Riconoscere e mitigare i pregiudizi inconsapevoli nella scuola

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Un progetto di formazione per gli insegnanti

FORMAZIONE

I pregiudizi inconsapevoli, di cui tutti soffriamo, hanno effetti importanti anche nell'istruzione, influenzando sia i risultati cognitivi (andamento scolastico) sia i non cognitivi (comportamento) degli alunni. Vediamo insieme il progetto di formazione proposto da Pearson Italia e dall’Università di Reading.

di Marina Della Giusta

La formazione professionale per contrastare i pregiudizi inconsapevoli, basata su principi di psicologia e di management, viene utilizzata in vari contesti aziendali per ridurre le fonti involontarie di discriminazione, e quando incorpora un coinvolgimento attivo dei partecipanti permette di trasformare in modo positivo diversi aspetti del loro lavoro: i casi più classici riguardano la selezione e promozione del personale e la formazione di gruppi di lavoro, ma si sono visti effetti positivi anche in settori di interesse pubblico come quello medico in cui il training ha inciso sulla prevenzione e cura di gruppi di pazienti oggetto di pregiudizi inconsapevoli da parte dei medici.
Pearson Italia e l’Università di Reading hanno quindi proposto un intervento in alcuni plessi pilota durante l’anno scolastico appena concluso, costruendo un programma di formazione disegnato appositamente per gli insegnanti, basato su una precedente ricerca condotta nelle scuole inglesi dalla stessa Università di Reading.

Gli insegnanti infatti possono avere un impatto positivo sia sulla propria pratica, sia sulle aspirazioni e capacità degli alunni (che sono, naturalmente, strettamente collegate) attraverso la conoscenza dei pregiudizi inconsapevoli e di come operano, fornendo metodi concreti per contrastarli nell'ambiente, nella comunicazione, nella valutazione, e nei bambini stessi. Si tratta di un metodo efficace e piacevole per potenziare l'insegnamento e l'interazione con alunni e famiglie e migliorare i risultati scolastici e comportamentali di tutti gli alunni, riducendo gap di apprendimento tra gli studenti non direttamente collegati al loro talento. Tutti i laboratori del progetto sono stati fondati sulla partecipazione attiva, con un approccio iterativo alla comprensione dei problemi, che mira a costruire competenza nei partecipanti perché possano essi stessi rispondere creativamente al problema. La crescita di consapevolezza generata da queste attività servirà a creare un processo in cui i partecipanti diventino progressivamente più consci dei pregiudizi inconsapevoli, degli stereotipi e della discriminazione che esistono nell'insegnamento. Di conseguenza, saranno maggiormente in grado di notare e contrastare questi problemi nella loro pratica quotidiana.

Il programma

Le scuole aderenti si sono impegnate a partecipare per l'intero anno scolastico e a fornire alcuni dati prima e dopo il progetto sugli alunni e il loro andamento scolastico, nonché informazioni sulle attività che le scuole hanno scelto di intraprendere come parte del programma.

Il training è stato eseguito da formatori preparati, che hanno realizzato tre laboratori della durata di 2-3 ore ciascuno. Gli insegnanti hanno liberamente scelto su quali aspetti delle attività suggerite lavorare tra un laboratorio e l’altro.
Nel primo, tramite esperienze di gioco di ruolo e di lettura critica di storie a fumetti appositamente realizzate, hanno compreso le parole chiave di riferimento (discriminazione, stereotipi, pregiudizi inconsapevoli) e il loro modo di manifestarsi nel lavoro di tutti i giorni; hanno verificato l'impatto cumulativo dei singoli atti di discriminazione e, infine, hanno discusso interventi in tre aree distinte: l'ambiente (per esempio, quali modelli di ruolo vengono proposti), gli alunni (per esempio, e come aiutarli a formare i gruppi di lavoro) e gli insegnanti stessi (per esempio, come rendersi conto dei propri pregiudizi inconsapevoli).
Nel secondo laboratorio, hanno discusso metodi diversi per parlare ai bambini di pregiudizi inconsapevoli, soprattutto quelli che li portano ad avere poca fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità di apprendere e di socializzare con persone diverse da loro, e hanno discusso in quale modo coinvolgere la classe, servendosi di tecniche utili a stimolare una partecipazione inclusiva degli alunni e giochi volti a spiegare ai bambini cosa sono i pregiudizi inconsapevoli e come superarli.
Nel terzo laboratorio è stata condotta una valutazione complessiva del progetto da parte dei partecipanti e discussi metodi per incorporare le conoscenze acquisite nella pratica di programmazione, nella scelta e organizzazione delle risorse scolastiche, e nei metodi di valutazione.

Il progetto è piaciuto e ha ottenuto una buona valutazione da parte dei docenti delle scuole aderenti e dei loro Dirigenti. Per permettere a un maggior numero di scuole di aderire Pearson e l’Università di Reading hanno quindi deciso di mantenere aperta la possibilità di partecipare.

Per chiunque desiderasse maggiori informazioni vi preghiamo di contattarci all’indirizzo mail elena.bonifazi@pearson.com

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Marina Della Giusta è professore associato nel Dipartimento di Economia della School of Politics, Economics and International Relations all’Università di Reading, dove ha ottenuto il PhD nel 2001. Si occupa di economia comportamentale e del lavoro, in particolare dell’evoluzione delle norme sociali, delle cause ed effetti della discriminazione. È membro del National Steering Group of the Conference of Heads of University Departments of Economics (CHUDE), del Women's Committee della Royal Economic Society, e fellow della Higher Education Academy.