
Troppo piccoli per il digitale?
Nati nella società digitale
EDUCAZIONE DIGITALE
Per i più piccoli, nati e cresciuti in abitazioni nelle quali sono presenti e diffusi strumenti tecnologici di vario genere, il digitale non è stato mai un elemento nuovo (così come la rete internet). Imparano osservandoci, rispettano, con qualche perplessità, le regole che noi stabiliamo su modalità e tempi di uso, prendono in prestito i nostri device. Li stiamo guidano in modo corretto?
Una crescita legata a doppio filo
I nostri figli ci osservano, ci prendono come modello di riferimento anche per crescere competenti digitali. Guardano ai fratelli maggiori, agli zii, ai nonni. Ne siamo consapevoli? Il Joint Research Centre della Commissione europea ha condotto in merito la ricerca “Young Children 0-8 and Digital Technology” (2015) mettendo in luce che spesso sottovalutiamo il nostro ruolo di “mentore”, fissiamo e dettiamo regole sull’uso di strumenti e rete senza dedicare abbastanza cura a spiegare i motivi alla base delle nostre scelte.
Nello studio emerge che le tecnologie sono un’importante, ma non dominante, parte della vita dei giovanissimi, che gli strumenti digitali diventano, anche con il nostro contributo, “elementi magici” assi desiderabili dati in premio o negati secondo la condotta. Al top delle preferenze sono tablet e smartphone perché possono essere gestiti in maggiore autonomia.
I più piccoli non sono consapevoli dei possibili rischi e potenzialità della rete internet e i genitori preferiscono attendere di vederli crescere un po’ prima di educarli a questo. Perché aspettare? Stiamo sbagliando. Sbagliamo indugiando in questa colpevole attesa, affidando loro i nostri device non predisposti in modo da proteggerli e non garantendo loro un’esperienza di utilizzo adeguata alla età.
Sbagliamo quando crediamo che basti fissare regole ma non siamo abbastanza informati sulle attività che svolgono e le persone che incontrano online. Non ci accorgiamo, sempre secondo la ricerca del JRC, che non basta una password per essere sicuri e che spesso i nostri figli riescono in breve tempo a carpirla a nostra insaputa.
Abbiamo bisogno di maggior informazione e formazione per poter selezionare strumenti e risorse adatte alla nostra giovane utenza. È buona norma, per iniziare, fare particolare attenzione alle indicazioni fornite da produttori e autori in merito al target per cui i prodotti o gli ambienti sono destinati e prediligere fonti che abbiamo preventivamente verificato.
Un punto di riferimento: il progetto “Generazioni Connesse”
Il Progetto “Generazioni Connesse” è un’iniziativa co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Connecting Europe Facility” (CEF), programma attraverso il quale la Commissione promuove strategie finalizzate a rendere internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani, promuovendone un uso positivo e consapevole.
“Generazioni Connesse” è coordinato dal MIUR, in partenariato col Ministero dell’Interno-Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Università e numerose altre realtà. I beneficiari sono bambini, bambine ed adolescenti dai 6 ai 18 anni, docenti, educatori e genitori e tutti gli stakeholder interessati ai temi affrontatati dal progetto.
Dal sito Generazioniconnesse è possibile consultare il “Vademecum per la sicurezza in rete”, una guida operativa per conoscere e orientarsi nella gestione di alcune problematiche legate all'utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani. Si rivolge a genitori, insegnanti, operatori che intendono acquisire maggiori strumenti conoscitivi e operativi sui rischi collegati all’utilizzo delle TIC.
“Vademecum per la sicurezza in rete”
Come si struttura?
È presente una sezione dedicata all’approfondimento di problematiche (cyberbullismo, siti pro-suicidio, siti pro-anoressia e pro-bulimia, gioco d’azzardo online, pedopornografia online, adescamento online, sexting, commercio online, videogiochi online, dipendenza da internet) e un’altra contenente i riferimenti dei servizi a cui è possibile rivolgersi a livello regionale per gestire situazioni di difficoltà.
Al centro sono fiducia e condivisione
L’ambiente digitale “Generazioni connesse” è strutturato offrendo percorsi differenziati per tipologia di utente (scuole, genitori, bambine e bambini, ragazze e ragazzi).
Nell’area dedicata ai genitori sono presenti informazioni sui pericoli del web, indicazioni e consigli. L’invito è quello di strutturare la comunicazione con i figli come uno scambio diretto, reale, sincero sui rischi e le opportunità di internet. Non dimentichiamo che non esistono solo i pericoli; il digitale può offrire nuovi strumenti e ambienti per la creatività, l’apprendimento, la socializzazione, il gioco.
