L’orientamento: oggi più che mai una priorità

L’esperienza della Liguria

ORIENTAMENTO

Su tremila studenti di Scuola secondaria di secondo grado e universitari solo la metà è stata coinvolta in esperienze di orientamento durante la propria formazione e spesso senza nemmeno grande soddisfazione. Sono necessari nuovi strumenti e attività di orientamento, che accompagnino i ragazzi durante il percorso di formazione, a partire dalla scuola primaria, e che allo stesso tempo supportino docenti e genitori nel compito di dare i giusti consigli. In questo articolo raccontiamo il modello di orientamento realizzato dalla Regione Liguria, in collaborazione con l’Aliseo, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Università degli Studi di Genova e le Camere di Commercio.

di Francesco Isetta

 

«Che cosa farò della mia vita?» Questa la frase più frequentemente pronunciata dagli adolescenti nei percorsi di orientamento. Ma se la domanda rimane la stessa da generazioni, le risposte e i modelli teorici di riferimento hanno visto una notevole evoluzione dagli inizi del Novecento ai giorni nostri.

Oggi le prospettive occupazionali risultano sempre meno definite e prevedibili, con una maggiore job rotation e un aumento del mismatch tra profili disponibili e richieste del mercato del lavoro. E, laddove possiamo definire stabili le caratteristiche interiori dell’individuo, il contesto circostante è sempre più in rapida evoluzione.
Si è quindi passati dal ritenere centrale l’abbinamento tra la personalità e il mondo del lavoro (vocational guidance) al mettere in primo piano il valore che ogni esperienza del vissuto ha nella costruzione del sé (life design). Si tratta quindi di un orientamento che non aiuta solo a scegliere nei momenti di transizione, ma che insegna a sviluppare competenze orientative per essere in grado di gestire tutte le sfide e i cambiamenti che ci si troverà ad affrontare nell’arco di un’esistenza sempre più mutevole. Un approccio dinamico che incoraggi sempre più il pensiero immaginativo e l’esplorazione di sé possibili.

Le percentuali dell’orientamento

Da un punto di vista teorico/scientifico è evidente la necessità di offrire un orientamento precoce a tutti gli studenti all’interno del percorso scolastico, ma questa attuazione è ancora lontana. Da una ricerca recentemente condotta a livello nazionale da Skuola.Net in collaborazione con il Servizio Orientamento di Aliseo (Agenzia di Regione Liguria per gli studenti e l’Orientamento) e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova, su un campione di 3000 studenti di medie, superiori e IeFP, emerge come solo il 50% abbia partecipato ad almeno un’attività di orientamento nel suo percorso formativo. Di questi appena il 18% ha incontrato esperti o testimonial, mentre almeno il doppio lo avrebbe desiderato.
Il luogo privilegiato dove si realizzano azioni orientative è la scuola, mentre le visite in azienda – occasioni per “toccare con mano il mercato del lavoro” – hanno un ruolo marginale (13%).
Dalla ricerca emerge come i giovani vogliano sempre più essere protagonisti delle proprie scelte con l’80% del campione che afferma di aver deciso “di testa propria”, ovvero avendo l’ultima parola, senza però che sia mancato il confronto.
I genitori (54%) rappresentano il principale interlocutore con cui scambiare opinioni, seguiti dagli insegnanti (32%) e, in parte minore (14%), dagli amici.

Ma ragazzi e ragazze su cosa basano le proprie scelte? Per il 62% la risposta è “Internet”, elemento che impone una riflessione sulla necessità di avere portali e piattaforme dedicati al tema dove siano disponibili informazioni chiare e affidabili nonché sull’importanza di insegnare a ricercare questo tipo di informazioni. A riguardo meno di 3 studenti su 10 si dicono sufficientemente soddisfatti delle informazioni ricevute sull’offerta formativa. Anche in questo caso sorge spontaneo chiedersi: i ragazzi sono adeguatamente preparati a porre le “domande giuste” per raccogliere tutti gli elementi con cui fare una scelta consapevole?
Il dato migliora leggermente per quanto riguarda la comprensione del funzionamento del mercato del lavoro attuale, con 5 studenti su 10 che affermano di averlo capito “a grandi linee”, mentre il 66% degli intervistati sostiene che il lavoro odierno non faciliti i giovani, e il dato sale di 1 punto percentuale per coloro che sostengono che l’impegno e il merito vengano ancora valorizzati.

Orientare oggi

Se guardiamo alla distribuzione degli interventi di orientamento, si nota chiaramente la prevalenza nelle classi e nelle fasce d’età dove troviamo un momento di transizione obbligatoria, tra scuola secondaria di primo grado e percorsi secondari di secondo grado, così come al termine del percorso secondario guardando alla formazione terziaria e al mondo del lavoro: un orientamento che non accompagna, quindi, lungo tutto l’arco della vita, ma si concentra in momenti specifici.
Oggi, per realizzare un intervento orientativo di qualità, non basta più riferirsi a scenari consolidati e copioni standardizzabili, ma è sempre più necessario un orientamento a 360°, che metta al centro l’individuo, permettendogli lo sviluppo di un buon livello di auto-consapevolezza, e consideri l’ambiente e il contesto circostante.
Un contesto che metta insieme il mercato del lavoro – con le sue sfide, i trend di crescita e le professioni di domani –, la società – con le sue norme e le molte opportunità –, e l’intera offerta formativa che spesso va al di là di quello che ragazzi e famiglie si immaginano.

