La geosfera e il modellamento del paesaggio | Percorso didattico di Scienze naturali
Percorso collegato al Capitolo T7 del volume Scienze naturali, di Maurizio Santilli, Giovanni Casavecchia, Simonetta Lenzi, Fabiana Chimirri.
Capitolo T7 La geosfera e il modellamento del paesaggio
Proponiamo un esempio di percorso didattico relativo al Capitolo T7 La geosfera e il modellamento del paesaggio mediante il quale è possibile organizzare la didattica a distanza.
Il testo di riferimento è disponibile per gli studenti sia sotto forma di libro digitale statico (ITE), sia sotto forma di libro liquido e costituisce una solida base dalla quale partire per condividere sia le pagine da studiare, sia le risorse digitali correlate.
Per semplificare il lavoro, i link qui forniti consentono l’attivazione diretta di alcuni materiali, che sono reperibili anche accedendo a My Pearson Place con il codice associato al volume.
Per cominciare: preparare i materiali
Da questo link è possibile scaricare la lezione in Power Point, un unico file relativo all’intero capitolo, organizzato per paragrafi, che può essere adattato e modificato a proprio piacimento, eventualmente estrapolando i contenuti relativi a uno o più paragrafi. Le slide contengono, inoltre, numerosi Suggerimenti per la lezione.
Ricordiamo che è possibile registrare la propria voce sulle slide in Power Point (scarica il PDF per vedere come fare) ed esportare un video da condividere con gli studenti sulla piattaforma scelta dalla classe/dalla scuola per erogare le lezioni a distanza.
Consigliamo di prevedere dei momenti di “lezione frontale” in formato video (in diretta o registrati), della durata massima di 10-15 minuti, intervallati da momenti esercitativi o di confronto, come proposto di seguito per i paragrafi considerati.
1 Il paesaggio deriva dalla combinazione di molti processi
La lezione può iniziare facendo lavorare gli studenti sulle Figure 1 e 2. In merito alla Figura 1, si può chiedere loro: “Quali elementi, tra quelli visibili in ciascuna fotografia della Figura 1, appartengono rispettivamente alla geosfera, all’atmosfera, all’idrosfera e alla biosfera?”. (Risposta: Figura a: geosfera: ghiaia e blocchi rocciosi, rocce affioranti visibili sui versanti; atmosfera: nubi in lontananza; idrosfera: corso d’acqua, neve sui rilievi in secondo piano; biosfera: piante. Figura b: geosfera: rocce esposte in superficie, spiaggia; atmosfera: non vi sono elementi visibili; idrosfera: mare; biosfera: piante. Figura c: geosfera: rocce, sabbia; atmosfera: cielo in lontananza; idrosfera: non vi sono elementi visibili; biosfera: qualche pianta poco visibile in lontananza. Figura d: geosfera e idrosfera: non vi sono elementi visibili; atmosfera: cielo in lontananza; biosfera: piante).
In merito alla Figura 2, si può chiedere loro di guardare la Figura 2 guidata e di rispondere alle relative domande. In seguito, si possono porre le seguenti domande:
• Quali elementi, tra quelli raffigurati, appartengono al ciclo dell’acqua? (Risposta: Nubi, precipitazioni, vento, ghiacciaio, lago, corso d’acqua, mare)
• Quali elementi, tra quelli raffigurati, appartengono rispettivamente alla geosfera, all’atmosfera, all’idrosfera e alla biosfera? (Risposta: Geosfera: diversi tipi di rocce del sottosuolo e della superficie. Atmosfera: nubi, precipitazioni e vento. Idrosfera: ghiacciaio, lago, corso d’acqua, mare. Biosfera: la colorazione verde sulle terre emerse rappresenta la vegetazione)
Per completare il lavoro, gli studenti possono avvalersi del box Allena le competenze di pagina T133. Le risposte alle domande possono essere condivise con l’insegnate, che può commentarle avvalendosi delle slide in Power Point relative alle pagine T132 e T133 del libro di testo.
2 Le rocce e i minerali sono i componenti essenziali della geosfera
La lezione prosegue illustrando agli studenti le caratteristiche di rocce e minerali con il supporto delle slide in Power Point.
Una volta conclusa la spiegazione di questo paragrafo, si possono assegnare un paio di attività, accogliendo il suggerimento per la lezione Per coinvolgere la classe collegato alla Figura 4.
Per approfondire la classificazione delle rocce e per far osservare alcune fotografie agli studenti, si consiglia di consultare l’atlante petrografico dell’Università di Torino. Il linguaggio è tecnico, ma lo si può mediare facendo focalizzare gli studenti sulle principali caratteristiche delle rocce. Si può chiedere loro, per esempio, di descrivere le rocce utilizzando un linguaggio più comprensibile e più adatto a studenti del loro livello. L’area dedicata alla collezione macroscopica è, inoltre, più comprensibile.
