Un nuovo Esame di Stato?
Tra innovazione e ritorno alla normalità
RIFORME E NOVITÀ NORMATIVE
Stiamo per avvicinarci all’Esame di Stato 2022 e anche quest’anno, nonostante il graduale ritorno alla normalità, ci sono delle novità nello svolgimento della prova finale, sia per il primo sia per il secondo ciclo.
Vediamo quali sono le accortezze e gli adempimenti propedeutici necessari ai Dirigenti per garantire la regolarità dell’Esame ed evitare rallentamenti nelle procedure, che sappiamo essere sempre molto rigide e incalzanti.
di Giuseppe Bonelli
Con le tre Ordinanze 64, 65 e 66 del 2022 il Ministero dell’Istruzione ha di nuovo modificato gli Esami di Stato conclusivi dei due cicli di istruzione. Si tratta di fatto del quarto cambiamento negli ultimi quattro anni, il primo, nel 2019, era dovuto alla definitiva entrata in vigore del Decreto legislativo 62 del 2017 che aveva recepito la delega alla riforma della valutazione contenuta nella legge 107/15, la cosiddetta Buona scuola, e i successivi due dovuti all’emergenza pandemica e alla conseguente introduzione della didattica a distanza e degli isolamenti di classi e alunni.
Un punto d’attenzione
Con questo nuovo intervento si prosegue nel lento percorso di ritorno alla normalità delle verifiche conclusive dei due cicli di istruzione e di attuazione della delega della legge 107/15. Non va infatti dimenticato, sul primo fronte, che, al di là delle oggettive problematiche introdotte anche quest’anno scolastico dalle quarantene, gli studenti che questa estate affronteranno gli esami sono gli unici ad aver vissuto i tre anni conclusivi di entrambi i cicli, quelli appunto considerati dai due esami, nel vortice della pandemia e ci auguriamo che chi li segue non abbia la medesima sorte. Sul fronte dell’attuazione della 107/15, invece, finalmente possiamo tornare alla progressiva applicazione del quadro normativo ivi delineato a proposito degli esami conclusivi, pur con le perduranti limitazioni alla propedeuticità delle prove Invalsi e dei PCTO che la pandemia impone.
Ritorno alla normalità e adempimenti propedeutici
Con i recenti provvedimenti, intervenuti tardivamente a causa della previsione normativa che delegava il Ministro dell’Istruzione ad adottarli dopo un passaggio dalle competenti commissioni parlamentari, si ripristinano finalmente alcune delle prove scritte: le due previste per il secondo ciclo e due sulle tre previste per il primo ciclo.
Questa prima innovazione, o faremo meglio a dire recupero della norma e della normalità, comporta per i Dirigenti scolastici più di un adempimento propedeutico:
- nel secondo ciclo occorrerà ripristinare la procedura del plico telematico e, relativamente alla procedura prevista per la seconda prova scritta, iniziare a riunire i dipartimenti della materia oggetto di verifica per la definizione delle linee comuni da considerare poi nella stesura delle tracce;
- nel primo ciclo ugualmente andranno previsti momenti di riflessione per materia per tornare a definire linee comuni per la definizione delle prove di italiano e di matematica.
Focus Esame secondo ciclo: la seconda prova scritta
Quanto all’Esame del secondo ciclo va considerato che il meccanismo previsto per la seconda prova rende ancora più strategico e fondamentale il momento della redazione del documento finale, nel quale andranno evidenziati gli elementi della programmazione annuale effettivamente svolta nella disciplina oggetto della prova, in modo che poi i docenti di riferimento delle diverse classi coinvolte possano tenerne conto nell’operazione di redazione delle tracce in conformità alle caratteristiche previste dai Quadri di Riferimento specifici contenuti nel Decreto Ministeriale 769 del 2018 applicativo della delega prevista dalla legge 107/15.
Si tratta di un’operazione inedita e per nulla scontata nell’esito, in quanto:
- da un lato abbiamo situazioni specifiche che possono risultare molto eterogenee tra loro, anche in considerazione della concreta possibilità che alcune classi abbiano trascorso periodi di didattica a distanza o integrata e altre no;
- dall’altro abbiamo un quadro di riferimento normativo molto stringente che definisce modalità di strutturazione delle prove, nuclei fondamentali da considerare, obiettivi specifici di apprendimento da raggiungere e da ultimo griglie di valutazione da utilizzare obbligatoriamente.
In linea di principio la verifica del rispetto del duplice vincolo imposto dall’Ordinanza – documento di classe e quadro di riferimento – è di competenza della commissione e quindi del Presidente di quest’ultima quale garante della regolarità dello svolgimento dell’esame ma è opportuno, e consigliabile, che anche il Dirigente della scuola sede di esame segua questo processo e lo predisponga al meglio nella riuscita anche per evitare rallentamenti nelle procedure di esame, che sappiamo essere sempre molto rigide e incalzanti.