Il modello di orientamento della Regione Liguria

Forte di questa consapevolezza Regione Liguria, da sempre tra le regioni più attive sul tema dell’orientamento, ha sviluppato un vero e proprio modello che abbraccia l’intero percorso scolastico dalla scuola primaria al termine dei percorsi secondari di secondo grado, raccordandosi con le Università e gli Istituti Tecnici Superiori per proseguire oltre.
Un modello basato su tre pilastri:

• #Progettiamocilfuturo, un’azione di sistema che accompagna studenti, genitori e docenti lungo tutto l’anno scolastico;
il Salone Orientamenti, un evento nazionale con oltre 100.000 visitatori dove catalizzare l’attenzione sul tema offrendo eventi, dibattiti e laboratori;
l’attività istituzionale a livello locale, nazionale ed europeo, con la partecipazione a tavoli tecnici e politici, la promozione di attività di ricerca in collaborazione con numerosi partner pubblici e privati e lo scambio di buone pratiche con numerose associazioni anche grazie al contributo della Commissione Europea e del Consiglio d’Europa.

#Progettiamocilfuturo

Proprio dal Dipartimento Gioventù del Consiglio d’Europa è stato formalizzato un apprezzamento per #Progettiamocilfuturo e per la sua strutturazione.
Un progetto che si snoda lungo le quattro aree della conoscenza: si comincia con la conoscenza di sé stessi, così da scoprire i propri interessi, le proprie capacità e i propri limiti; si esplora poi la conoscenza del mondo del lavoro, per comprendere cosa il mercato del lavoro può offrire e cosa richiede; si prosegue con la conoscenza della società, necessaria al singolo per avere contezza del mondo entro il quale si muove e infine si esplora la conoscenza delle opportunità formative per prendere in considerazione davvero tutti i possibili percorsi.
Proprio l’ottica del lifelong learning è uno dei punti di forza di questo approccio, con proposte a partire dalla scuola primaria fino ad arrivare a docenti e genitori. Inoltre, propone tematiche complesse fin dalla più tenera età: disparità di genere, cittadinanza attiva, competenze personali sono solo alcuni degli argomenti che il progetto fa sperimentare attraverso l’educazione non formale fin dai primi anni del percorso scolastico, consapevole che l’orientamento cosiddetto “precoce” rappresenti un punto fondamentale per la crescita dell’individuo. Un orientamento tempestivo che vuole prevenire il fenomeno della dispersione scolastica e lavorare prima della comparsa di errati stereotipi e pregiudizi.

Attività, laboratori e webinar online

L’apprendimento permanente è tale non solo in ottica temporale ma anche spaziale: #progettiamocifuturo dà grandissimo valore sia ai contesti di apprendimento formali sia a quelli non formali, privilegiando esperienze attive, stage e laboratori, uniti a momenti di riflessione e sedimentazione.
Il tutto è racchiuso in kit, suddivisi per le diverse classi, con attività “pronte all’uso” che i docenti, grazie alla conoscenza dei propri studenti e all’esperienza maturata, possono facilmente adattare ed erogare. Attraverso le attività gli studenti apprendono che la costruzione del proprio futuro non avviene solamente attraverso lo studio teorico, ma anche facendo tesoro dei più disparati vissuti di cui siamo protagonisti.
Alle attività in aula e alla formazione per il personale docente, si affiancano le attività erogate direttamente da esperti di orientamento, come i test attitudinali, e da testimonial che, partendo dal proprio storytelling accompagnano i ragazzi nella scoperta delle professioni e del mercato del lavoro. Un’ulteriore opportunità è rappresentata dalle visite in azienda, valorizzando anche le specificità di ciascun territorio.
Oltre 4000 genitori hanno preso parte a incontri, oggi divenuti webinar online, dedicati al ruolo genitoriale con un focus specifico sull’aiuto alla scelta.
Un progetto che, con l’obiettivo di preparare ad affrontare il cambiamento, cresce e si sviluppa costantemente per far fronte alle nuove sfide, trovandosi oggi a rilasciare attività da erogare attraverso la Didattica Digitale Integrata, sviluppando moduli legati al supporto emotivo, ampliando il tema delle STEAM e implementando le attività per contrastare ancora di più il gender gap.

Il tutto con una grande squadra alle spalle, fatta di soggetti istituzionali quali Regione Liguria, ALISEO, Ufficio Scolastico Regionale, Università degli Studi di Genova, le Camere di Commercio, le associazioni datoriali e numerosissimi partner pubblici e privati che arricchiscono l’offerta con attività supplementari che confluiscono in un’unica proposta per le scuole da cui partire per progettare gli interventi nelle singole realtà.

Un intervento di orientamento oggi, per essere efficace, deve necessariamente racchiudere in sé la capacità di instaurare relazioni, stimolare riflessioni e creare significati, supportando i giovani a scegliere consapevolmente e a progettare il proprio futuro.

 

Francesco Isetta, psicologo e psicoterapeuta, da oltre 10 anni si occupa di temi legati all'education e all'orientamento in ambito pubblico e privato. Ha partecipato in qualità di esperto a numerosi eventi nazionali e internazionali. È attualmente direttore di #Progettiamociilfuturo, il progetto di orientamento di Regione Liguria.

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