Se si è interessati al CLIL, si può chiedere agli studenti di completare il box English Break presente a pagina T134 e di rispondere alle domande relative al paragrafo in oggetto.
3 Gli agenti atmosferici sono i principali responsabili della degradazione meteorica delle rocce
Le slide in Power Point continuano a guidarci nella lezione e molte fotografie forniscono una contestualizzazione dell’argomento sul territorio italiano. Per arricchire la spiegazione, si consiglia di leggere e commentare i Suggerimenti per la lezione presenti nelle singole slide in Power Point.
4 Nel suolo convivono tutte le sfere della Terra
Questo paragrafo descrive le principali caratteristiche del suolo e ha l’obiettivo di far comprendere agli studenti i processi e i fattori della pedogenesi. Per integrare la spiegazione dell’insegnante, gli studenti possono innanzitutto guardare il VIDEO Alla ricerca di acqua nel suolo. Mentre studiano la composizione del suolo, possono rispondere alla domanda proposta dal box Allena le competenze di pagina T139, che può attivare un interessante dibattito sulle possibili conseguenze del cambiamento climatico. Tale dibattito può essere integrato grazie alle informazioni fornite dalla scheda Il suolo: una risorsa vitale a rischio.
Per aiutare gli studenti nella comprensione del processo di formazione del suolo, li si può invitare a guardare la Figura 14 guidata e a rispondere alle relative domande, motivando la risposta.
Se nella classe ci sono degli studenti che hanno un giardino o un orto privato, si può affidare loro una delle seguenti attività di autovalutazione del suolo (a cura del Ministero dell’Ambiente). Gli studenti possono documentare con video e fotografie il proprio lavoro sul campo, preparando una presentazione per i compagni che ne illustri le varie fasi e i risultati.
Se interessati al CLIL, si può chiedere agli studenti di completare il box English Break (pag. T141) e di rispondere alle domande in lingua inglese.
5 La gravità agisce sempre e ovunque
La lezione può iniziare con la proiezione delle slide in Power Point e la relativa spiegazione da parte del docente. Osservando la Figura 18, può essere utile fare un confronto con le condizioni iniziali del versante cercando in Internet una fotografia che mostri la situazione esistente prima della frana. Per approfondire, si potrebbe inoltre chiedere agli studenti di fare una ricerca sulle frane in Italia. A tal proposito, si rimanda alla scheda Un paese in dissesto (pagine T162 e T163) e alla visione del VIDEO Piogge e stabilità dei versanti.
6 Le acque correnti superficiali sono il più importante agente di modellamento del paesaggio
La lezione prosegue illustrando agli studenti l’importanza delle acque superficiali come agente di modellamento del paesaggio. Le slide in Power Point continuano a guidarci nella lezione e le fotografie forniscono una bella contestualizzazione dell’argomento sul territorio italiano.
Per ragionare sul processo erosivo e sull’evoluzione dei paesaggi, in riferimento alla Figura 24b, si può chiedere agli studenti: “Con il passare del tempo, come potrebbe evolvere la piramide di terra?”. Uno spunto di approfondimento per gli studenti potrebbe consistere nel chiedere loro di cercare le aree protette che in Italia tutelano calanchi e piramidi di terra. Potrebbe essere interessante ragionare sui motivi per cui è importante tutelare il paesaggio.
A partire dalla Figura 29 si possono fare una serie di ragionamenti di tipo interdisciplinare, con collegamenti a discipline quali la storia, la geografia, l’economia. Si può chiedere, per esempio: “Perché il delta del Nilo appare di un verde che risalta rispetto ai colori del territorio circostante?”. Per integrare la spiegazione relativa ai delta fluviali, si consiglia la visione del VIDEO L’evoluzione dei delta fluviali.
Per proseguire con ragionamenti sulla relazione esistente tra uomo e dinamica del paesaggio, osservando la Figura 31b, che illustra l’evoluzione dei meandri fluviali, si può chiedere: “È possibile impedire che i territori intorno a un meandro, per esempio i campi in primo piano, nella fotografia, vengano intaccati dall’erosione operata dal fiume? Se sì, come?” (Risposta: Sì, costruendo degli argini che ostacolino l’azione del fiume. Per esempio, si possono accatastare grandi massi lungo la sponda esterna di un meandro creando una scogliera). Anche il box Allena le competenze presente a pagina T150 può aiutare a riflettere sulla dinamica del processo.
Se si è interessati al CLIL, si può chiedere agli studenti di completare il box English Break presente a pagina T148 e di rispondere alle domande relative al paragrafo in oggetto.
