La scelta della Scuola secondaria di secondo grado per uno studente con DSA

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Come accompagnare i ragazzi nella scelta senza sostituirsi a loro

ORIENTAMENTO | Per la Scuola secondaria di primo grado

La Scuola secondaria di primo grado è l’ultimo segmento di studi uguale per tutti. La scelta del percorso da seguire dall’anno successivo è importante perché può essere un momento di affermazione personale dello studente e può avere ricadute sulle prospettive lavorative. Scegliere la Scuola secondaria di secondo grado comporta valutazioni attente della situazione scolastica e personale. Presenta opportunità e rischi.

di Antonella Olivieri

Le esperienze negli anni del primo ciclo

Tra i 6 e i 14 anni vostro figlio ha frequentato la scuola del primo ciclo. Sono anni importanti, durante i quali si è svolto il percorso di logopedia, il ragazzo (o la ragazza) ha acquisito al meglio delle sue possibilità le competenze fondamentali e ha probabilmente maturato interessi e passioni personali, che possono orientare la sua scelta della scuola successiva.
L’aver frequentato una scuola inclusiva o, al contrario, non inclusiva, ha certamente influenzato i suoi interessi, l’attrazione o il rifiuto verso una o più materie di studio. Oltre alla scuola anche le esperienze extrascolastiche - artistiche o sportive - possono aver fatto nascere passioni significative.
È bene iniziare a parlare di queste problematiche fin dall’estate che precede l’ultimo anno, perché le opzioni da prendere in considerazione sono molte, la scadenza per l’iscrizione è nel mese di febbraio e la scelta non deve essere affrettata.

Dalla Scuola secondaria di primo grado alla Scuola secondaria di secondo grado

La scuola ci può aiutare nella scelta? Nei primi mesi del terzo anno della Scuola secondaria di primo grado i docenti formulano un consiglio orientativo per la scelta della scuola superiore. Tale consiglio sarà poi confermato al termine degli esami, insieme alla certificazione delle competenze maturate. Il consiglio non è vincolante, anche se alcuni licei in alcune città, lo richiedono e gli riconoscono un peso rilevante al momento dell’iscrizione.
Per la famiglia il consiglio orientativo può innescare un ultimo bilancio dell’esperienza scolastica del primo ciclo: è un consiglio realistico? Rispecchia un percorso condiviso? I docenti avevano avviato pratiche didattiche inclusive, individualizzate e personalizzate che hanno permesso ai nostri figli di crescere serenamente e maturare competenze e interessi autentici? Possiamo approfondire il consiglio con colloqui con i docenti stessi, ma, se non ne siamo soddisfatti, possiamo anche rivolgerci a uno dei molti centri di orientamento, privati o pubblici, che effettuano test e colloqui, finalizzati appunto a una scelta consapevole della scuola superiore.
Il bilancio più stringente da fare riguarda il metodo di studio: durante gli anni del primo ciclo di scuola vostro figlio ha messo a punto un metodo di studio efficace? Il metodo di studio è fondamentale per accedere con serenità alla scuola superiore. Certo il metodo non si costruisce una volta per tutte: andrà migliorato, articolato in funzione delle nuove discipline, però se si parte da una buona base ogni adattamento sarà facilitato. Considerazioni analoghe si possono fare per l’abilità nell’uso dei vari dispositivi digitali e informatici: PC, tablet con i relativi programmi di ricerca, videoscrittura, costruzione di mappe, sintesi vocale, navigazione nel web, ecc.
Se avete notato cambiamenti nel modo di studiare e nell’efficienza di lettura e scrittura consultate gli specialisti che hanno certificato il o i DSA e programmatene un aggiornamento. La diagnosi è permanente, ma la verifica della situazione in atto può essere utile ed essere accolta con favore nella Scuola secondaria di secondo grado, soprattutto in funzione del nuovo PDP che i docenti stileranno.

Informarsi sulla scuola

Una volta chiariti gli elementi basilari (competenze informatiche e metodo di studio) viene il momento di assumere informazioni sulle scuole superiori coerenti con gli interessi e le passioni di vostro figlio.
Visitate insieme i siti on line delle scuole per farvi un’idea dei piani di studio, degli orari e dell’Offerta Formativa nel complesso. Sempre insieme partecipate agli Open Day dei singoli istituti o licei. Sarà l’occasione di prendere appuntamento con il Dirigente Scolastico o con il Referente DSA, che dovrebbe essere nominato in ogni scuola: servirà a verificare l’atteggiamento del corpo docente verso i DSA e quindi la reale idoneità della scuola alle caratteristiche e agli interessi di vostro figlio.
Se non avete ancora individuato una rosa ristretta di scelte possibili, partecipate alle iniziative generali di orientamento che a volte sono proposte a livello di distretto o di città.

