Alternanza scuola-lavoro: Intervista a Sofia Ambrosoni
Un passo per scoprire cosa ci piacerebbe fare da grandi
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Un'intervista a Sofia Ambrosoni, una studentessa di un liceo scientifico di Cassano d’Adda, che ha svolto l'esperienza di Alternanza scuola-lavoro in Pearson.
1. Innanzitutto, conosciamoci meglio! Ci fai una tua piccola presentazione?
Mi chiamo Sofia, ho 18 anni e vivo a Gessate, un piccolo paese fuori Milano. Nel tempo libero che riesco a ritagliarmi durante il periodo scolastico amo andare a cavallo, passeggiare con la mia cagnolina in mezzo al verde o in campagna, fare yoga e cucinare dolci e piatti etnici.
2. E quale scuola frequenti? In che classe sei?
Frequento il liceo scientifico G. Bruno di Cassano d’Adda e ho appena finito il quarto anno.
3. È la prima volta che fai un periodo di Alternanza scuola-lavoro?
No, ho già fatto altre esperienze l’anno scorso, prima a maggio durante il Giro d’Italia che ha fatto tappa a Cassano d’Adda, poi a giugno in una scuola di danza durante un corso estivo in cui si sono alternate lezioni di danza e di inglese, e infine a settembre negli uffici del comune di Gessate, dove ho svolto compiti di amministrazione per la scuola e i servizi sociali.
4. Ci racconti un po’ come si è svolta la tua esperienza di Alternanza scuola-lavoro in Pearson?
La mia esperienza in Pearson si è svolta nella sezione che si occupa dell’editoria universitaria ed è durata 7 giorni. Alla mia scuola è stato offerto solo un posto per il periodo scelto, quindi sono stata da sola, e questo mi ha permesso di essere molto autonoma rispetto ai compiti da svolgere e a come gestire il tempo a mia disposizione.
Dopo essere stata accolta, il Direttore editoriale, mio tutor, mi ha presentato ai suoi colleghi e mia ha spiegato che cos’è la Pearson, di che cosa si occupa e quali sono i suoi obbiettivi. Mi ha inoltre mostrato alcuni dei volumi Pearson e spiegato tutte le fasi che portano alla pubblicazione di ciascun volume: la scelta dell’argomento, degli autori, i tempi di pubblicazione, i vari formati, colori e font, la stampa digitale e non, etc..
Nei giorni successivi ho potuto navigare sulle piattaforme digitali che sono disponibili per diversi volumi, ho svolto alcuni compiti per la realizzazione del progetto “Custom LUISS”, che consiste nel selezionare alcuni capitoli da libri diversi per creare un testo universitario personalizzato; ho partecipato ad alcune riunioni per aggiornamenti e discussioni sui vari progetti, ho inserito i dati di alcuni volumi sul sito della casa editrice, ho lavorato alla richiesta per i diritti d’autore di alcune immagini, ho letto le bozze di un libro e svolto la mappatura delle adozioni di vari testi nelle università.
I compiti sono stati molteplici e semplici, ho potuto svolgerli in autonomia e gli editor sono sempre stati disponibili per qualsiasi dubbio. I miei orari sono stati dalle 10 alle 18 con un’ora di pausa, durante la quale ho potuto utilizzare i buoni pasto che mi sono stati dati oppure portare qualcosa da casa e usufruire della zona mensa o del parco che si trova vicino agli uffici.
5. Prima di iniziare avevi le idee chiare su che cosa è l’Alternanza scuola-lavoro? Avevi delle preoccupazioni o dei timori?
Avendo già fatto altre esperienze avevo idea di cosa avrei potuto fare (più o meno): oltre ai compiti citati prima, ho potuto vedere anche lavori di amministrazione, attraverso i quali ho potuto capire meglio i vari compiti svolti da ciascuno e in generale il mondo del lavoro. Non ho avuto timori o preoccupazioni perché immaginavo che questa esperienza sarebbe stata interessante e stimolante.
6. E alla luce della tua esperienza, sei soddisfatta di quello che hai fatto? Pensi che influirà in qualche modo nel tuo percorso scolastico?
Sono soddisfatta di aver potuto contribuire, seppur minimamente, al gruppo di lavoro in cui sono stata accolta. Avendo lavorato con i miei ritmi e con grande autonomia, questa esperienza non ha cambiato il mio modo di rapportarmi con i tempi e le scadenze dello studio, anzi ha confermato il mio metodo di studio e il mio modo di organizzarmi.
Non avevo mai preso in considerazione l’idea di lavorare in una casa editrice e in generale di svolgere un lavoro prevalentemente di ufficio, e questa esperienza mi ha convinto ulteriormente che sono più portata a lavori attivi e manuali, a contatto con le persone e idealmente all’aria aperta!
7. Quali consigli vorresti dare a chi si avvicina a questa esperienza per la prima volta?
Sicuramente il modo di porsi e rapportarsi i primi giorni è fondamentale, quindi arrivate puntuali e sorridenti, anche se siete nervosi, e cercate sempre di portare a termine il compiti in autonomia, provate a trovare le soluzioni da soli, ma, se doveste avere problemi, non esitate a chiedere aiuto: ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarvi!