Nuovi cittadini competenti digitali

Nuovi cittadini competenti digitali

L’educazione alla cittadinanza digitale è anche nella Scuola primaria. Su quali competenze dobbiamo puntare?

GENITORI, FIGLI E SCUOLA

Le luci dei riflettori della scuola italiana sono oggi puntate sulle competenze digitali. L’esperienza di apprendimento non può ritenersi completa, anche nella Scuola primaria, se non si “allarga” alla dimensione digitale. Docenti e genitori sono partner in un percorso di educazione, fuori e dentro la scuola, che punta a rendere i nuovi cittadini consapevoli e sicuri delle opportunità e dei rischi di questa rivoluzione che sta investendo il nostro modo di comunicare, socializzare e apprendere.

di Sandra Troia

Anche i più piccoli possono essere sicuri online se competenti

Ai genitori non basta più accompagnare i propri figli fino all’ingresso della scuola per proteggerli da possibili brutte esperienze, in quanto sono sempre, o quasi, connessi alla rete internet. Come possiamo agire affinché possano incontrare in sicurezza il “mondo” che entra nella loro camera, o classe, con un click? Dobbiamo puntare sulle competenze. Educare i nuovi cittadini a essere competenti digitali.

Cosa vuol dire in concreto? Per iniziare: guidarli a maturare, e mantenere allenato, il pensiero critico. Non possiamo considerare un soggetto competente solo perché è in grado di utilizzare gli strumenti (pc, tablet o smartphone). Non facciamoci impressionare dall’abilità che i più piccoli mostrano passando con disinvoltura da un’applicazione all’altra. Non è questa la competenza che può garantire la loro sicurezza online. Dobbiamo formare i nostri figli in modo che possano imparare a utilizzare internet, le risorse digitali e gli strumenti in modo consapevole.

Vietato proibire! Vietato barare!

Possiamo essere tentati, mossi da un forte desiderio di protezione, di vietare l’accesso a internet. Fughiamo ogni dubbio: l’opzione del divieto all’uso di strumenti e all’accesso in rete non è una via percorribile! Accedere a internet è un diritto.
 

"L'accesso a internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale" è quanto si legge nella Dichiarazione dei Diritti di Internet, approvata dalla Commissione e pubblicata il 28 luglio 2015. Per la prima volta in Italia si è istituita in sede parlamentare una Commissione di studio su questi temi.

Perché adesso? Cresce e si consolida la considerazione di internet come una dimensione essenziale per le società e per la crescita, il libero confronto, la produzione e condivisione della conoscenza. La Commissione di studio sui diritti e i doveri relativi a internet, istituita il 28 luglio 2014, ha prodotto a distanza di un anno, al termine di un articolato percorso di audizioni e consultazioni, la Dichiarazione dei Diritti in internet.

Il nostro impegno è vigilare perché ambienti e risorse siano adeguati all’età dell’utente. Non è sicuro ignorare le informazioni contenute nei “termini di servizio” che si dichiara di accettare per l’iscrizione a una piattaforma di social network o per utilizzare un’applicazione. Non è sicuro barare nel dichiarare l’età dell’utente. Il digitale non è una moda da seguire a qualunque costo. Immaginiamolo come un allargamento dello “spazio” nel quale possiamo agire. Lasceremmo i nostri figli nuotare in mare aperto senza aver verificato e valutato, con grande attenzione, la loro competenza a nuotare? Non vietiamo loro di bagnarsi… ma teniamoli in acque dove possano apprendere, allenarsi in sicurezza, essere raggiunti facilmente dal nostro sguardo. Sono disponibili, e oggi numerosi, ambienti per l’apprendimento “protetti”, tagliati a misura di allievi della Scuola primaria, progettati per poter garantire spazi indipendenti e interconnessi a studenti, docenti e genitori.
 

Lo sapevi? Per usare il celebre e diffuso servizio di messaggistica istantanea WhatsApp l’utente deve avere almeno 13 anni o essere autorizzato da un genitore/tutore: scopri di più.
E per Google, Facebook o Twitter? Un buon passo verso la sicurezza online è chiedere a tuo figlio/figlia di leggere con te le condizioni di servizio delle applicazioni o piattaforme che intende utilizzare.

Buone navigazioni

A scuola e a casa un’ottima strategia per educare alla sicurezza è guidare i minori a consultare spazi online dedicati a informare/formare comportamenti prudenti nell’ambiente digitale. Per esempio, vale certamente una visita Generazioniconnesse.it, lo spazio web del Safer Internet Centre italiano.

