Perché l'Alternanza scuola-lavoro?

Alternanza scuola-lavoro

Non solo per legge: i vantaggi per gli studenti

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Perché l'Alternanza scuola-lavoro? Scopriamo nelle parole di Agostino Miele, Dirigente dell'ITT Gentileschi di Milano, quale grande opportunità sia per i ragazzi, ma per la scuola in generale, sfruttare al meglio l'occasione rappresentata dalle esperienze di Alternanza scuola-lavoro.

di Agostino Miele

Oggi la scuola sta vivendo un periodo caratterizzato da grandi e complesse trasformazioni. Siamo di fronte ad una scelta obbligata: ancorarci alle tradizioni o compenetrarci nella società e competere per offrire al giovane un sistema di formazione moderno, innovativo e ricco di esperienze.

Tra le più importati e coinvolgenti sfide che si possono annoverare nell’ambito scolastico vi è l’Alternanza scuola-lavoro che, normata dalla Legge 52 nel 2003, ha trovato la piena attuazione oggi con la Legge 107.

La legge 107/2015, cosiddetta la “Buona Scuola”, ha reso obbligatoria l’Alternanza scuola-lavoro in tutti gli indirizzi di studio della Scuola secondaria di II grado, rendendo cogente tale attività per un minimo di 200 ore nel triennio dei Licei e di 400 ore negli Istituti Tecnici e Professionali.

Ma al di là dell’obbligo normativo ci si chiede perché gli studenti devono impegnarsi nel conseguimento di competenze operative e convincere i loro genitori della bontà di tali iniziative?

Alternare studio e lavoro nella realtà socio-economica del XXI secolo è ormai un fatto inderogabile per garantire agli studenti percorsi flessibili, in grado di combinare lo studio teorico d’aula con forme di apprendimento pratico e di esperienze assistite in luoghi di lavoro. Indispensabile, a tal fine, risulta essere la progettazione dei percorsi in stretta collaborazione tra la scuola ed il mondo dell’impresa, affinchè gli studenti siano messi in grado di acquisire abilità e conoscenze e mettere in atto competenze necessari per lo sviluppo della loro professionalità.

Il dialogo tra la scuola e la società produttiva rappresenta il cardine dell’Alternanza scuola-lavoro. Questo partenariato mette in contatto due mondi che, attuando un “gioco di squadra” e tenendo conto delle esigenze e dei fabbisogni reciproci, ha come fine precipuo la crescita delle competenze dello studente che andrà ad assumere un ruolo attivo e da protagonista nella realtà sociale e lavorativa.

Alla luce della complessità odierna è fondamentale accrescere la condizione culturale degli studenti; la logica conseguenza di tale impegno induce le attività produttive a partecipare sempre più numerose ai percorsi di Alternanza scuola-lavoro, evidenziando, in tal modo, che:

  • si rende stabile il dialogo tra impresa e scuola, avvicinando il mondo della formazione alla realtà economico produttiva, ai fabbisogni di professionalità e competenze richiesti dal territorio;
  • si rende ufficialmente l’azienda sede di apprendimenti e luogo dove vengono sviluppate conoscenze e competenze, investendo nella formazione dei giovani;
  • si migliora l’immagine dell’azienda che acquisisce maggiore visibilità, con un vantaggio anche per la propria immagine nei rapporti con gli innumerevoli portatori di interesse.

È lampante che gli studenti sono al centro di questo modello formativo comprendente l’attività di Alternanza scuola-lavoro in quanto presuppone il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • contribuire a far conoscere agli studenti il mondo del lavoro, integrando e valorizzando le conoscenze teoriche e l’apprendimento “sul campo”, aiutandoli a scoprire le proprie vocazioni personali e a sviluppare idee imprenditoriali;
  • migliorare i processi di apprendimento e favorire una maggiore motivazione allo studio;
  • favorire l’integrazione tra apprendimento a scuola e apprendimento «on the job»;
  • favorire l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, che si possono così sintetizzare:

- competenze chiave dell’apprendere in autonomia (imparare ad imparare, acquisire e interpretare informazioni, individuare collegamenti e relazioni);
- competenze chiave dell’interagire in vari contesti (comunicazione interpersonale e team working);
- competenze chiave dell’essere imprenditori di se stessi (problem solving, problem posing, problem setting, progettazione, autonomia e responsabilità nelle azioni);
- capacità di orientamento universitario e/o professionale e di scelta consapevole delle opportunità e degli sbocchi occupazionali, per agevolare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro.

Al termine di un periodo di alternanza ecco le risposte date da alcuni studenti:

  • “Ho avuto l’impressione di essere stato preso sul serio e sono stato trattato quasi da giovane collega: il tutor aziendale ha risposto con piacere alle domande che ponevo ed ha ascoltato anche le mie impressioni”.
  • “Ritengo l’Alternanza scuola-lavoro un’esperienza interessante e utile per qualsiasi indirizzo di studio, rende più facile inserirsi nel mondo del lavoro e ti dà l’opportunità di approfondire degli argomenti che, pur essendo parte del tuo indirizzo di studio, spesso vengono trattati superficialmente oppure totalmente tralasciati a scuola”,

E allora perché parlare di Alternanza scuola-lavoro agli studenti? Perché è una risposta che la scuola dà ai suoi studenti per aiutarli ad entrare nel mondo del lavoro. Si potrebbe dire a cercare il “posto giusto per la persona giusta”.

L'auspicio è che questo possa rendere il curriculum vitae dei nostri studenti più competitivo, un domani, quando affronteranno il mondo del lavoro.

 

Agostino Miele, dirigente Scolastico, collabora con Pearson Italia per l'aggiornamento professionale dei dirigenti scolastici e dei docenti.
È formatore su vari temi quali le problematiche per gli alunni con BES, formatore sull’esame di stato negli istituti secondari di secondo grado, formatore per dirigenti scolastici su tematiche relative alla professione. È autore del Quaderno Pearson Academy Alternanza scuola-lavoro. Come e perché rivolto ai docenti della Scuola secondaria di secondo grado.