La scienza non è (ancora) un posto per donne

Quanti anni mancano?

PARITÀ DI GENERE - SCUOLA PRIMARIA

È vero, le donne nella scienza non sono un’eccezione. Sono tuttavia ancora molto meno degli uomini e sono poche soprattutto nei posti che contano: comitati, giurie, conferenze internazionali e simposi, riviste e così via. Secondo uno studio recente, in mancanza di azioni positive, la parità tra uomini e donne nella scienza si raggiungerà tra 258 anni, corrispondenti a circa 8 generazioni. Il risultato è frutto di un’analisi di 15 milioni di articoli scientifici, pubblicati da 36 milioni di autori e autrici, su 6000 riviste specializzate, in 15 anni e in 100 paesi. Non è accettabile.

di Simona Cerrato

La prevalenza degli uomini è così schiacciante e sproporzionata che negli ultimi anni questa mancanza di diversità – che colpisce non solo la diversità di genere ma anche l'età, l'origine, l'identità – è stata oggetto di molte critiche.

Gli organizzatori, spesso, si giustificano sventolando la bandiera della competenza: affermano che non ci sarebbero donne adatte per quella posizione. Per contrastare questa assurda scusa con un’azione concreta, nel 2018 è nato il database pubblico Gage. Request a woman scientist, promosso dall’organizzazione 500 Women Scientists. Gage è una piattaforma di ricerca globale in cui giornalisti, media, organizzatori di conferenze e altri alla ricerca di voci brillanti nella scienza possono scoprire donne e persone di genere diverso in scienza, tecnologia, ingegneria, matematica e medicina (STEMM).

Gage prende il nome dalla suffragetta Matilda Gage da cui viene l’effetto Matilda, cioè la tendenza a trascurare i ruoli, i contributi e i risultati delle donne nel progresso scientifico, nell'innovazione e nell'invenzione.

Raccoglie un archivio molto ampio di donne esperte in tutti i settori e di quasi tutti i paesi del mondo: attualmente (novembre 2021) contiene circa 20.000 donne esperte ed è in crescita. Parallelamente cresce anche il numero di uomini che rifiutano di partecipare a consessi esclusivamente maschili.

Sono tante le iniziative per coinvolgere maggiormente sia a livello nazionale che internazionale. Una delle più note è la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, che di celebra ogni anno l’11 febbraio: è stata istituita il 22 dicembre 2015 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite proprio per riconoscere il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze svolgono nella comunità scientifiche.

Anche nel cinema e nella letteratura le ragazze e le donne diventano di anno in anno protagoniste più attive. Certamente sono tutte iniziative lodevoli e utili che rispecchiano il cambiamento che effettivamente avviene (troppo lentamente) nella società. Ma i livelli su cui agire sono tanti perché la questione tocca tutte le dimensioni della vita privata e pubblica: a partire da quelle identitarie con profonde radici nell'educazione, nella storia e nelle abitudini millenarie condite da una buona dose di pregiudizi, aspetti antropologici, politici, economici e così via. Di certo un giorno all'anno non basta per risolvere tutto, occorre un impegno continuo personale e istituzionale.

La scienza è ancora un’élite fatta di persone bianche, maschi e vecchie (pale, male and stale): ecco perché è così importante che le ricercatrici occupino la sfera pubblica: una presenza equilibrata, che sia effettivamente rappresentativa della diversità del mondo scientifico, contribuisce implicitamente ed esplicitamente a raccontare un'immagine più vera, più amichevole, più attraente di cosa sia la scienza. Può essere fonte di ispirazione per tanti giovani che possono trovare un modello in cui riconoscersi e pensare "Ce la posso fare anch'io!" o "Sì, la scienza fa per me".

Il progetto Pearson per la parità di genere

#GenerazioneParità è il progetto che riassume l'idea di parità e inclusione che noi di Pearson vogliamo portare concretamente nella scuola, attraverso la produzione editoriale, le attività di formazione, le ricerche sul campo, i progetti speciali e le attività di comunicazione.

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Simona Cerrato: è fisica e comunicatrice della scienza. Lavora per rendere la scienza un patrimonio pubblico dell'umanità e ha un’attenzione speciale per l’inclusione sociale e di genere. Scrive libri e le piace fotografare.

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