La normativa sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali

La normativa

DIRIGENTI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA - BES E INCLUSIONE

L’integrazione scolastica degli alunni ha conosciuto fasi importanti nella storia della scuola italiana. Possiamo racchiuderle nelle seguenti tappe fondamentali: pre anni Sessanta: dall’esclusione alla medicalizzazione; anni Sessanta – metà anni Settanta: dalla medicalizzazione all’inserimento; metà anni Settanta – anni Novanta: dall’inserimento all’integrazione; post anni Novanta: dall’integrazione all’inclusione. Di seguito proponiamo una sintesi del panorama normativo italiano in materia di inclusione scolastica.

di Agostino Miele

Art. 3 della Costituzione italiana.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 

Art. 34 della Costituzione italiana.

La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso

 

Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 – Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.

La Legge 104/1992 è la norma fondamentale per la tutela delle persone disabili in ogni aspetto della loro vita, compresa l’integrazione scolastica. La legge presenta numerosi elementi innovativi nel momento in cui ribadisce ed amplia il principio dell’integrazione sociale e scolastica come momento fondamentale per la tutela della dignità umana della persona con disabilità, impegnando lo Stato a rimuovere le condizioni invalidanti che ne impediscono lo sviluppo, sia sul piano della partecipazione sociale sia su quello dei deficit sensoriali e psico-motori per i quali prevede interventi riabilitativi, riconoscendo così il valore dell’interazione tra soggetto e ambiente nello sviluppo della persona e nella definizione dell’handicap.

 

Decreto del Presidente della Repubblica del 24 febbraio 1994 – Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap.

 

Decreto legislativo n. 286 del 25 luglio 1998 – Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

 

Legge n. 40 del 6 marzo 1998 – Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

 

Legge n. 328 dell’8 novembre 2000 – Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.

 

Legge n. 189 del 30 luglio 2002 – Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo.

 

Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 185 del 23 febbraio 2006 – Regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell’art. 35 comma 7 della legge n. 289 del 27 dicembre 2002.

 

Nota MIUR n. 4274 del 4 agosto 2009 – Linee guida sull’integrazione degli alunni con disabilità. Le linee guida raccolgono una serie di direttive che hanno lo scopo, nel rispetto dell’autonomia scolastica e della legislazione vigente, di migliorare il processo di integrazione degli alunni con disabilità e affermano come nel tempo si sia andato affermando il “modello sociale della disabilità”, secondo cui la disabilità è dovuta dall’interazione fra il deficit di funzionamento della persona e il contesto sociale.

 

Circolare MIUR n. 2 dell’8 gennaio 2010 – Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana.

 

Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 – Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico. La Legge riconosce i Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) e sancisce la necessità di:
a) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi,
b) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione,
c) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.

 

Decreto MIUR n. 5669 del 12 luglio 2011 – Il decreto, recante il Regolamento applicativo della L. n° 170/10 sui diritti degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), porta in allegato le Linee-Guida rivolte ai docenti, che sono dichiarate parte integrante dello stesso decreto (art. 3).

 

Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. La Direttiva del MIUR fornisce indicazioni organizzative sull'inclusione anche degli alunni che non siano certificabili né con disabilità, né con DSA, ma che hanno difficoltà di apprendimento dovute a svantaggio personale, familiare e socio-ambientale.
Con il termine BES si intendono:
1. alunni con disabilità
2. alunni con DSA
3. alunni con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

 

Circolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013 – Indicazioni operative alunni con BES. La circolare:

  • offre alle scuole uno strumento operativo di notevole importanza, completando il quadro di allargamento della normativa sull’inclusione scolastica iniziatosi negli anni ’70 del secolo scorso, ampliatosi con la L. n° 170/10 e completato con la Direttiva del 27 Dicembre 2012;
  • ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES);
  • estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.

 

NOTA MIUR 27.06.2013, PROT. N. 1551 – Piano Annuale per l'Inclusività - Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013. Con la nota si ritiene opportuno ribadire che scopo del Piano annuale per l'Inclusività (P.A.I.) è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I., infatti, non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che deve contribuire ad accrescere la consapevolezza dell'intera comunità educante della centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei "risultati" educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente una scuola "per tutti e per ciascuno". Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all'auto-conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. In questa ottica di sviluppo e monitoraggio delle capacità inclusive della scuola - nel rispetto delle prerogative dell'autonomia scolastica - il P.A.I. non può essere interpretato come un "piano formativo per gli alunni con bisogni educativi speciali", ad integrazione del P.O.F.

 

Nota prot. n. 2563 del 22 novembre 2013 – Chiarimenti. La Nota fornisce chiarimenti sugli strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali, in specie sul Piano didattico personalizzato. Vengono, inoltre, dati chiarimenti circa gli alunni con cittadinanza non italiana, che necessitano innanzitutto di interventi didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione di un Piano Didattico Personalizzato. Il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) deve essere inteso come un momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione.

 

Circolare MIUR n. 4233 del 19 febbraio 2014 – Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. La caratteristica distintiva del fascicolo allegato alla circolare è quella di offrire alle scuole una selezione ragionata delle soluzioni organizzative e didattiche elaborate e realizzate dalle scuole stesse. In questo senso il documento si propone come veicolo di informazione e condivisione delle migliori pratiche già sperimentate per accogliere ed accompagnare in modo ottimale i sempre più numerosi ragazzi di origine non italiana che le frequentano.

 

Nota prot n° 7443 del 18 dicembre 2014. Con la la nota il Miur ha trasmesso agli Uffici periferici e ai dirigenti scolastici le linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati. Le linee guida suggeriscono in primo luogo l'adozione di buone prassi volte a individuare modalità e tempi d'iscrizione più consoni alle esigenze degli alunni adottati, oltre che i tempi di inserimento e la scelta delle classi in cui inserirli; a sostenerne l'inclusione e a favorirne il benessere scolastico. Si sottolinea la funzione che deve svolgere il referente d'istituto, chiamato a supportare colleghi che hanno alunni adottati nelle loro classi; sensibilizzare il Collegio dei docenti sulle tematiche dell'adozione; accogliere i genitori.

 

 

Agostino Miele, dirigente Scolastico, collabora con Pearson Italia per l'aggiornamento professionale dei dirigenti scolastici e dei docenti.
È formatore su vari temi quali le problematiche per gli alunni con BES, formatore sull’esame di stato negli istituti secondari di secondo grado, formatore per dirigenti scolastici su tematiche relative alla professione. È autore del Quaderno Pearson Academy Alternanza scuola-lavoro. Come e perché rivolto ai docenti della Scuola secondaria di secondo grado.