Tutte queste azioni devono potervi permettere di raccogliere informazioni sui seguenti temi:

  • piani di studio ed eventuali indirizzi sperimentali, con i relativi orari;
  • ore di impegno richieste, con particolare attenzione al numero di discipline del biennio e del triennio;
  • ore curricolari di laboratorio;
  • politiche di accoglienza nella scuola ed eventuale protocollo specifico per i DSA;
  • presenza di un referente DSA tra i docenti e presenza di uno sportello di ascolto per gli studenti con DSA;
  • pratiche didattiche inclusive, individualizzate e personalizzate, soprattutto misure dispensative e compensative, tra cui uso di PC e tablet, con sintesi vocale durante le lezioni e ammissione del registratore che consente allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
  • possibilità di usare i mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, formulari…) nello studio e nelle verifiche scritte e orali: il loro utilizzo è garantito dalla normativa, ma molti docenti hanno ancora resistenze;
  • realizzazione di corsi di recupero o presenza di doposcuola specializzati;
  • attività extrascolastiche presenti nella scuola, a meno che vostro figlio non ne frequenti con soddisfazione già un’altra;
  • prospettive di impiego al termine degli studi, ed eventuali statistiche dell’occupazione degli ex-allievi;
  • realizzazione di attività di Alternanza scuola-lavoro (ASL) di qualità.

Le ore di ASL sono state rese obbligatorie negli ultimi anni durante il triennio, ma sono state oggetto di contestazione da parte di molti docenti e studenti per la scarsa qualità e il modesto valore formativo. In alcuni casi sono state considerate addirittura una forma di sfruttamento di manodopera gratuita da parte di imprese poco corrette. Dal corrente anno scolastico non saranno requisito per accedere all’esame di maturità, però, se ben svolte possono costituire una buona opportunità per gli studenti con DSA, perché promuovono competenze concrete e complessive, non riducibili al mero studio sui libri. Nel corrente anno scolastico non saranno requisito per accedere all’esame di maturità. L’obbligo di frequentarle è rinviato al prossimo anno scolastico. È opportuno conoscere le esperienze e l’orientamento della scuola sull’ASL. Si tratta infatti di iniziative che, se ben svolte, possono costituire una buona opportunità per gli studenti con DSA, perché promuovono competenze concrete e complessive, non riducibili al mero studio sui libri.

A chi spetta la decisione

Una volta assunte tutte le informazioni utili e aver condotto un bilancio adeguato delle competenze e degli interessi maturati viene il momento della scelta e dell’iscrizione.
Come genitori sarete certamente disponibili a consigliare e a confrontarvi con il figlio o la figlia. È bene però non fare pressioni. La scelta è del ragazzo o della ragazza, che deve sentirsi libero/a di cercare e perseguire la propria strada. Se si assumerà la responsabilità della scelta sarà più motivato ad affrontare la fatica e gli ostacoli che la scuola superiore pone a tutti gli studenti e, a maggior ragione a quelli con DSA.
Non condizionate dunque le scelte dei vostri figli con le scelte compiute o mancate da voi in passato e non riversate su di loro timori o aspettative che sono vostri.
Prestate attenzione se nella scelta vostro figlio sembra appoggiarsi molto, troppo, alle scelte di un amico.
Iscriversi insieme a una scuola superiore può garantire un aiuto nell’affrontare nuove realtà, ma può essere il sintomo di un’insicurezza e una dipendenza dall’altro che non aiuta.
E se sbaglia? Se dopo pochi mesi si accorge che la scuola scelta non fa per lui o lei? Se si dovesse realizzare questa eventualità non fatene un dramma e non recriminate o rinfacciate. Ogni scelta è un rischio e anche quelle sbagliate sono un’occasione per conoscere se stessi e il mondo, per maturare e fare una scelta più meditata e corretta.

 

Antonella Olivieri è docente di lettere e dirigente scolastica, attualmente è formatrice sui DSA.