I ragazzi e lo studio dell’inglese

galimberti

Perché guidare i propri studenti verso una certificazione linguistica

SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE

Studiare inglese a scuola ad alto livello è considerata sempre più come una necessità. I ragazzi di oggi, nati nell’era della globalizzazione, saranno abitanti del mondo e la conoscenza delle lingue straniere ed in particolare dell’inglese sarà per loro un requisito fondamentale. La scuola è quindi chiamata a garantire ai propri ragazzi la giusta formazione.

di Attilio Galimberti

Studiare inglese a scuola ad alto livello è considerata sempre più come una necessità impellente, nella quale le famiglie si sentono coinvolte e interessate.
I ragazzi di oggi, nati nell’era della globalizzazione, saranno abitanti del mondo e la conoscenza delle lingue straniere ed in particolare dell’inglese - già oggi così importante - sarà per loro un requisito ancor più fondamentale e imprescindibile, un passaporto per l’università e il lavoro.

La scuola è quindi chiamata a garantire ai propri ragazzi la giusta formazione, ma sempre più deve poter offrire anche percorsi alternativi che permettano un precoce avvio allo studio di almeno una lingua straniera, nel momento della crescita in cui si è più portati a sviluppare la capacità di padroneggiare più lingue. È importante, inoltre, che questa formazione avvenga in modo costante e continuativo, per rendere il processo di apprendimento più fluido e agile.

Sempre più istituti hanno inserito, tra le loro attività, iniziative volte a potenziare l’apprendimento linguistico, organizzando viaggi studio o corsi pomeridiani, volti a dare ai ragazzi un’opportunità di apprendimento aggiuntiva e complementare alle ore già svolte in classe.

Per tenere alta la motivazione un utile strumento può essere fissare un obiettivo, come il conseguimento della certificazione del livello raggiunto nella conoscenza della lingua. Gli si darà così uno scopo chiaro da raggiungere e per il quale impegnarsi.

È utile, infatti, che i ragazzi trovino nello studio spontaneità e abbiano semplici occasioni per fare pratica, dimostrando a se stessi e agli altri di sapere usare la lingua nella vita di ogni giorno, per esempio guardando un film o affrontando una conversazione con un coetaneo. Ma è anche importante che lo studio della lingua prepari i ragazzi a saper cogliere e ad affrontare le sfide del loro futuro, quali esperienze di studio all’estero, occasioni lavorative per cui venga richiesta una buona conoscenza dell’inglese o più semplicemente gli anni dell’università dove sempre più spazio viene riservato agli insegnamenti in lingua.

Iniziare a sostenere le certificazioni linguistiche insegna ad affrontare le sfide in modo costruttivo: in questo modo gli studenti saranno più preparati e pronti per affrontare i momenti di verifica in classe e le diverse sfide che la scuola propone. Inoltre, abituarsi a modalità diverse di valutazione e sviluppare la capacità di mettersi in gioco e impegnarsi è un aiuto anche per gli anni di scuola a venire. Queste sono competenze che saranno capitalizzate nel tempo rendendo più facile affrontare i livelli più alti e più impegnativi con i quali si confronteranno nel loro futuro.

Ciò che la scuola non deve sottovalutare è la sua funzione di guida anche nella scelta dell’esame: ce ne sono di diversi tipi naturalmente (enti certificatori riconosciuti dal MIUR), e se tutti si muovono su una comune base di conoscenze, ciascuno è poi orientato maggiormente sulla verifica di alcune competenze specifiche. Per questo è importante proporre l’esame in modo consapevole, facendo attenzione per esempio che ci siano collegamenti con la lingua reale e che le attività proposte testino l’effettiva capacità di esprimersi degli esaminati, evitando prove ‘artificiose’, non corrispondenti a situazioni che effettivamente hanno luogo nei diversi contesti comunicativi: saranno queste le competenze che gli studenti potranno realmente spendere nel prosieguo dei loro studi e nella ricerca di un lavoro all’estero o in un ambiente internazionale!


Il ruolo del docente nel successo degli studenti

Dall’introduzione del concetto di ‘certificazione linguistica’ anche nel contesto scolastico italiano, le occasioni di formazione e aggiornamento e la produzione editoriale mirate alla conoscenza e alla diffusione delle certificazioni stesse non sono certo mancate.

Si può anche sostenere che il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue straniere abbia poi funzionato come “apripista” per l’introduzione e l’adozione della didattica per competenze estesa a tutte le discipline, con la quale si è riconosciuta ad ogni livello l’importanza e la validità di un nuovo modo di fare scuola, più confacente a quanto richiesto ai cittadini del XXI secolo.

