso delle competenze necessarie: quelle che vengono definite employability skills.
Chi sono i partner della ricerca?

Nesta è una fondazione dedicata all’innovazione, nata in Inghilterra ma attiva a livello globale. Sostiene idee nuove per affrontare le sfide della nostra epoca, mettendo a disposizione le sue conoscenze, reti e competenze. Collabora con governi, aziende e organizzazioni benefiche.

The Oxford Martin School, all’interno dell’Università di Oxford, è un centro di ricerca che analizza e cerca soluzioni alle sfide globali di oggi, dal cambiamento climatico alla disuguaglianza. È finanziatore di progetti di impatto, che utilizzano nuovi approcci, e partner dei più vari soggetti.
Quali conclusioni ha raggiunto la ricerca?
Vi proponiamo un breve estratto dei risultati raggiunti dalla ricerca Il futuro delle competenze.
LA DOMANDA FUTURA DI PROFESSIONI
Molte professioni hanno prospettive di sviluppo, come gli impieghi nel settore pubblico, che avranno un ruolo di primo piano, e tutto l'ambito che riguarda la formazione, oltre alle attività che rispecchiano la costante crescita del settore dei servizi.
L'innovazione tecnologica e la globalizzazione, inoltre, richiederanno molta specializzazione e per questa ragione alcune professioni a bassa o media specializzazione sono destinate a sperimentare una caduta dei livelli di occupazione.
LA DOMANDA FUTURA DI COMPETENZE
Grande importanza verrà posta sulle competenze interpersonali, sulle competenze cognitive e di sistema. L'analisi fa inoltre emergere la necessità di un'ampia cultura di base, in particolare legata alle competenze linguistiche, di storia, di filosofia, di amministrazione e direzione aziendale.
Senza dimenticare le competenze legate ai servizi alla clientela e alla persona, il saper valutare e prendere decisioni, la capacità di progettare sistemi tecnologici, la prontezza di idee.
Per saperne di più:
Il futuro del lavoro non è influenzato solo dall'automazione
Per estendere il campo visivo, il nostro modello di ricerca comprende un'analisi del futuro condizionato non solo dall'automazione ma anche dei seguenti macrotrend:

Globalizzazione
Con mercati globali del lavoro sempre più integrati.

Innovazione tecnologica
Ambito in cui permangono i timori dell'impatto dell'automazione sull'occupazione.

Urbanizzazione
In quanto più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e nel 2050 salirà al 70%.

Incertezza politica
Rimasta molto alta dopo il picco dell'11 settembre 2001.

Sostenibilità ambientale
Legata al cambiamento climatico, alla green economy e di conseguenza ai green jobs.

Evoluzione demografica
A partire dall'avvento della generazione dei Millennials, con comportamenti di lavoro e di consumo differenti.

Aumento della disuguaglianza
Sia di reddito e di ricchezza, sia nel campo dell'istruzione, dell'assistenza medica, dei servizi e consumi.
Gli autori della ricerca
Hasan Bakhshi dirige il settore Creative Economy di Nesta. È stato coautore della ricerca Next Gen sulle competenze nel settore dei videogames e degli effetti speciali, che ha condotto a una ampia riforma dei percorsi educativi nei campi dell’ICT e dell’informatica in Inghilterra, e del Manifesto for the Creative Economy, che formula dieci raccomandazioni ai governi che intendono favorire la crescita dell’economia creativa.
Jonathan M. Downing è PhD student nel Machine Learning Research Group dell’Università di Oxford, sotto la supervisione congiunta del dottor Michael Osborne e del professor Stephen Roberts. La sua ricerca si concentra sull’interpretazione bayesiana non parametrica del futuro del lavoro e dell’apprendimento automatico.
Michael A Osborne è Dyson Associate Professor in Machine Learning, co-direttore dell’Oxford Martin Programme on Technology and Employment, Official Fellow dell’Exeter College e co-direttore di EPSRC Centre for Doctoral Training in Autonomous Intelligent Machines and Systems, nell’Università di Oxford. Lavora per sviluppare l’intelligenza artificiale in armonia con i bisogni sociali.
Philippe Schneider è un ricercatore indipendente; collabora con Nesta come Visiting Research Fellow e consulente dal 2007. Ha condotto attività di ricerca per organizzazioni pubbliche e private tra cui la Banca Mondiale, BlackRock, African Development Bank, HM Treasury, BP, CISCO, British Academy e l’odierno Department for Business, Energy and Industrial Strategy del governo britannico, dove ha ricoperto la carica di consigliere del Segretario di Stato per le politiche dell’innovazione.