L’orientamento per il successo delle nuove generazioni
Un’occasione per lo sviluppo della persona
ORIENTAMENTO
Parlare di orientamento oggi è un compito ineludibile per la Scuola, riconosciuto tanto dalle le istituzioni politiche europee e nazionali, quanto dai teorici e dalla società civile per la sua incidenza nella costruzione del percorso di ogni individuo e di riflesso dell’intera comunità.
Nelle politiche europee e nazionali per la realizzazione degli obiettivi e delle strategie di "Lisbona 2010" e di "Europa 2020", l'orientamento lungo tutto il corso della vita è riconosciuto come diritto permanente di ogni persona che si esercita in forme e modalità diverse e specifiche a seconda dei bisogni, dei contesti e delle situazioni (Linee guida nazionali per l'orientamento permanente - Nota MIUR prot. n. 4232 del 19 febbraio 2014).
È ormai riconosciuto senza alcuna discussione il ruolo strategico e centrale attribuito all’orientamento nella lotta alla dispersione e a all’insuccesso formativo. Problematiche, queste, che generano da una parte ricadute negative sul funzionamento del sistema scolastico stesso con conseguenze sul sistema economico-produttivo, dall’altra effetti tangibili sull’evoluzione delle storie personali di natura formativa, lavorativa e sociale.
L'orientamento è quindi un aspetto importante nelle azioni di prevenzione, di intervento e di compensazione. La principale responsabilità per mettere in pratica l’orientamento scolastico e professionale viene affidata alle scuole. Diversi profili di personale scolastico possono essere responsabili dell’offerta di orientamento: i docenti con competenza specifica, consulenti psicologi, partner esterni che supportano l’organizzazione delle attività di orientamento. Non vanno però sottovalutati gli insegnanti curriculari che, seppur non specificatamente formati per l’orientamento, rappresentano la maggioranza e con la loro azione quotidiana accompagnano e sostengono gli studenti nello sviluppo e nella presa di coscienza delle loro aspirazioni scolastiche e professionali offrendo loro attenzione e consulenza nei momenti di difficoltà scolastica.
L'orientamento nella Legge 13 luglio 2015, n.107
La legge 107 dedica particolare attenzione alla politica di orientamento comunitario specificando che è necessario definire un vero e proprio sistema di orientamento (comma 7 lettera s) la realizzazione di offerte contro la dispersione (comma 14), l’introduzione di insegnamenti opzionali nel curriculum studenti, utili ai fini dell’orientamento e del futuro accesso al mondo del lavoro (comma 28), la possibilità per il dirigente scolastico, di concerto con gli organi collegiali, di individuare percorsi formativi e iniziative diretti all’orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito e dei talenti (comma 29).
Riflessione psico-pedagogica
Quando si parla di orientamento è consuetudine riferirsi prioritariamente alle azioni previste per la scuola secondaria. Ci collochiamo in particolare nel periodo di crescita dei ragazzi, l’adolescenza, in cui sono fondamentali i temi della direzione in cui muoversi, delle risorse interiori sui cui contare o ricercare, delle decisioni da assumere, necessarie allo sviluppo della persona. Nei punti di cesura, di svolta tra una fase e l’altra della crescita, le emozioni spesso contrastanti tendono a concentrarsi in modo così intenso da generare un profondo cambiamento della scenografia e dei ruoli sul palcoscenico della vita di ragazze e ragazzi nonché dei loro genitori.
Il passaggio alla scuola secondaria di II grado si inserisce proprio in uno dei più cruciali momenti di crescita, ponendo i ragazzi di fronte a palesi cambiamenti di cui non hanno diretto controllo coinvolgendo emotivamente e inevitabilmente i loro genitori poiché la scelta del percorso di studi rappresenta un evento importante.
Ecco perché l’orientamento scolastico nella scelta degli studi superiori ha visto una crescente attenzione con diverse modalità di approccio alla tematica, con l’alternarsi negli anni di una serie di modelli teorici (psico-sociale, sistemico, socio-cognitivo, costruttivista…) fino ad arrivare all’auto-orientamento, attraverso il bilancio delle competenze, e all’orientamento narrativo imparando ad attribuire significati alla propria esperienza umana di vita. Approccio questo di matrice bruneriana che pone lo studente quale unico e reale protagonista della propria esistenza futura nella società. Un adolescente che deve sostenere un “compito evolutivo” non scevro di componenti emotive quali la definizione del proprio ruolo (chi sono io?), la rappresentazione che la società, i genitori, gli amici, gli insegnanti hanno di lui (che cosa pensano gli altri di me?), il valore sociale attribuito alla scuola del proprio contesto territoriale.
Nota Bibliografica
- Accordo sull’orientamento permanente 5-12-2013
- Linee guida nazionali per l’orientamento permanente. Nota prot. N. 4232 del 19 -2 -2014
- Legge 13 Luglio 2015 ,n. 107
- Formenti L., Vitale A. , Luraschi S. , Galimberti A, D’oria M., Pedagogia dell’orientare e dell’orientarsi: un’epistemologia in azione, Educational Reflective Practices, 2015
- Atti del Convegno “Le scelte delle nuove generazioni tra orientamento, studio e lavoro, 8-11-2016, Milano
- Atti del Seminario “Ripensare l’orientamento nella scuola dell’autonomia”, 19-12-2016 Milano