Di cosa si tratta? Generazioniconnesse.it è un progetto coordinato dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR), realizzato in partenariato col Ministero dell’Interno-Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Università degli Studi di Firenze, Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Skuola.net, Cooperativa E.D.I. e Movimento Difesa del Cittadino.
È un ambiente ricco di risorse per minori, genitori e scuole. È presente un’area dedicata ai genitori in cui sono accessibili diverse sezioni con suggerimenti e informazioni. Attraverso un percorso di facile consultazione è possibile arricchirsi con spunti utili a rendere più efficace la comunicazione con i propri figli quando al centro del dibattito ci sono i rischi e le opportunità connesse a internet.

Competenze chiave

Oggi la competenza digitale equivale, per importanza, al saper leggere, scrivere e far di conto. È una delle 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 che sono il cuore della progettazione didattica odierna.

Perché si parla di competenze per l’apprendimento permanente? Nella società della conoscenza l’impegno ad apprendere non è chiesto solo a chi è tra i banchi di scuola. Tutti siamo chiamati a prenderci cura delle nostre competenze per tutto l’arco della vita. Sono il prezioso corredo che ci consente di essere inclusi e attivi nella sfera socio-economica. Accompagnare i figli a consolidare la propria competenza digitale non è solo una responsabilità per i genitori, è anche una preziosa opportunità di crescita.

Quali sono le otto competenze chiave che i cittadini europei devono possedere?

  1. Comunicazione nella madrelingua,
  2. comunicazione nelle lingue straniere,
  3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia,
  4. competenza digitale: consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.
  5. Imparare a imparare,
  6. competenze sociali e civiche,
  7. spirito di iniziativa e imprenditorialità,
  8. consapevolezza ed espressione culturale.

Scuola e famiglia per vincere questa sfida educativa

La scuola è impegnata, come si legge nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012, a costruire e mantenere salda l’alleanza educativa con i genitori. Una relazione costante, non solo limitata a possibili situazioni di criticità, volta a supportare le comuni finalità educative. Naturalmente non fa eccezione ciò che concerne l’educazione digitale.

In che modo la scuola forma al digitale? Il MIUR ha lanciato il 27 ottobre 2015 il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), un documento di indirizzo in cui è descritta la strategia di innovazione della scuola italiana e del suo sistema educativo nell’era digitale. Il PNSD, pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015), non guarda solo all’elemento tecnologico ma si propone una visione di innovazione che coinvolge in prima persona gli studenti di ogni ordine e grado. L’obiettivo è guidare gli studenti a crescere come “consumatori critici” e “produttori” di contenuti e architetture digitali.

A breve l’offerta formativa della scuola si arricchirà con nuovi moduli formativi su pensiero computazionale, creatività digitale e competenze di “cittadinanza digitale” finanziati dal Fondo Sociale Europeo. In particolare gli allievi della Scuola primaria potranno accedere gratuitamente a percorsi d’apprendimento su “pensiero computazionale e creatività̀ digitale”. Attraverso queste esperienze potranno sviluppare le loro capacità di comprendere, interpretare, criticare, creare.
 

Cosa si intende per pensiero computazionale?

«L’insieme dei processi mentali coinvolti nella formulazione di un problema, nonché́ l’espressione della sua soluzione in modo che una macchina o un essere umano siano in grado di eseguirlo in modo efficace. È tutto ciò̀ che viene prima della tecnologia informatica, pensato da un essere umano conscio della potenza dell’automazione» (J. Wing, 2012)

Troppo complesso o noioso? Non c’è da aver paura. Si procederà con gradualità, anche attraverso metodi che non contemplano l’uso del computer e privilegiando un approccio ludico-didattico, in sinergia con progetti formativi su robotica educativa, internet delle cose e making.

Per coinvolgere gli allievi è previsto, tra molto altro, l’uso di strumenti di coding by gaming online. Coding? Ecco un’altra sfida-opportunità di formazione per i genitori! Per tenere il passo, capire meglio e metterci le mani è possibile accedere al portale Programmailfuturo.it dell’omonima iniziativa a cura del MIUR, realizzata in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. Programma il futuro fa parte del programma #labuonascuola e fornisce alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica. Anche in questo caso l’accesso e l’uso dell’ambiente digitale è aperto ai genitori.

Una cosa è certa: nella scuola dei nuovi cittadini digitali non ci sarà modo e tempo per annoiarsi per studenti, docenti… e genitori!

 

Sandra Troia ha iniziato la propria attività come progettista di percorsi di formazione e formatrice collaborando con scuole ed enti di tutto il territorio italiano. Attualmente è docente di Scuola secondaria di primo grado e presta servizio presso l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Ufficio VII di Taranto. Si dedica da anni all’approfondimento del tema delle competenze digitali per l’esercizio della cittadinanza attiva e l’inclusione condividendo in rete risorse, informazioni e riflessioni attraverso Cittadinanzadigitale.eu. È attivamente impegnata a favorire la conoscenza e l’impiego del quadro comune di riferimento europeo per le competenze digitali dei cittadini DigComp.