Focus Esame primo ciclo: il colloquio
Nelle scuole di primo ciclo sarà poi opportuno riflettere sull’organizzazione del colloquio: l’assenza delle prove scritte di lingua straniera, infatti, porta alla necessità, esplicitata dalle nuove norme, di una verifica specifica delle competenze di riferimento in sede di esame orale, insieme a quelle previste dai percorsi di Educazione civica. Questa disposizione, unitamente al ritorno al colloquio previsto dal DM 741/17 anch’esso applicativo della legge 107/15, comporta una riflessione previa, sia a livello di Collegio docenti che di Commissione plenaria, per evitare che il colloquio torni a essere eccessivamente settoriale e disciplinare laddove la previsione normativa mette al centro la rielaborazione personale dei candidati.
Un occhio alle commissioni d’esame
A questa data la composizione delle commissioni di secondo ciclo, sulla quale si diffondono sia l’OM 65 che la successiva OM 66, è stata già definita ma è fondamentale che questo processo sia accompagnato anche da una attenta considerazione dei calendari conseguenti, soprattutto nei casi di sovrapposizione di commissari, che le due ordinanze raccomandano di ridurre al minimo e di giustificare se avvengono su due diverse commissioni non solo per l’economicità della procedura in termini di durata ma per motivi di sicurezza in quanto più giorni di lavoro si prevedono più il rischio di contagio aumenta. Questa considerazione deve essere oggetto di attenzione, naturalmente, anche nella definizione del calendario degli esami di primo ciclo.
È vero che va sicuramente privilegiata in entrambi i casi la continuità didattica e la giusta considerazione del percorso degli studenti tramite la presenza in commissione di quanti più a lungo e più incisivamente ne hanno seguito la preparazione, ma va ricordato che il combinato tra la necessità di svolgimento in presenza delle prove scritte, con eventuale rinvio dei candidati positivi alle supplettive, e il diritto degli studenti e dei docenti positivi, se sussistono le condizioni previste dai protocolli sanitari, a svolgere parte dell’esame da remoto può rendere lo svolgimento delle prove un vera via crucis.
Accortezze per i protocolli di sicurezza
A questo proposito altro compito dei Dirigenti sarà quello di aggiornare i protocolli di sicurezza relativi sia all’ordinaria vita scolastica sia allo specifico svolgimento delle prove in ordine alle disposizioni che saranno vigenti in materia di prevenzione dei contagi all’epoca degli esami. A titolo di esempio andrà valutata la presenza di altre persone oltre alla commissione e agli esaminandi nei singoli giorni di prova orale e la gestione del materiale cartaceo relativo alle prove scritte. Tra l’altro l’OM 65 rimanda agli Usr eventuali specifiche norme di sicurezza in materia, anche in ordine alle competenze di carattere sanitario delle singole Regioni, mentre l’OM 64 fa riferimento a indicazioni nazionali in materia da adottare sentite le OO.SS. del comparto scuola; quindi, potremmo avere normative specifiche in materia pubblicate a breve distanza o anche in concomitanza delle prove.
E la valutazione?
Specifiche considerazioni poi riguardano il sistema di valutazione finale dei due esami. L’OM 65, anche per rispondere alle polemiche studentesche sul ripristino delle prove scritte e per garantire una fattiva considerazione del complicato percorso di apprendimento di questo ultimo triennio, ha portato a 50 punti il credito scolastico e ha prodotto rigide tabelle di conversione dei punteggi sia del credito sia delle due prove scritte per riallineare i voti al nuovo sistema di computo del voto finale. Inoltre, la riproposizione in forma identica della griglia di valutazione del colloquio prevista lo scorso anno conferma la volontà di arrivare a una valutazione finale incentrata sul percorso di apprendimento del candidato.
Unici spazi di manovra dei Consigli di classe e delle sottocommissioni saranno dunque l’attribuzione del credito finale di quest’anno e la definizione della griglia di valutazione delle due prove scritte, che non potranno prescindere da quanto previsto dai QdR di riferimento ma che, a differenza della griglia dell’orale, non associano immediatamente il punteggio agli indicatori nella prima prova e sono solo “riferimento” per la seconda, data la necessità di adeguare lo schema al percorso descritto nel documento finale. Da questo quadro si coglie la necessità di indicazioni comuni sulla valutazione di tutto l’istituto per evitare poi eccessive disparità finali tra le diverse sottocommissioni.
La scelta di portare al 50% il peso del percorso triennale del candidato nell’esame di secondo ciclo rende il medesimo del tutto conforme alla valutazione dell’esame di primo ciclo e questo, per la medesima analogia, dovrebbe spingere anche i collegi docenti e le commissioni plenarie del primo ciclo a elaborare griglie di correzione delle proprie prove di esame nel segno di una sempre più trasparente e coordinata valutazione delle competenze finali.
Come si vede si tratta di un lavoro complesso, che giunge al termine di un altro anno scolastico parimenti complicato e faticoso e quindi il primo accorgimento da parte dei Dirigenti scolastici sarà quello di preservare le necessarie energie per questo ultimo miglio di adempimenti organizzativi e documentali e di conservare e trasmettere pacatezza e buon senso.
Referenze iconografiche: Crystal Eye Studio / Shutterstock

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