Didattica per competenze... ma che cos'è?
Per inquadrare il tema
LE PAROLE DELLA SCUOLA
La scuola, per far fronte al rapidi e imprevedibili cambiamenti della società nella cultura, nella scienza e nella tecnologia, deve fare in modo che le giovani generazioni sviluppino competenze. Si parla di una dimensione della persona che, di fronte a situazioni e problemi, mette in gioco ciò che sa e ciò che sa fare, ciò che lo appassiona e ciò che vuole realizzare.
La redazione
Perché si parla di competenze e di didattica per competenze?
In una società complessa, interessata da rapidi e imprevedibili cambiamenti nella cultura, nella scienza e nella tecnologia, è necessario che i giovani posseggano non solo conoscenze teoriche e abilità tecniche, ma soprattutto atteggiamenti di apertura verso le novità, disponibilità all’apprendimento continuo, all’assunzione di iniziative autonome, alla responsabilità e alla flessibilità. La scuola deve quindi fare in modo che le giovani generazioni sviluppino competenze, intese come “combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto”. La competenza è una dimensione della persona che, di fronte a situazioni e problemi, mette in gioco ciò che sa e ciò che sa fare, ciò che lo appassiona e ciò che vuole realizzare.
La competenza può essere quindi definita come “sapere in azione”.
La scuola deve saper attivare strategie di insegnamento per competenze, cioè una didattica per competenze. Questo è uno stile di insegnamento che non trasmette più semplicemente nozioni, dati, formule e definizioni da imparare a memoria: è invece un modo di “fare scuola” in modo da consentire agli studenti – a tutti gli studenti – di imparare in modo significativo, autonomo e responsabile, di fare ricerca e di essere curiosi, di fare ipotesi, di collaborare, di affrontare e risolvere problemi insieme, così come di progettare in modo autonomo.
Per sviluppare competenze servono “ambienti di apprendimento”: di cosa si tratta?
Da quanto finora si è detto, è chiaro che per consentire a chi studia di sviluppare competenze è necessario costruire nella scuola ambienti di apprendimento che consentano di fare ricerca e di indagare, di individuare e risolvere problemi, di discutere, collaborare con altri nel gestire situazioni, riflettere sul proprio operato e valutare le proprie azioni.
L’ambiente di apprendimento per competenze mette al centro gli studenti, cioè coloro che devono apprendere in modo significativo.
Queste sono le caratteristiche principali degli ambienti di apprendimento per competenze:
- Lo studente è al centro dell’azione didattica e assume responsabilità e autonomia nella costruzione del suo apprendimento.
E’ importante che il docente spieghi di volta in volta ai suoi studenti valore e rilevanza di quanto ci si accinge a studiare: è sempre più necessario motivare i giovani allo studio, spiegando come i diversi contenuti delle diverse discipline concorrano alla crescita e alla maturazione di ciascuno: “Quanto stiamo per studiare è importante per te… è importante perché… è utile al tuo futuro”. - Il lavoro in classe è centrato sull’esperienza, contestualizzata nella realtà, ed è sviluppato in modo significativo attraverso l’attuazione di compiti significativi. Questo lavoro ha bisogno di contenuti e conoscenze… ma li mette in gioco, in azione, e in un certo senso li fa “portare frutto”.
Ad esempio si può studiare con più interesse, motivazione e coinvolgimento la storia del Novecento facendo progettare e costruire nella classe (o nella scuola) un piccolo museo degli oggetti quotidiani: lavorando in gruppi non solo si scopriranno molte cose interessanti, ma si imparerà con metodo, classificando fonti storiche, “toccando con mano il passato”, progettando ambienti e spazi museali.
Oppure si potrà studiare geografia (e non solo) progettando – in tutti i suoi aspetti di contenuto, di viaggio, di costi, di condizioni ambientali – facendo organizzare dagli studenti una visita di istruzione presso una vicina città d’arte. Un compito significativo (o “di realtà”) come questo mette in moto conoscenze e abilità di diverse discipline (storia, geografia, arte, scienze e tecnologia) e consente di sviluppare importanti competenze chiave.
Ancora, in particolare per scienze e tecnologia, si possono mettere in gara le varie classi della scuola per proporre la migliore soluzione per fare la raccolta differenziata dei rifiuti, oppure per consentire o il miglior/maggior risparmio energetico, o la più semplice soluzione per produrre in modo autonomo energia pulita. - Il lavoro per competenze comporta che i docenti assumano una nuova e più consapevole responsabilità educativa: crescere cittadini autonomi e responsabili, facilitando e coordinando – come un esperto coach – l’apprendimento di ciascuno e di tutti.
- La didattica per competenze, e il lavoro per compiti significativi, fa crescere l’abitudine nei giovani a lavorare insieme: organizzati in gruppi, essi imparano a porre domande e a dare risposte, si abituano a prendere decisioni, a discutere con responsabilità confrontando diverse opinioni, a darsi reciproco aiuto, ad assumere responsabilità (verso le persone, gli animali, le cose).
- Attraverso la didattica per competenze ciascun studente trova modo e spazio per apprendere nel modo a lui più adatto, nel modo più soddisfacente e significativo. La didattica per competenze, mettendo in gioco le potenziali caratteristiche e doti di ciascuno consente di valorizzare le eccellenze e di non deprimere gli studenti più deboli o con significativi disturbi di apprendimento.
Box normativo
Nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 vengono enunciate otto competenze chiave per la cittadinanza europea.
“Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:
- comunicazione nella madrelingua;
- comunicazione nelle lingue straniere;
- competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
- competenza digitale;
- imparare a imparare;
- competenze sociali e civiche;
- spirito di iniziativa e imprenditorialità;
- consapevolezza ed espressione culturale.
Le competenze chiave sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra angolare per l'apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano nel quadro di riferimento: pensiero critico, creatività, iniziativa, capacità di risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante per tutte e otto le competenze chiave”.
Dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006.