
Genitori e figli alle prese con l'orientamento
La scelta della Scuola secondaria di secondo grado
ORIENTAMENTO | Per la Scuola secondaria di primo grado
In gennaio i ragazzi di terza media devono scegliere fra i tanti licei, istituti tecnici e professionali e la domanda sorge spontanea: come placare le ansie, spesso anche eccessive, di mamma e papà? La conoscenza placa l’ansia. Partendo da questo presupposto il conoscere le realtà scolastiche è sempre un buon viatico.
Gli inglesi per fare una scelta o dare un orientamento a qualcosa dicono: to orient against ed i latini suggeriscono che è bene praticare un cursus exploratorius ovvero affidarsi a qualcosa o qualcuno che fornisca suggerimenti o consigli su una decisione o su una linea da seguire.
In queste poche righe è racchiusa la trepidazione, l’ansia, il timore, la curiosità e il desiderio di affrontare al meglio una scelta spesso determinante nello sviluppo della vita. Tutti i cambiamenti destabilizzano e procurano ansia. Sin dal termine del primo ciclo, anzi sin dall'ingresso nella scuola materna, genitori e figli sono preoccupati e nel contempo curiosi sui nuovi possibili sviluppi. Sul versante genitoriale, per quanto difficile, è importante gestire la propria ansia senza rovesciarla sui figli e non farsi prendere dal panico alla prima difficoltà. L’ansia si genera anche nell'ordinaria gestione della vita quotidiana. La stragrande parte dei genitori lavora ed è difficile coniugare gli impegni di lavoro con i tempi scolastici, in particolare quando gli orari vengono improvvisamente cambiati e la rete amicale o parentale non riesce a far fronte agli improvvisi cambiamenti.
Le aspettative dei genitori sono sempre altissime e, ancora peggio se vengono riposte nei figli ambizioni personali, allora il richiamo del sangue è continuo e costante.
Il curricolo verticale che va dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado rende le tappe intermedie meno problematiche e ansiogene, il problema si acutizza quando invece si affronta l’ingresso alla scuola superiore consci, genitori e figli, che questa è la prima grande scelta della vita.
Ho trascorso una vita con gli studenti e sono sempre fermamente convinto che, ogni qual volta si impone un qualsiasi indirizzo di studi a un figlio che non mostra alcun interesse per la scelta dei genitori, frustrazione e fallimenti sono quasi sempre inevitabili. Ogni adolescente avverte e ha bisogno della vicinanza dei genitori ma non della loro invadenza. I genitori devono stimolare i propri figli alla curiosità e alla passione ma nel contempo bisogna saperli ascoltare, rispettare la loro autonomia e il loro normale processo di crescita. È facile dirlo ma difficilissimo realizzarlo; molte volte accecati dall'affetto si è indotti all'imposizione pur di indirizzare, o meglio forzare, in buona fede, gli orientamenti e gli interessi dei propri figli.
In gennaio i ragazzi di terza media devono scegliere fra i tanti licei, istituti tecnici e professionali e la domanda sorge spontanea: come placare le ansie, spesso anche eccessive, di mamma e papà? La conoscenza placa l’ansia. Partendo da questo presupposto il conoscere le realtà scolastiche è sempre un buon viatico. Con curiosità e forti aspettative genitori e figli affrontato la girandola di open day che le scuole pongono in essere. Scegliere il proprio futuro per i ragazzi di terza media è arduo e le scuole a volte non facilitano il compito ma la decisione diviene ancora più difficile per quel quarto circa della popolazione studentesca che affida la scelta alle sole conoscenze dirette.
Vivendo da lungo tempo la scuola ho potuto osservare, e alcune statistiche mi confortano, che le attività di orientamento soddisfano solo il 50% dei ragazzi, tale percentuale aumenta in presenza di studenti che hanno sufficientemente chiaro il loro futuro iter scolastico. Volendo differenziare per sesso: la ragazze sembrano avere già le idee piuttosto chiare sul loro futuro e appaiono molto più decise rispetto ai maschi. Comunque il 90% della popolazione studentesca si dice consapevole che la scelta della scuola superiore avrà un ruolo importante per il futuro.
Quali sono gli indirizzi tra cui scegliere?
Gli istituti professionali prevedono 6 indirizzi divisi in 2 settori e in ognuno di essi vi è la possibilità di personalizzare le discipline dell’area di indirizzo del 25% nel primo biennio, 35% nel secondo biennio e 40% il quinto anno. Ciò vuol dire che ogni singola autonomia scolastica può esercitare delle scelte per corrispondere alle attitudini degli studenti o all'orientamento territoriale e del mercato del lavoro. Con il diploma professionale si può accedere agli studi universitari o a un percorso di Istruzione e formazione superiore o immettersi nel mondo del lavoro.
Gli indirizzi degli Istituti Tecnici sono 11 divisi in 2 settori, tecnologico ed economico, e prevedono la possibilità di personalizzare le discipline dell’area di indirizzo del 30% nel secondo biennio e del 35% nel quinto anno, in base anche alle attitudini individuali. Le scelte professionali sono analoghe ai percorsi professionali.
Gli indirizzi liceali sono 6: Liceo artistico, Liceo classico, Liceo linguistico , Liceo musicale e coreutico, Liceo scientifico con opzione scienze applicate, e Liceo delle scienze umane con opzione economico-sociale. Gli studi liceali, da sempre, offrono un’ampia formazione culturale e un buon metodo di studio, cosa che rende questa tipologia di scuola particolarmente adatta a chi ha intenzione di proseguire gli studi all'università. Le possibilità di personalizzazione sono stabilite nella misura del 20% nel primo biennio, 40% nel secondo biennio e 20% nel quinto anno, ciò al fine di permettere alle istituzioni scolastiche di allargare o adattare autonomamente l’offerta formativa in base a particolari esigenze contingenti.
Un elemento che permette un’attenta riflessione è dato dal consiglio orientativo della scuola. Non si potrà mai avere la massima oggettività, ma il consiglio orientativo generalmente è frutto di un confronto tra docenti alla luce dell’enunciato e praticato dallo studente. È un buon punto di partenza. Importante è anche l’investimento che la famiglia si sente o è in grado di fare. In presenza di un investimento di breve-medio termine sarei orientato verso un diploma quinquennale che dia qualche possibilità di penetrazione nel mercato del lavoro.
Tantissimi altri fattori possono, anzi, influenzano la scelta scolastica. Il gruppo amicale è forse, tra le variabili, quella più comune. «Vado nella scuola del mio amico» e i genitori a quel punto sono al cospetto di una quasi scelta che solitamente viene appoggiata se l’amico è bravo, ostacolata se non si ritiene la scelta amicale consigliabile. Talvolta, senza particolari indagini e solo per comodità, la scelta della scuola ricade semplicemente su quella più vicino a casa.
Un indicatore fondamentale che qualche volta viene trascurato è il piacere e la propensione che il ragazzo/a ha verso alcune materie. Se a un ragazzo non piace la matematica o non presenta particolare predilezione verso tale materia forse non è il caso di indirizzarlo verso uno studio scientifico! Tale concetto vale anche per le altre materie. Sarebbe interessante capire anche qual è la propensione al pratico che un ragazzo presenta.
E allora buona scelta a tutti, ragazzi e genitori!