È appena finito un periodo complicato, ma come spesso accade anche nei momenti difficili si posso fare belle scoperte. Abbiamo chiesto ai nostri autori di condividere con noi un pensiero, una scoperta o semplicemente qualcosa di bello che si sono "portati a casa" da questi mesi di DaD. Ecco le loro risposte!

"La dimensione familiare e l’interazione dal proprio ambiente è stata un’opportunità per tanti bambini per aprire la mente e il cuore alle infinite possibilità che possiedono. Mi ha sorpreso come essi abbiano escogitato infinite soluzioni per vedersi, giocare e studiare assieme ai compagni e riappropriarsi delle proprie relazioni."

Alessandra Battaglia, ICS Umberto Eco, Milano

"La DaD, pur avendo creato non poche difficoltà, ha permesso di portare avanti e concludere l'anno scolastico. E ha consentito di mantenere vivo il rapporto tra insegnanti e alunni, riscoprendo nel distacco forzato la voglia di stare insieme."

Giovanna Bellante, I.C. Coazze di Giaveno

"Accanto alle innegabili difficoltà la DAD mi ha permesso di salvare il percorso didattico fatto e di dire "ci sono" trasmettendo senso di responsabilità. La sperimentazione forzata mi ha fatto scoprire capace di creatività più di quanto credessi. Ci sarà tempo per scegliere le iniziative migliori e integrarle nella didattica in presenza."

Laura Bonci, Scuola Primaria di Nozzano (sede di Balbano) dell'Istituto Comprensivo Lucca 7

"Nella nostra esperienza, la didattica della vicinanza - così mi piace chiamarla - ha valorizzato il potere della voce, della lettura e delle relazioni, nella fitta trama che essi creano tra bambine, bambini e insegnanti. Questo periodo eccezionale, pur nella difficoltà e nella fatica, ha reso possibile una ridefinizione del patto tra scuola e famiglie, nella ricerca costante dell’attenzione alla presenza e alla partecipazione attiva di ciascuno e ciascuna."

Antonella Capetti

"Di questo periodo mi porterò a casa... telefonate nelle quali parole stentate diventano testi pieni di suggestioni; video nei quali piccoli chef illustrano con professionalità le ricette della nonna; ripetizioni di storia trasformate in documentari con musica di sottofondo e abbigliamento a tema. La scuola ha inviato scintille, poi ciascuno seguendo interessi e inclinazioni ne ha fatto... fuochi d'artificio!

Mi ricorderò poi sempre di quando Myriam, durante una video lezione, ha chiesto la parola: "Sono felice, perché mi aiutate". Aiutare è una parola bellissima (dal latino ad iuvare): pone l'attenzione sul giovamento dato e ricevuto, non sul momento di difficoltà. Una telefonata, un incontro sincrono, uno scambio di consigli e suggerimenti: si diventa squadra e... la scuola diventa aiuto."

Roberta Del Vecchio, Scuola Primaria di Guardiagrele (CH)

"Di positivo da questi mesi di DaD conserverò di sicuro la scoperta di nuovi mezzi: per la scoperta e presentazione di un nuovo argomento, la costruzione di una conoscenza più consapevole da parte dei nostri bimbi, l'amore per una lettura non in presenza e per immagini ma veicolata solo dalla voce e le sue diverse coloriture, a vantaggio di attenzione, ascolto e immaginazione. Insomma molti modi diversi da impiegare per arricchire il nostro mestiere di insegnanti. I bimbi sono sorprendentemente migliorati nell'esposizione, nel raccontare anche ciò che era più legato alla sfera emotiva. Il tempo a casa li ha resi più solidi, perché più attenti ai loro progressi e alle loro difficoltà, via via circoscritte e superate."

Donatella Manico, Scuola Fontana di Sasso Marconi (BO)