Il mercato del lavoro è alla ricerca di competenze digitali

il mercato del lavoro è alla ricerca di competenze digitali

Quale sarà lo scenario del mercato del lavoro nel prossimo futuro?

EDUCAZIONE DIGITALE

La famiglia assolve al delicato compito, in collaborazione con la scuola e le agenzie di orientamento, di guidare i figli nella scelta del percorso di studi, che non è mai priva di ostacoli. Molte sono le incertezze che animano gli studenti e le loro famiglie. Le forze in campo sono diverse: ambizioni, sogni, inclinazioni, disponibilità ad assumersi impegni e responsabilità, difficoltà a interpretare con chiarezza la richiesta del mondo lavoro.

di Sandra Troia

La “rivoluzione” digitale ha contribuito a rendere ancora più complesso il processo di individuazione e scelta del percorso di studi. Studenti, famiglie e scuola si confrontano con uno scenario in continua evoluzione e radicalmente diverso da quello del passato. Per tenere il passo è necessario mantenersi costantemente informati su studi, ricerche, analisi delle tendenze relative alla tipologia di competenze richieste per l’esercizio di una cittadinanza attiva e politiche nazionali ed europee.

Cresce la domanda di competenze digitali

Cosa accade in Europa? La domanda di competenze digitali nel mercato del lavoro e nella vita quotidiana è in costante crescita. Per questo motivo la Commissione europea ha dato l’avvio nel 2016 alla coalizione per le competenze e le occupazioni digitali composta da Stati membri, imprese, parti sociali, ONG e operatori del settore dell’istruzione. L’obiettivo è ridurre il deficit in materia di competenze digitali a tutti i livelli, dalle competenze specialistiche di alto livello alle competenze necessarie a tutti i cittadini europei per vivere, lavorare e partecipare a un’economia e una società digitali.

Nonostante le apparenze (pensiamo alla diffusione degli strumenti digitali), l’Europa sembra non essere abbastanza digitale per le sfide che l’attendono. Manca di personale dotato di competenze digitali sufficienti per poter occupare i posti di lavoro vacanti in tutti i settori, al 2020 mancheranno fino a 750 000 professionisti qualificati nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Quali sembra siano le professioni delle quali ci sarà maggior carenza nel prossimo futuro? Analisti di big data e social media, web designer, esperti di cybersicurezza e sviluppatori di app… ma c’è da giurarci che la domanda si allargherà a lavori che oggi non possiamo nemmeno immaginare. È una sfida avvincente alla quale è indispensabile non arrivare impreparati!

https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/digital-skills-jobs-coalition

Quali obiettivi si è posta la coalizione europea? Gli obiettivi sono formare i giovani oggi disoccupati per i posti di lavoro digitali disponibili (posti disponibili da subito che sono vacanti per mancanza di candidati con i giusti requisiti di competenze digitali richieste); sostenere il miglioramento delle competenze e la riqualificazione della forza lavoro in modo particolare delle Piccole e Medie Imprese; modernizzare l’istruzione e la formazione per consentire a studenti e docenti di usare strumenti e materiali digitali nel percorso di apprendimento e consolidare/migliorare le competenze digitali; orientare e utilizzare i fondi disponibili per sostenere le formazioni alle competenze digitali e realizzare campagne di sensibilizzazione sull’importanza delle competenze digitali per l’occupabilità, la competitività e la partecipazione alla società.

Dunque, presente e prossimo futuro ruotano intorno alla nostra capacità di arricchire il nostro corredo di competenze allargandolo al digitale. Siamo pronti?

E in Italia? Nel nostro Paese è attiva la Coalizione nazionale per le Competenze digitali, un’iniziativa promossa dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Essa ha la missione di sviluppare l’alfabetizzazione digitale e favorire una diffusa consapevolezza sull’innovazione tecnologica. Da aprile 2015 è online la piattaforma competenzedigitali.agid.gov da cui è possibile trarre informazioni in tempo reale sul livello di competenza digitale di cittadini, imprese e Pubblica amministrazione.
La Coalizione per le competenze digitali si fonda sulla collaborazione di istituzioni pubbliche nazionali e locali, comunità professionali, organizzazioni non profit, associazioni datoriali e sindacali e altri soggetti privati. Chi ha aderito? Basta un click per saperlo!
E se poi siamo interessati a conoscere i progetti in atto per far crescere le competenze digitali del nostro Paese, non possiamo mancare di consultare la Sezione Progetti e visualizzare cosa “bolle in pentola” nelle varie regioni d’Italia e cogliere le occasioni che il territorio offre.

coalizione per le competenze digitali

Al Digital Day 2017 di Roma indizi di futuro…

Cosa dobbiamo aspettarci in tema di formazione nei prossimi anni? Qual è lo scenario che una famiglia deve immaginare per i propri figli? Nel “Digital day”, tenutosi a Roma lo scorso 23 marzo, nel quadro delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma e organizzato dalla Commissione Europea e il Governo italiano, in collaborazione con la Presidenza maltese dell’UE, è stata dedicata una sessione al tema dell’impatto della trasformazione digitale sull’occupazione e le competenze. La Commissione ha annunciato un progetto pilota per fornire competenze tecnologiche e digitali ai laureati attraverso tirocini aperti agli studenti di tutte le facoltà universitarie. È un messaggio forte che mette, ancora una volta, in evidenza la trasversalità delle competenze digitali. Non c’è tempo da perdere o dubbi, è questo l’orientamento che i ragazzi oggi tra i banchi di scuola dovranno saper interpretare e valorizzare.

