Il passaggio dalla Primaria alla Secondaria di I grado per uno studente con DSA

GENITORI - SSPG - GIUGNO 2018 Passaggio primaria secondaria studente DSA-AL1357219.jpg

Un cambiamento possibile

BES E INCLUSIONE

Il passaggio dalla Scuola primaria alla secondaria di primo grado induce emozioni molto complesse sia nelle famiglie sia negli studenti, soprattutto in quelli con DSA. Per questa ragione è importante che i genitori preparino i propri figlia ai cambiamenti che li aspettano. Ecco alcuni consigli!

di Antonella Olivieri

Il passaggio dalla Scuola primaria alla secondaria di primo grado induce emozioni complesse sia negli allievi sia nelle famiglie. Che si tratti di aspettative positive o di timori dipende in parte dalla struttura della scuola e dall’esperienza avuta nella Scuola primaria. Molto può dipendere anche dalle caratteristiche dei DSA diagnosticati e dall'età in cui la diagnosi è stata effettuata.

La diagnosi e la struttura della scuola

Se la diagnosi di DSA è stata fatta nel corso del secondo o terzo anno di scuola probabilmente il bambino o la bambina hanno avuto accesso a un percorso di logopedia che ha compensato almeno in parte gli effetti del disturbo. Se invece la diagnosi è stata realizzata nel quarto o quinto anno la compensazione è stata parziale, probabilmente la logopedia è ancora in corso al momento di passare alla scuola secondaria e gli esiti sono in via di valutazione.
Un aspetto importante è la struttura della scuola: se il passaggio avviene all’interno di un Istituto Comprensivo, ci si può aspettare che ci sia una conoscenza del bambino, del suo disturbo e delle sue necessità educative e didattiche da parte del Dirigente Scolastico, del Referente per i DSA e, almeno in generale, dei docenti della Scuola secondaria nella cui classe sarà inserito. Se invece il bambino è iscritto in una scuola diversa, sarà necessario accertarsi che la diagnosi sia stata trasmessa, oppure portarla di persona, incontrare il Dirigente Scolastico e/o il Referente sui DSA della nuova scuola.
In ogni caso è fondamentale rassicurare i figli che sarà fatto tutto quanto è necessario per sostenerli nel nuovo percorso. Nel caso che l’esperienza nella scuola primaria sia stata negativa o problematica, oltre a rassicurarli dovremo incoraggiarli e trasmettere loro la fiducia che potranno incontrare insegnanti e compagni più disponibili.
In vista del passaggio alla secondaria e dei contatti con i nuovi insegnanti è bene consultare l’équipe che ha effettuato la diagnosi per sapere se saranno disponibili qualora i docenti chiedessero un incontro per chiarire le caratteristiche dei disturbi diagnosticati. La diagnosi è valida per tutto il percorso scolastico, ma è opportuno accordarsi con gli specialisti per un’eventuale revisione, ad esempio a conclusione della logopedia.

Preparare ai cambiamenti

Durante l’estate è bene preparare i figli ai cambiamenti più importanti che li aspettano nella scuola secondaria: un numero d’insegnanti maggiore, più compiti e più pagine da studiare a casa, la richiesta di maggiore autonomia nello studio (su questi temi consultare Come sostenere i ragazzi con DSA nei compiti e nello studio a casa?).
Nei primi giorni i docenti daranno indicazioni sui materiali necessari nelle loro lezioni (quaderni, album, righe, colori, penne, pennelli, ecc.). Aiutate vostro figlio o figlia a preparare nel diario uno schema in cui inserire i materiali richiesti da ciascun docente. Sempre nel diario predisponete insieme una tabella per segnare il nome dei docenti di ciascuna disciplina e, appena saranno comunicati, il giorno, l’ora e la modalità per i colloqui con le famiglie. Saranno utili per fissare degli incontri: anche se è stata trasmessa la diagnosi dalla scuola primaria alla secondaria, in relazione a protocolli di continuità, il contatto diretto con i nuovi insegnanti sarà utile in vista della redazione del Piano Didattico Personalizzato da parte del Consiglio di Classe. I libri adottati dovrebbero esservi noti fin dal momento dell’iscrizione o almeno da giugno, così come eventuali divise ufficiali per l’educazione fisica. Procurate tempestivamente la versione digitale dei libri di testo e aiutate vostro figlio a familiarizzare con essa sul PC. L’uso del computer avrà importanza crescente dalla scuola secondaria in poi ed è importante che vostro figlio o vostra figlia inizino o riprendano a usarlo con sicurezza. 

Il nuovo ambiente: amici vecchi e nuovi

Durante i cinque anni di scuola primaria tra i bambini sono nate certamente amicizie importanti e con alcuni di questi amici vostro figlio o vostra figlia si ritroverà nella prima classe della Scuola secondaria. Naturalmente si aspetterà di poter contare ancora sull’amicizia e sull’aiuto dei compagni della primaria. Non sempre, però, le cose vanno secondo le aspettative. Il nuovo gruppo-classe sarà comunque diverso, con differenti dinamiche e relazioni.
Sia vostro figlio che i suoi amici potranno incontrare compagni simpatici e stringere nuove importanti amicizie. Bisogna prepararlo a queste eventualità e, dopo i primi giorni di scuola, farsi raccontare queste nuove relazioni e aiutarli a non sentirsi traditi se l’amica o l’amico del cuore si avvicina ad altri compagni. Nello stesso tempo aiutare il bambino o la bambina a non trascurare i vecchi compagni se è lui o lei ad aver incontrato amici nuovi. Spesso delusioni di questo tipo creano malesseri duraturi che incidono negativamente anche sul rendimento scolastico.
Se dai racconti dei figli emergono fatti che inducono a temere episodi di bullismo è necessaria una particolare attenzione: cambiamenti d’umore, stati d’animo depressi o aggressivi, tendenza a isolarsi, aumento di giudizi negativi su di sé, rifiuto della scuola sono tutti atteggiamenti che devono indurre i genitori ad approfondire chiedendo un colloquio chiarificatore con il coordinatore di classe e i docenti nelle cui ore si siano verificati gli episodi sospetti. Il bullismo è più frequente nelle scuole in cui non c’è un clima di accoglienza e in cui le pratiche didattiche stimolano la competitività piuttosto che la collaborazione. Purtroppo i ragazzi inclini al bullismo agiscono fin dai primi giorni di scuola per garantirsi distorti ruoli di leader. È importante quindi suggerire ai figli di raccontare subito a casa se sono bersagliati da compagni prevaricatori.

 

Antonella Olivieri è docente di lettere e dirigente scolastica, attualmente è formatrice sui DSA.