La didattica cooperativa del sorriso
Attivare con semplicità la cooperazione in classe
FLIPPED CLASSROOM
Per conciliare l'insegnamento delle competenze con una didattica semplice e molto cooperativa, Stefano Rossi propone un modello di Didattica Cooperativa che si basa su cinque elementi cardine: semplicità, immediatezza, morbidezza, capovolgimento ed empatia.
di Stefano Rossi
La nuova normativa ci chiede di muoverci verso un modello di didattica per competenze che prediliga il cosiddetto learning by doing, ovvero un apprendimento in cui gli studenti lavorano in gruppo sviluppando le 8 competenze europee.
Come però molti insegnanti già sanno le attività di gruppo presentando due grosse problematiche: la prima riguarda la progettazione della lezione che richiede tempo, esperienza e creatività, la seconda è invece la gestione della classe.
Il tradizionale lavoro di gruppo, a fronte di alcuni aspetti positivi, porta con sé diversi effetti collaterali (conflittualità, delega ai più bravi, difficoltà di gestione, ecc.).
Che fare dunque? Da un lato abbiamo l’immediatezza della lezione frontale, che però non può attivare le competenze che tanto servono ai nostri studenti e, dall’altro, la didattica di gruppo che però comporta complicazioni di progettazione e gestione.
Una strada concreta che concilia semplicità di progettazione e facilità di gestione è il Metodo Rossi, che propone un’evoluzione dell’apprendimento cooperativo.
A differenza dei classici approcci di cooperative learning il modello proposto punta a due stelle ben precise:
- la stella della semplicità,
- la stella delle competenze.
L’idea di fondo è che un buon metodo didattico, non solo debba sviluppare competenze e coinvolgimento in classe, ma debba rispettare un criterio di semplicità e sostenibilità per gli insegnanti.
Come è possibile tutto questo? Attraverso i 5 punti cardine:
- Semplicità: al posto delle classiche isole sono previsti micro-gruppi (coppie e al massimo terzetti costruiti in modo prosociale).
- Immediatezza: al posto della progettazione da zero sono previsti specifici Format Cooperativi, già pronti all’uso e pensati per competenze. Gli insegnanti dovranno semplicemente scegliere il Format Cooperativo più adatto alle proprie esigenze.
- Morbidezza: a differenza del classico cooperative learning che propone una didattica integralista, si propone una scansione trifasica in cui si alternano momenti più brevi di spiegazione con attività cooperative di breve durata. Si va così a rompere l’eterna diatriba tra spiegazione e attività cooperativa. Entrambe sono funzionali e possono cooperare reciprocamente.
- Capovolgimento: il metodo proposto può essere fruibile anche in modalità capovolta, rispettando la stessa struttura della lezione.
- Empatia: a differenza di altri modelli cooperativi il metodo proposto punta su un’unica macro e meta-competenza sociale, dove l’empatia diventa fondamentale per un’educazione emotiva, sociale e anche culturale.
Tutto questo all’insegna della semplicità per gli insegnanti e del coinvolgimento degli studenti, compresi quelli più fragili e difficili.
Nella classe cooperativa del Metodo Rossi si apprende insieme, col sorriso, sviluppando quelle competenze di navigazione fondamentali per i nativi del mondo liquido. Su questo modello il dr. Rossi ha già formato più di 15 mila docenti su tutto il territorio nazionale e supervisiona numerosi istituti per una migrazione morbida ed efficace a una scuola per competenze.
Bibliografia:
- Condurre la classe capovolta, Stefano Rossi, Pearson Italia, 2017,
- Genio Cooperativo e compiti di realtà, Stefano Rossi, Pearson Italia, 2017.
Per approfondire: la videolezione
- Il metodo Rossi: la didattica cooperativa del sorriso
Attivare con semplicità la cooperazione in classe
Tenuto da Stefano Rossi
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