Nuovi cittadini dell'era dell'accesso

Nuovi cittadini dell'era dell'accesso

La cittadinanza si è "allargata" alla dimensione digitale

EDUCAZIONE DIGITALE

Con grande familiarità e disinvoltura sin da piccolissimi giocano ed utilizzano smartphone e tablet. Eccoli! Sono i nuovi cittadini… digitali e connessi. Per genitori e docenti non è un compito facile tenere il passo con la loro curiosità a casa e a scuola. Sembra che questa viaggi ancora più velocemente con i dispositivi tecnologici e la rete internet. È davvero una bella sfida rimanere aggiornati e poterli guidare perché non corrano rischi… e colgano tutte le opportunità!

di Sandra Troia

Per essere sicuri online abbiamo bisogno di competenze

Accompagnarli fino all’ingresso della scuola o accertarsi che scelgano compagnie affidabili, quando sono fuori di casa, sembra non basti più per proteggerli da possibili brutte esperienze. Possono fare entrare il mondo intero nella loro camera o in classe solo con un clic. Qual è la scelta giusta allora? Certamente l’opzione del divieto all’uso di strumenti e all’accesso in rete non è una via percorribile e non va nell’interesse del minore che dobbiamo far crescere come cittadino digitale competente.
Cura delle competenze (digitali), apprendimento continuo e spirito critico sono gli strumenti che consentono a giovani, genitori e docenti, insieme, di cogliere le sfide della società “dell’era dell’accesso” come l’ha definita l’economista, premio Nobel, Jeremy Rifkin. “L’accesso ad Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale” è quanto si legge nella Dichiarazione dei Diritti in Internet, approvata dalla Commissione e pubblicata il 28 luglio 2015.
 

Per la prima volta in Italia si è istituita in sede parlamentare una Commissione di studio su questi temi. Perché adesso? Cresce e si consolida la considerazione di internet come una dimensione essenziale per le società per la crescita, il libero confronto, la produzione e condivisione della conoscenza. La Commissione di studio sui diritti e i doveri relativi ad Internet, istituita il 28 luglio 2014, ha prodotto a distanza di un anno, al termine di un articolato percorso di audizioni e consultazioni, la Dichiarazione dei Diritti in Internet.

Abbiamo il diritto alla conoscenza e all’educazione in rete

Sono, siamo nuovi cittadini… con il diritto alla conoscenza e all’educazione in rete. Il possesso di competenze digitali e la capacità di utilizzare internet in modo consapevole per l’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali non è una moda. È la condizione necessaria per vivere questo “allargamento” della cittadinanza alla dimensione digitale. A questo mutato scenario si deve la virata decisa dell’offerta formativa delle scuole verso il digitale. Oggi la competenza digitale equivale, per importanza, al saper leggere, scrivere e far di conto.
Al centro delle esperienze di apprendimento, per garantire sicurezza e inclusione dei nuovi cittadini, deve essere posta l’educazione all’uso consapevole di internet. L'utilizzo di internet può, se non relegato a piacevole passatempo, essere una “garanzia” per lo sviluppo di uguali possibilità di crescita del singolo soggetto e della intera collettività. Imparando tra i banchi a utilizzare in modo competente internet gli allievi possono coglierne tutte le opportunità, proteggersi in modo attivo da possibili rischi, esercitare la cittadinanza, entrare da protagonisti nel mondo del lavoro.


Il “tesoro” delle competenze digitali. Essere online non basta!

Per iniziare a pensare al futuro non è mai troppo presto! La Commissione europea ha dato avvio alla Coalizione per le competenze e le occupazioni digitali per rispondere alla crescente domanda di competenze digitali nel mercato del lavoro e nella vita quotidiana. L’Europa non è abbastanza digitale. Manca di personale dotato di competenze digitali sufficienti per poter occupare i posti di lavoro vacanti in tutti i settori, al 2020 mancheranno fino a 750 000 professionisti qualificati nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
Essere competenti digitali non è solo saper utilizzare gli strumenti, è saperli usare in modo attivo, critico e consapevole. Essere competenti digitali non è limitarsi a essere utilizzatori, utenti, clienti di servizi digitali. Essere online non basta! Dobbiamo guidare i più piccoli a riflettere sull’uso che essi fanno degli strumenti digitali, dell’immagine di se stessi (la loro reputazione digitale) che dal primo accesso alla rete costruiscono.
 

Anche in Italia è attiva una “Coalizione nazionale per le competenze digitali” nata su iniziativa dell’Agenzia per l’Italia Digitale per il miglioramento delle competenze digitali nel nostro Paese. Si fonda sulla collaborazione tra istituzioni, pubbliche nazionali e locali, mondo delle imprese e dei professionisti, mondo dell’istruzione e della ricerca, organizzazioni sindacali, associazioni e organizzazioni della società civile1.

Mai stanchi di imparare!

Da dove cominciamo? Prima di tutto è importante ricordare che la competenza digitale è una delle 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006.
La scelta di affiancare al sostantivo “apprendimento” l’aggettivo “permanente” è frutto di una scelta ben precisa, è un monito ai cittadini di tutte le età a prendersi cura, con particolare attenzione, di queste specifiche competenze per tutto l’arco della loro vita. Accompagnare i minori a consolidare la propria competenza digitale è una preziosa opportunità di crescita anche per genitori e docenti. Un cammino che è bene e fruttuoso percorrere in modo congiunto e collaborativo. “Non si finisce mai di imparare” è una massima che abbiamo spesso ascoltato e, altrettanto spesso, pronunciato. Nel XXI secolo come testimoni della rivoluzione digitale che sta cambiando in modo radicale il nostro modo di informarci, vivere la socialità, apprendere, partecipare alla vita politica, produrre e acquistare beni e servizi dovrà diventare il nostro mantra.

Le otto competenze chiave sono: 1. comunicazione nella madrelingua, 2. comunicazione nelle lingue straniere, 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, 4. competenza digitale, 5. imparare a imparare, 6. competenze sociali e civiche, 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità, 8. consapevolezza ed espressione culturale.

Una sfida educativa in cui genitori non sono lasciati soli: il ruolo della scuola

Il ruolo di genitori non è stato mai un ruolo semplice e oggi porta con sé nuove sfide e un impegno attivo a selezionare con attenzione e a partecipare all’esperienza formativa. Le domande che dobbiamo porci sono: le scuole che ogni giorno i nostri figli frequentano sono pronte ad accompagnarli a vivere con competenza e in sicurezza la dimensione digitale? Sono scuole in cui possono crescere come cittadini digitali?

È per garantire che tutti i genitori possano rispondere positivamente a questi quesiti che il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR) ha lanciato il 27 ottobre 2015 il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) , un documento di indirizzo in cui è descritta la strategia di innovazione della scuola italiana e del suo sistema educativo nell’era digitale. Il Piano non guarda solo all’elemento tecnologico ma si propone una visione di innovazione che coinvolge in prima persona studenti e personale. Offre la garanzia di strumenti e ambienti adeguati alle nuove modalità di apprendimento. Punta sulla formazione del personale, sull’utilizzo di contenuti digitali, sulla definizione chiara e analitica delle competenze digitali.

Tra gli elementi di maggiore interesse del PNSD è l’azione #14 un framework (ovvero un modello) comune per le competenze digitali e l’educazione ai media degli studenti. Perché è importante? Perché le scuole potranno contare su riferimenti precisi per un’efficace progettazione didattica e garantire una adeguata valutazione anche delle competenze digitali. Il possesso delle competenze digitali è inquadrato nel Piano come condizione essenziale per l’esercizio attivo della cittadinanza e questo vale per piccoli e grandi…

I genitori non sono lasciati soli. Una scuola “innovata” dalla cultura e dagli strumenti digitali è in grado di estendere il tempo dell’apprendimento anche al “fuori classe”. Le tecnologie dell’informazione e comunicazione possono facilitare la collaborazione tra tutti i membri della comunità educante. Si pensi, per esempio, all’impiego di piattaforme per l’apprendimento online in cui la partecipazione, oltre che ad allievi e docenti, è estesa ai genitori.

Siamo pronti? Non perdiamo tempo. È ora di continuare, tutti insieme, ad imparare!

 

Sandra Troia ha iniziato la propria attività come progettista di percorsi di formazione e formatrice collaborando con scuole ed enti di tutto il territorio italiano. Attualmente è docente di scuola secondaria di primo grado e presta servizio presso l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Ufficio VII di Taranto. Si dedica da anni all’approfondimento del tema delle competenze digitali per l’esercizio della cittadinanza attiva e l’inclusione condividendo in rete risorse, informazioni e riflessioni attraverso www.cittadinanzadigitale.eu. È attivamente impegnata a favorire la conoscenza e l’impiego del quadro comune di riferimento europeo per le competenze digitali dei cittadini DigComp.