Le competenze del mondo lavorativo dell’Information and Communication Technology

Certo non è sempre facile per le famiglie reperire risorse utili e attendibili per informarsi e informare i figli circa le professioni e le competenze richieste dal mercato delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione.
Una buona strategia che ci garantisce riferimenti verificati è la consultazione dei modelli europei delle competenze. Oltre al framework DigComp, redatto allo scopo di fornire un punto di riferimento per la descrizione condivisa delle competenze digitali dei cittadini, è possibile fare riferimento all’e-Competence Framework (e-CF) già aggiornato più volte e giunto alla versione 3.0. Di cosa si tratta? L’e-CF fornisce un riferimento composto da 40 competenze richieste e applicate nel mondo lavorativo dell’Information and Communication Technology (ICT); utilizza, per descrivere competenze, skill e livelli di capacità, un linguaggio comune che possa essere compreso in tutta Europa. Nato come prima applicazione dell’European Qualifications Framework (EQF) per un settore specifico, e-CF è stato progettato e sviluppato per essere utilizzato da: servizi ICT, aziende della domanda e dell’offerta ICT, manager e dipartimenti delle risorse umane (HR), istituzioni per l’istruzione ed enti di formazione, e altre organizzazioni dei settori pubblico e privato.

L’e-CF è stato progettato per essere uno strumento di empowerment per gli utenti, nel modello la competenza ICT è definita come “una abilità dimostrata di applicare conoscenza (knowledge), abilità (skill) e attitudini (attitude) per raggiungere risultati osservabili”. Consultando il framework si apprende che in un ruolo o profilo professionale possono essere aggregate più competenze digitali e, allo stesso modo, una singola competenza può essere assegnata a un numero di differenti ruoli/profili. Il modello consente di fare maggiore chiarezza su alcuni dubbi legittimi che possono investire studenti, genitori o docenti. Per esempio: non confondere la competenza con concetti tecnologici o di processo come ‘Cloud Computing’ o ‘Big Data’. Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è che l’e-CF è neutrale e di libero utilizzo, non segue gli interessi specifici di nessun “influencer”, è stato sviluppato e gestito attraverso un ampio processo di condivisione europeo ed è una componente chiave della Digital Agenda della Commissione Europea.

 

Tutto troppo lontano dal mondo della scuola secondaria di secondo grado? Non è affatto così! E può essere facilmente dimostrato. Nella scuola secondaria di secondo grado è in uso un modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione. La certificazione è strutturata in termini di competenze di base, articolate secondo gli assi culturali (asse dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico, storico-sociale), è in linea con la raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006 in materia di competenze chiave per l’apprendimento permanente e di competenze chiave di cittadinanza, fa riferimento all’EQF (in italiano noto come Il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente) definito nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23.4.2008.

Non arriviamo impreparati!

Giocare d’anticipo può fare la differenza nel futuro professionale dei giovani oggi a scuola. Per questo i genitori possono guidare i figli a utilizzare le risorse digitali e la rete per acquisire informazioni indispensabili per creare una strategia e un progetto di formazione vincenti.

Un valido riferimento per approfondire la conoscenza del mercato del lavoro è Professionioccupazione.isfol, un ambiente digitale progettato e realizzato da ISFOL su incarico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l'obiettivo di creare un Sistema nazionale di osservazione permanente delle professioni e dei relativi fabbisogni. Il portale costituisce una risorsa conoscitiva di qualità e nasce per supportare il lavoro e le scelte di decisori politici, ricercatori, imprenditori, studenti e lavoratori. Online è possibile raccogliere informazioni in merito ad aspetti evolutivi e di fabbisogno dei contenuti professionali nel breve e nel medio termine, previsioni di occupazione a medio termine a livello nazionale e regionale, previsioni sugli andamenti dell'economia e dell'occupazione settoriale nei prossimi anni.

Tra gli strumenti disponibili non mancheranno di attirare l’attenzione:

  • Occupational Profiler che consente di realizzare una prima auto-valutazione delle conoscenze e orientamento al lavoro e alla formazione con pochi click;
  • Il lavoro su misura attraverso cui individuare la professione più adatta alla personalità del soggetto (realistico, investigativo, artistico, sociale, intraprendente, convenzionale).

A questo punto non resta che dire: buone competenze digitali e buon lavoro a tutti!

 

Sandra Troia ha iniziato la propria attività come progettista di percorsi di formazione e formatrice collaborando con scuole ed enti di tutto il territorio italiano. Attualmente è docente di scuola secondaria di primo grado e presta servizio presso l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Ufficio VII di Taranto. Si dedica da anni all’approfondimento del tema delle competenze digitali per l’esercizio della cittadinanza attiva e l’inclusione condividendo in rete risorse, informazioni e riflessioni attraverso Cittadinanzadigitale. È attivamente impegnata a favorire la conoscenza e l’impiego del quadro comune di riferimento europeo per le competenze digitali dei cittadini DigComp.