Alternanza scuola-lavoro: Intervista a Valentina Biglia

Alternanza scuola lavoro

Un’occasione per mettersi alla prova

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Nell'ambito delle numerose esperienze di Alternanza scuola-lavoro svolte in Pearson, abbiamo raccolto la testimonianza di Valentina Biglia, studentessa di un liceo classico ad Alba, sotto forma di intervista.

 di Valentina Biglia

1. Innanzitutto, conosciamoci meglio! Ci fai una tua piccola presentazione?
Mi chiamo Valentina Biglia, ho quasi 18 anni e vivo a Montà d’Alba, un piccolo paese nel Roero. Amo leggere, viaggiare e camminare all’aria aperta. Mi piace andare a teatro e visitare mostre o musei. Faccio l’animatrice parrocchiale con un gruppo di amici e dedico molto tempo allo studio.

2. E quale scuola frequenti? In che classe sei?
Frequento il liceo classico “G. Govone” di Alba, indirizzo internazionale (quindi studio anche francese e svolgo alcune materie in lingua straniera, come letteratura e storia). Ho appena finito il quarto anno e mi sto preparando a concludere il mio percorso di studi e ad affrontare la maturità.

3. È la prima volta che fai un periodo di Alternanza scuola-lavoro?
Ho già svolto attività di Alternanza scuola-lavoro l’anno scorso, cioè nell’estate tra la terza e la quarta superiore. Sono già stata due settimane in Pearson, nella sede di Torino, e ho svolto una settimana di attività di “Estate Ragazzi” con i bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. 

4. Ci racconti un po’ come si è svolta la tua esperienza di Alternanza scuola-lavoro in Pearson?
Quest’anno ho svolto le attività di scuola-lavoro le prime due settimane di luglio negli uffici della Paravia, a Torino. Ho lavorato sei ore al giorno per quattro giorni alla settimana (dal lunedì al giovedì), dalle 9.30 alle 16.30 circa. Ero da sola e non con un gruppo di compagni, perché essendo Torino lontana sia dalla città in cui vivo, sia da quella in cui studio, gli altri ragazzi hanno preferito cercare un lavoro in aziende o uffici più vicini a casa.
Mi sono trovata molto bene in questo ufficio. Le persone che lavoravano attorno a me erano disponibili, cordiali e pazienti nello spiegarmi i meccanismi che esistono dietro la realizzazione di un testo scolastico e dei quali non sapevo nulla prima di quest’esperienza. Mi sono accorta che, nonostante la fatica, i miei “colleghi” sono entusiasti del loro lavoro, concentrati e attenti per cercare di svolgere al meglio ogni attività e questo clima di collaborazione e serenità riesce a rendere il lavoro più stimolante e piacevole.
Mi sono sentita molto utile in queste settimane perché, nonostante la mia giovane età, le altre persone hanno preso seriamente in considerazione il mio lavoro e i miei commenti. Infatti, sebbene i compiti che mi venivano affidati fossero più semplici rispetto a quelli normalmente svolti da un dipendente, essi erano comunque importanti e realmente utili all’azienda. Questo fatto è stato per me fonte di grande soddisfazione personale. Mi ha aiutato ad aumentare la fiducia in me stessa e mi ha dimostrato che con impegno e concentrazione sono in grado di inserirmi all’interno di un ambiente lavorativo senza troppa difficoltà.
Ho svolto prevalentemente attività nell’ambito della letteratura italiana: ho fatto alcune correzioni di bozze, ho realizzato indici per l’edizione minore di una nuova letteratura, ho fatto confronti tra i nostri testi per licei e quelli della concorrenza di maggior successo…
In generale ho trovato interessanti tutte queste attività, ma ho apprezzato particolarmente il lavoro di correzione di bozze e la realizzazione degli indici per le nuove letterature, perché si tratta di attività più compatibili con il mio carattere. Ho trovato invece più complessa la stesura di commenti e relazioni in merito ai vantaggi e agli svantaggi dei nostri testi scolastici, o il confronto con letterature della concorrenza. In questi casi, infatti, dovevo fare in modo di scrivere commenti che potessero risultare utili e ben motivati, cioè che non si limitassero a un semplice “mi piace o non mi piace”, e questo non sempre è stato facile. Ho trovato impegnativo anche il lavoro svolto dai grafici con cui mi sono confrontata l’estate scorsa, perché personalmente (e sfortunatamente) non sono una persona molto creativa e fantasiosa. Infine, a volte, ho fatto fatica a rimanere concentrata a lungo.

5. Prima di iniziare avevi le idee chiare su che cosa è l’Alternanza scuola-lavoro? Avevi delle preoccupazioni o dei timori?
Quest’anno sapevo già a cosa sarei andata incontro perché non era più la prima volta per me e di conseguenza non avevo grandi preoccupazioni. Temevo solo di aver dimenticato ciò che avevo imparato l’anno scorso durante quest’esperienza e quindi di dover “obbligare” le persone dell’ufficio a perdere tempo per spiegarmi di nuovo come svolgere il lavoro. Inoltre, a volte, avevo il dubbio che il mio abbigliamento non fosse adeguato o abbastanza curato e serio per lavorare in un ufficio.

6. E alla luce della tua esperienza, sei soddisfatta di quello che hai fatto? Pensi che influirà in qualche modo nel tuo percorso scolastico?
Sono molto soddisfatta della mia esperienza e anche molto grata ai dipendenti dell’ufficio per il loro aiuto e per il tempo che mi hanno dedicato. Non so se questo influenzerà il mio percorso di studi universitari, sono ancora molto indecisa, ma sicuramente mi ha insegnato l’importanza della collaborazione, della puntualità e del rispetto dei tempi di consegna di un lavoro.

7. Quali consigli vorresti dare a chi si avvicina a questa esperienza per la prima volta?
Sicuramente è fondamentale arrivare puntuali e rispettare gli orari concordati con il tutor aziendale.
Cercate di fare attenzione al vostro abbigliamento: non indossate abiti troppo corti, scollati o di colori accesi.
I primi giorni non abbiate paura di chiedere se non capite o di farvi spiegare più volte un concetto. È normale avere qualche difficoltà trattandosi di un lavoro mai svolto prima. Cercate però, allo stesso tempo, di rimanere concentrati quando vi insegnano qualcosa, in modo da memorizzarlo rapidamente e non obbligare chi lavora a perdere troppo tempo. Cercate di diventare il più possibile autonomi nel lavoro. Siate precisi e puntuali nel rispettare le scadenze assegnate e dimostrate che potete dare il vostro contributo all’azienda, qualunque esso sia. Siate entusiasti, ottimisti e curiosi.
Infine, vi consiglio caldamente di andare a letto presto la sera, perché, sebbene sei ore possano sembrare poche, la concentrazione necessaria è comunque notevole ed è fondamentale cercare di essere il più riposati possibile!