7 L’azione solvente dell’acqua è all’origine del carsismo
La trattazione di questo paragrafo può essere intervallata dalla visione della Figura 33 guidata, rispondendo alle relative domande.
Per approfondire, anche in questo caso si può chiedere agli studenti di fare una ricerca sulle principali grotte carsiche presenti in Italia.
8 I ghiacciai lasciano tracce indelebili nel paesaggio
Le slide in Power Point continuano a guidarci nella lezione e le fotografie forniscono una bella contestualizzazione dell’argomento sul territorio italiano.
Anche in questo caso è importante che gli studenti imparino a riflettere sull’evoluzione dei processi e sulle loro conseguenze. A questo proposito, sono d’aiuto i box Allena le competenze presenti a pagina T154 e T156.
Un tema attuale da affrontare con gli studenti riguarda il ritiro dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale. A questo proposito, si consiglia di consultare il sito dell’ESA, che propone un esercizio interessante per misurare il ritiro del ghiacciaio del Rodano, in Svizzera, attraverso il confronto tra cartine risalenti ad anni passati e immagini satellitari recenti.
Per approfondire, si consiglia anche di consultare la sezione del sito web della Società Meteorologica Italiana dedicata alla glaciologia, su cui sono presenti numerosi dati sulla situazione dei ghiacciai alpini.
Se si è interessati al CLIL, si può chiedere agli studenti di completare il box English Break accessibile tramite questo link e di rispondere alle domande relative al paragrafo in oggetto.
9 Il vento è molto efficace dove manca la vegetazione
Questo paragrafo può essere facilmente trattato dall’insegnante attraverso l’uso delle slide in Power Point, poiché è molto breve. Si consiglia pertanto di accorpare questa spiegazione con quella del paragrafo successivo, dedicato all’azione del mare.
Interessante è la domanda presente nel box Allena le competenze di pagina T158, che fa ragionare sul confronto di forme del paesaggio.
Uno stimolo di approfondimento può riguardare l’ambiente desertico: si può chiedere agli studenti di fare una piccola relazione sui diversi tipi di deserti e sulle aree geografiche in cui si trovano i deserti nel mondo.
Se si è interessati al CLIL, si può chiedere agli studenti di completare il box English Break accessibile tramite questo link e di rispondere alle domande relative al paragrafo in oggetto.
10 Il mare modella il paesaggio costiero
Per fornire uno spunto di attualità allo studio di questo paragrafo, si può chiedere agli studenti di consultare il report sull’erosione costiera in Italia, a cura del Ministero dell’Ambiente. Si possono confrontare i dati forniti nelle tabelle oppure si possono analizzare le carte che illustrano le variazioni della linea di costa e, se si abita lungo la costa, si può contestualizzare il discorso al proprio territorio.
Per comprendere meglio l’evoluzione di una falesia, si può visionare la Figura 47 guidata. Inoltre, si può chiedere agli studenti: 1) Perché le frane che caratterizzano l’evoluzione di una falesia appartengono prevalentemente alla categoria delle frane di crollo? 2) Che cosa dovrebbe succedere per rendere di nuovo attiva la falesia morta dell’immagine 3?
Come già esplicitato in precedenza, si consiglia di accorpare la spiegazione di questo paragrafo con quello precedente.
Per il ripasso e la verifica in autonomia
Al termine della lezione o di un gruppo di lezioni lo studente può avvalersi di una serie di strumenti multimediali per il ripasso e la verifica, assegnabili di volta in volta al momento opportuno e accessibili dall’ITE (libro digitale).
Per il ripasso sono disponibili sia l’Audioripasso sia la Mappa del capitolo.
Per l’autoverifica è disponibile la Verifica interattiva di fine capitolo.
Se non lo si è già fatto nel corso della lezione, si può chiedere agli studenti di svolgere le attività proposte nei box Allena le competenze e Preparati alla Verifica.
E inoltre in My Pearson Place…
Invitiamo a esplorare tutti i materiali associati all’opera in adozione dalla pagina di ingresso al prodotto in My Pearson Place.
Da qui è possibile accedere, in particolare:
• all'intera Guida per il docente in formato PDF;
• a un ricco Crea Verifiche, con il quale comporre verifiche personalizzate, selezionando gli esercizi per argomento e il livello di difficoltà, ed esportando i file in formato .doc;
• al Didastore, dove ad esempio, nell’Area docente, sono disponibili le stesse verifiche fornite in Guida in formato editabile (.doc).

La lezione è offerta dalla redazione di Pearson per le Scienze, il nuovo marchio editoriale per l'area scientifica della Scuola secondaria, nell'ambito del progetto Pearson Kilometro Zero, imparare e formarsi a distanza.