21 misure per l’insegnamento della Matematica

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La mancanza di competenze matematiche: una realtà da affrontare

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La recente uscita in Francia di un documento “21 mesures pour l’Einseignement des Mathématiques” mette in mostra le innumerevoli criticità nello studio della matematica; il rapporto solleva una lista ampia di problemi, offrendo però una serie di proposte operative condensate in 21 misure fondamentali; vediamo quali.

di Giorgio Bolondi

Sta facendo molto scalpore, da alcuni mesi, l’uscita in Francia di un documento intitolato “21 mesures pour l’Einseignement des Mathématiques”. Il clamore suscitato dal documento dipende, in gran parte, dal nome di uno dei firmatari: Cédric Villani, che si autoqualifica (in modo molto francese) “deputato dell’Essonne”, ma che è noto al grande pubblico (in particolare anche ai lettori di Linx Magazine) come uno dei matematici più brillanti e poliedrici degli ultimi decenni, medaglia Fields, divulgatore, autentica MathStar. L’altro firmatario è Charles Torossian, Ispettore Generale del Ministero dell’Educazione Nazionale (in Francia il ruolo di Ispettore è molto importante).

Villani e Torossian hanno redatto questo voluminoso rapporto su incarico di Jean-Michel Blanquier, ministro del governo Macron: la missione era trovare punti su cui fare leva, analizzare le difficoltà, identificare i punti di ostruzione, formulare proposte concrete e operative per risolvere le criticità relative all’apprendimento della matematica.

Criticitá, ça va sans dire, che in Francia (come da noi) si materializzano sotto forma dei risultati ottenuti dagli studenti francesi nelle grandi indagini internazionali: OCSE-Pisa 2012 (il cui focus era la matematica), TIMMS 2015. Il rapporto definisce la soluzione di queste criticità una vera e propria priorità nazionale. La mancanza di competenze matematiche viene vista come una situazione socialmente ed economicamente calamitosa per cui una percentuale alta di giovani soffre di un handicap nel realizzare attività comuni, nel momento in cui entrano in gioco i numeri, e questo ostacola la realizzazione dei loro progetti personali.

Molte delle cose dette nel rapporto sono ben note, sia ai ricercatori sia agli insegnanti. Molte considerazioni sono una sintesi di quanto la ricerca e l’esperienza hanno sviluppato in questi decenni. Colpisce la forza con cui vengono dette (il rapporto inizia con “Risultati catastrofici”), anche in considerazione del fatto che la ricerca matematica, in Francia, è di altissimo livello, e la scuola francese continua a sfornare medaglie Fields (la Francia ne ha ottenute 11, preceduta in questa “classifica” solo dagli Stati Uniti: per l’Italia, l’unica rimane quella di Enrico Bombieri del 1974). Alcune considerazioni possono sembrare quasi naif, nella loro schematicità: gli stessi autori sottolineano che non hanno nulla di rivoluzionario. Il rapporto pone comunque sul tappeto una lista ampia di problemi, e di proposte operative, condensate in 21 misure fondamentali e 32 proposte complementari.

Lanciamo ai nostri lettori questa domanda: quale/i, tra queste proposte, vedete prioritaria anche in Italia?
La lista delle proposte (in una nostra traduzione che elimina alcuni tecnicismi tipici della scuola francese; rimandiamo comunque chi vuole al testo completo originale)  è questa.

Buona lettura e buona discussione.


1. Costruire, a partire dal 2018, la formazione di base degli insegnanti in modo da garantire, attraverso una laurea appropriata o un percorso pluridisciplinare che inizia dopo il diploma di scuola secondaria, un volume sufficiente di insegnamenti dedicati alle discipline fondamentali.

2. A partire da settembre 2018, ridurre a 12 il numero massimo di allievi nelle classi primarie dei quartieri fortemente disagiati; estendere questa regola a tutte le scuole dei quartieri disagiati entro il 2020.