È solo questione di regole? Le regole non bastano a proteggere dai pericoli, nulla vale di più di un rapporto di fiducia nel rispetto dei ruoli. L’ascolto deve essere sempre attivo, il dialogo ricercato senza creare troppe pressioni. Non bisogna lasciarsi impressionare dall’abilità dei nostri figli con gli strumenti digitali. Non è nostro compito migliorare le loro performace come utenti, il nostro compito è guidarli a un uso critico e consapevole delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione. Sono soggetti in crescita, vivono i dubbi, le incertezze, le scoperte proprie della loro età in uno spazio che oggi si è allargato al digitale. Un ambiente che richiede ancora maggiore prudenza, in cui la conseguenza di un’azione compiuta non solo è reale ma è anche amplificata.
Un buon punto di inizio nella scoperta di internet è educare alla “cura” della privacy e dell’impronta digitale che dal primo accesso online contribuiamo a caratterizzare; inoltre, far conoscere ai bambini, il prima possibile, le prime strategie di base per tenere un comportamento in rete che sia, insieme, corretto e sicuro.
Nella sezione dedicata a bambini e bambine dell’ambiente digitale Generazioniconnesse.it sono presenti indicazioni su “7 super errori da evitare” e “3 armi segrete”. È senza dubbio un ottimo luogo virtuale da cui far partire il dialogo con i nostri figli sul tema dell’uso di internet. Contenuti importanti sono tradotti in un linguaggio accessibile a un pubblico giovane e veicolati attraverso una grafica accattivante. Su errori e strategie è indispensabile non soffermarsi alla lettura ma condividere le esperienze. Essere informati sulla vita digitale dei nostri figli ci consente di supportarli nella loro crescita.
Internet e minori: i suggerimenti della Polizia Postale
Sono diverse le Istituzioni che si sono fatte carico di fornire un supporto (informativo/formativo) alle famiglie in tema di accesso a internet dei minori.
Perché? Possiamo individuare tre elementi chiave:
- la presenza online, sempre più pervasiva, di contenuti illeciti o nocivi per i minori;
- il diritto di ciascun minore a uno sviluppo equilibrato, riconosciuto dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale;
- la considerazione che la funzione educativa possa essere agevolata da un corretto utilizzo delle risorse presenti nella rete internet.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha partecipato alla stesura del Codice di autoregolamentazione “Internet e Minori” (nato per aiutare adulti, minori e famiglie nell’uso corretto e consapevole di internet, fornendo consigli e suggerimenti) fornisce attraverso il proprio sito web preziosi consigli ai genitori.
Quali?
- È importante che i bambini siano educati a comprendere l’importanza di non rivelare in rete la loro identità per la loro sicurezza e per quella di tutta la famiglia o fornire dati personali.
- Non attendere che nasca nei bambini l’interesse verso internet. Il genitore deve “preparare” il minore a far proprie alcune norme di comportamento affinché possa essere pronto a seguirle quando, a scuola o da amici, vorrà iniziare la sua scoperta della dimensione online.
- Non lasciare soli i più piccoli nella navigazione. La rete internet è un ambiente popolato da adulti. Affiancarli per capire quali sono i loro interessi e dare loro consigli sui siti da evitare e su quelli da visitare.
- Impostare la “cronologia” dei siti web visitati in modo che se ne mantenga traccia.
- Insegnare a non accettare mai di incontrarsi personalmente, magari di nascosto, con chi hanno conosciuto online spiegando con chiarezza le motivazioni di questa indicazione.
- Educare i bambini a non rispondere a messaggi digitali volgari o offensivi. E, allo stesso tempo, invitarli a non usare loro stessi un linguaggio inappropriato e a comportarsi correttamente in rete.
- Impostare "filtri" con un elenco predefinito di siti web da evitare e verificarne periodicamente il funzionamento.
- Spiegare che l’utilizzo dello smartphone richiede una cautela analoga a quella che si ha nei confronti di computer o tablet (anche per i rischi in termini di adescamento da parte di pedofili).
- Spiegare che una volta condivisi in rete foto o filmati possono continuare a essere diffusi senza controllo per lungo tempo.
Protagonisti, competenti, della rete
Dobbiamo essere pronti al ruolo di genitori di cittadini digitali. Come? Mantenendoci costantemente aggiornati, “allenando” i nostri figli ad abitare in modo competente la rete insieme a noi (attraverso l’ascolto, il dialogo, la condivisione).
Riserviamo alla bambina (o bambino) che naviga in rete la stessa attenzione che mostreremmo sapendola/a fuori per strada (…attenzione, non paura). Il digitale è un ambiente reale, impariamo le regole del gioco e iniziamo da protagonisti competenti questa avvincente avventura di scoperta!