4. Le basi. Come trovare le risorse economiche

Al dirigente scolastico di oggi, oltre a tutto il resto, è richiesto anche di essere un manager. Questo significa darsi da fare per trovare i fondi per migliorare la propria scuola. Ma come fare? A chi rivolgersi? Ne parliamo nel capitolo 4 del Piccolo vademecum per dirigenti che incominciano.

Antonella Accili

Diverse fonti di finanziamento

Distinguiamo di quali risorse economiche possa disporre una scuola. Dallo Stato abbiamo la retribuzione di tutto il personale; un budget per il funzionamento didattico; il FIS con cui integrare la retribuzione ai docenti per ore svolte al di fuori dell’orario curricolare, dare un incentivo al personale di segreteria e riconoscere mansioni straordinarie ai collaboratori scolastici; un budget predefinito per i docenti che ricoprono il ruolo di funzioni strumentali; infine un piccolissimo contributo per l’orientamento e l’area a rischio. Tutto il FIS, il budget per le funzioni strumentali, il contributo per l’orientamento e l’area a rischio vanno ovviamente concertati nella loro assegnazione con le RSU d’istituto.

Al di fuori di queste risorse finanziarie, che sono stabilite per ogni scuola secondo parametri fissi, ci sono poi quelle che provengono dagli Enti territoriali, Comuni e Province, e che dipendono molto dal contesto nel quale si opera.

I PON

Sappiamo benissimo che ci sono anche i PON. L’acronimo PON sta a indicare un progetto di innovazione e miglioramento del sistema dell’istruzione, attraverso dei fondi aggiuntivi europei. È il Programma Operativo Nazionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in cui sono contenute tutte le priorità strategiche del settore scolastico, pensato per le scuole dell’infanzia e quelle del primo e del secondo ciclo di istruzione di tutto il territorio nazionale. Ha una durata settennale, nel nostro caso 2014-2020, e ha come titolo “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”.

I singoli progetti che fanno parte del PON hanno come obiettivo la creazione di un sistema d’istruzione e di formazione di elevata qualità, efficace ed equo. Questo è possibile grazie ai Fondi Strutturali Europei, risorse comunitarie aggiuntive rispetto a quelle già stanziate con la legge 107/2017, "Buona Scuola". Ovviamente i PON non sono profusi a pioggia, ma bisogna presentare un progetto e vedere se ha i requisiti per essere finanziato. Spesso i PON consentono di remunerare docenti o esperti esterni, ma non sempre consentono l’acquisto di attrezzature tecnologiche o di particolari sussidi didattici. Inoltre sono piuttosto complessi nella gestione e rendicontazione.

Ci sono poi risorse finanziarie legate al PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), che pure dipendono dalla presentazione e dall’approvazione di un progetto.

L'importanza del rapporto con il territorio

La mia scuola è stata brava e fortunata: ha vinto vari PON e progetti legati al PNSD, si è vista finanziati progetti per le aree a rischio e per le aree a forte immigrazione, progetti legati al PdM (Piano di Miglioramento), ma ovviamente si è sempre trattato di fondi vincolati.

Allora come far fronte all’acquisto di tutti i materiali e i sussidi didattici, degli arredi, delle tecnologie di cui una scuola ha bisogno? Come avviare processi di innovazione? Come attrezzare laboratori?

Ricordiamoci che oggi a un dirigente scolastico è richiesto anche di essere un manager. Questo significa anche darsi da fare per trovare i fondi per migliorare la propria scuola.

Ecco quindi che ritorniamo all’importanza delle relazioni col territorio: se sappiamo intessere buone relazioni, promuovere l’idea dell'importanza primaria della scuola, si trovano aziende o banche disposte a finanziare la scuola locale, soprattutto se viene presentato un buon progetto comprensivo di strumenti didattici, laboratoriali o tecnologici.

Alcune regole da ricordare

Ricordiamo che a partire dal 2007 sono detraibili dall’imposta sul reddito, nella misura del 19%, le erogazioni liberali a favore degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa. La detrazione spetta a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altri sistemi di pagamento. Coloro che hanno effettuato le donazioni di cui sopra non possono far parte del consiglio di istituto e della giunta esecutiva delle istituzioni scolastiche. Sono esclusi dal divieto coloro che hanno effettuato una donazione per un valore non superiore a 2.000 € in ciascun anno scolastico. Per le imprese, sempre a decorrere dal periodo d’imposta 2007, è prevista la possibilità di dedurre le predette erogazioni, nel rispetto delle condizioni sopra indicate, fino al 2% del reddito d’impresa dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 € annui.

Finanziarsi con il diario scolastico...

Oltre alle erogazioni liberali, si possono trovare altre fonti di finanziamento.
Nell'esperienza della mia scuola, un buon aiuto è arrivato dalla stampa del diario scolastico, venduto alle famiglie degli studenti a prezzo molto conveniente. Il diario racchiude tutto quanto serve, dal calendario scolastico, al regolamento d’Istituto, ai moduli per il permesso di entrata o uscita al di fuori dell’orario regolare, alle autorizzazioni per le uscite brevi sul territorio, alle liberatorie per la diffusione di foto o video degli alunni minorenni, alla delega al ritiro degli alunni da scuola da parte di persone diverse dai genitori, all’autorizzazione all’uscita autonoma degli studenti delle medie… I genitori sono soddisfatti perché acquistano un diario completo, risparmiano e aiutano la scuola.

Negozi e aziende del bacino di utenza della scuola (quindi anche di cittadine limitrofe o comunque abbastanza vicine) sono invitati a mettere la loro pubblicità sul diario, previo un modico contributo alla scuola, e lo fanno volentieri sia per aiutare la scuola, sia perché il loro nome entra nelle case di tutti gli studenti.

... e in tanti altri modi

In occasione di eventi e feste particolari come Natale, carnevale, la fine dell’anno scolastico, organizziamo feste con musica, giochi, lotterie, tombole, pranzi o cene o merende, aperte sia agli studenti che alle loro famiglie: la gente partecipa in massa ed è molto generosa e sensibile, per cui al netto delle spese organizzative e di eventuali tasse, alla scuola resta sempre un bel gruzzolo.

Pure gli spettacoli, aperti a un pubblico anche esterno alla scuola, al netto di spese organizzative, affitto del teatro, server, retribuzione di esperti esterni, SIAE (mai dimenticare di pagarla!), possono lasciare fondi da reinvestire nella scuola.
Altro budget può derivare dall'organizzazione di convegni, dalla formazione docenti, dalle sperimentazioni, da concorsi che prevedono premi in denaro per i vincitori. Farò più avanti qualche esempio riferito a quanto si fa nel mio istituto.

 

Antonella Accili è Dirigente scolastico titolare a Piandimeleto e reggente a S. Angelo in Vado. È articolista e saggista, membro del Comitato Scientifico dell'Università Poliarte di Ancona e, inoltre, vicepresidente del Centro Studi Ricerca Sperimentazione per BES e DSA di cui è fondatrice insieme a Franco Marini e a Benito Michelizza.

Ti è piaciuto l'articolo?