3. Lanciare, da settembre 2018, sperimentazioni per procedere a una valutazione scientifica dei metodi espliciti di insegnamento e dell’efficacia della loro messa in opera.

4. Fornire a tutte le scuole un'attrezzatura di base, accompagnata da tutorial, che favorisca la manipolazione di oggetti reali o virtuali.

5. Fin dalla tenera età implementare un apprendimento della matematica basato su

  • manipolazione e sperimentazione;
  • verbalizzazione;
  • astrazione.

6. Riequilibrare le sessioni di educazione matematica, ridando importanza a:

  • il corso strutturato e la sua documentazione scritta;
  • la nozione di prova;
  • l'apprendimento esplicito.

7. Incoraggiare partnership istituzionali con le istituzioni extrascolastiche e promuovere lo sviluppo di questo settore. Identificare e rendere stabili le iniziative inerenti la matematica (modellistica, informatica, giochi intelligenti ecc.). Ridisegnare utilizzo del tempo e remunerazione degli insegnanti.

8. Sviluppare e rafforzare gli scambi tra la matematica e le altre discipline; esplicitare i legami tra la lingua e la matematica fin dall’inizio della scolarizzazione.

9. Offrire agli studenti delle scuole superiori un modulo annuale di "riconciliazione" con la matematica basato su temi e approcci nuovi.

10. Garantire, nei progetti disciplinari o interdisciplinari, un posto privilegiato per la matematica e l'informatica.

11. Coltivare il senso delle quattro operazioni sin dalla prima classe primaria. L'insegnamento efficace delle quantità e delle misure nella scuola primaria supporta il significato di numeri e operazioni.

12. Sviluppare automatismi computazionali a tutte le età attraverso pratiche rituali (tabelline, calcoli mentali e intelligenti ecc.) per favorire la memorizzazione al fine di lasciare libera la mente degli studenti per affrontare problemi stimolanti.

13. Definire dei livelli di apprendimento fondamentali sulla base di numeri e calcoli. Garantire la padronanza obbligatoria di questi strumenti fondamentali da parte di tutti, misurando tre volte l'anno i risultati degli studenti su un numero limitato di argomenti semplici e standardizzati.

14. Sviluppare la formazione continua in matematica degli insegnanti. In ogni zona, promuovere lo sviluppo professionale e nominare un consulente educativo (in aggiunta a quelli esistenti) in qualità di "referente matematico".

15. Sviluppare la formazione continua degli insegnanti di matematica a livello locale, in una logica di fiducia, tra pari e in gruppo; promuovere l'osservazione congiunta; identificare dei tempi per il lavoro in comune; identificare le risorse umane.

16. Sperimentare, finanziare e valutare in tre anni, a partire da settembre 2018, in almeno 5 scuole per ogni regione in collaborazione con le università, la creazione di laboratori matematici progettati come luoghi di formazione e di riflessione (disciplinare, didattica e pedagogica).

17. Inserire la matematica tra le priorità nazionale mobilitando tutti gli attori della catena istituzionale (rettori, dirigenti, formatori, insegnanti).

18. Creare una posizione di esperto di alto livello in matematica presso la Direzione generale per l'educazione nazionale, responsabile del monitoraggio e dell'attuazione delle raccomandazioni di questo rapporto a livello nazionale. Una valutazione dell'attuazione di queste misure sarà effettuata in tre anni.

19. Formare insegnanti e supervisori su questioni relative all'uguaglianza di genere in matematica (stereotipi di genere, orientamento professionale, successo ecc.).

20. I manuali di matematica saranno collocati su una scala, da parte di un comitato scientifico, sulla base di criteri stilati dal comitato stesso.

21. Fornire il portale del ministero con risorse relative alla matematica, con risorse logistiche e operative sufficienti per realizzare pienamente le sue missioni.

 

Giorgio Bolondi è docente di didattica della matematica presso la Libera Università di Bolzano (già presso l’Università di Bologna), e consulente per le valutazioni Invalsi e Ocse-Pisa.

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