Il principale valore aggiunto che le certificazioni linguistiche hanno apportato nella didattica delle lingue è consistito - e consiste ancora - nella consapevolezza di un insegnamento in cui tutte le abilità (comprensione orale e scritta, produzione orale e scritta) rivestono la medesima importanza, senza alcuna prevalenza di un’abilità sulle altre. La produzione dei materiali didattici ha quindi rivisitato alcuni obiettivi delle attività proposte sui corsi di lingue, rimodellate ai fini di “allenare” gli studenti alle principali tipologie degli esami di certificazione.

Un rischio che ancora si può correre nella gestione delle esercitazioni specifiche per la preparazione alle certificazioni è quello di attribuire loro un eccessivo spazio, sottraendo così tempo destinato ad altre attività regolarmente inserite nella programmazione di classe. Vi sono però diverse opportunità per bilanciare spazi e tempi da riservare alle lezioni in classe (considerando che spesso si devono affrontare anche altri argomenti relativi alla letteratura, alle microlingue, alla civiltà, ecc.) e a quelli da destinare alle prove specifiche per preparare adeguatamente gli studenti agli esami di certificazione.

La più semplice è quella di prevedere all’interno della propria scuola un pacchetto di ore aggiuntive, pensate in modo specifico per l’approfondimento linguistico, ma soprattutto delle tecniche e delle strategie utili per affrontare serenamente i diversi papers della tipologia d’esame scelta dal docente e dalla scuola. La difficoltà nell’adottare questa soluzione può consistere nella scarsa disponibilità finanziaria della scuola o nel reperimento di personale docente disponibile a gestire corsi di formazione o approfondimento in tal senso.

Un’altra opportunità alternativa alla precedente può essere l’adozione delle modalità essenziali di un approccio pedagogico attualmente molto in voga: la flipped classroom. In ambito linguistico, un uso razionale e consapevole delle innumerevoli risorse disponibili online può amplificare di molto le ore di lezione in classe e fornire quindi occasioni di apprendimento nella concezione di ‘scuola senza pareti’. La fruibilità di tale risorse può avvenire in due forme:

  1. tramite l’utilizzo costante di una piattaforma dedicata, come MyPearson Place
  2. mediante l’uso di alcuni tools delle Open Educational Resources (OER), che, in forma completamente gratuita, possono essere impiegati nei processi di insegnamento/apprendimento delle lingue.

Evidentemente il fare ricorso a una piattaforma già strutturata presenta il vantaggio di far risparmiare tempo nella ricerca e nell’adattamento di attività linguistico-comunicative, da assegnare in autonomia agli studenti che si stanno preparando agli esami di certificazione linguistica. Una selezione adeguata dei materiali può rappresentare così un ottimo supporto al lavoro supplementare, affidato agli studenti in quasi completa autonomia. Le esercitazioni proposte possono riguardare, in particolar modo, la comprensione scritta e orale e alcune attività riferite all’uso competente di strutture linguistiche, soprattutto se si decide di far partecipare gli studenti a prove di certificazione in cui sono previste sezioni specifiche in cui lo studente deve dimostrare una conoscenza approfondita a livello grammaticale.

L’accesso, invece, ad alcuni tools delle OER richiede da parte del docente una certa dimestichezza nel loro uso, che si può peraltro acquisire in breve tempo e senza eccessivo sforzo. Tramite questi strumenti è possibile, per esempio, creare situazioni in modalità blended che favoriscano l’interazione orale tra docente e studenti o tra studenti e studenti, così da moltiplicare le occasioni di uso attivo della lingua, senza i vincoli restrittivi imposti dal tempo classe e dall’elevato numero di studenti per ogni classe. (www.voxopop.com o www.voki.com)

La disponibilità offerta dalle OER in termini di canali di video educativi presenti sul Web o a piattaforme che consentono di preparare lezioni personalizzate sempre a partire dai video, offre un’ulteriore occasione per i docenti di selezionare e adattare ulteriori materiali utili per l’approfondimento linguistico-comunicativo. (Ed.Ted, Edpuzzle, Educanon)

Per quanto riguarda, inoltre, la formazione dei docenti su tematiche relative alle certificazioni, l’introduzione ormai da qualche anno di appositi webinar ha permesso ai docenti di usufruire momenti specifici di aggiornamento, svincolati dall’obbligo di dover partecipare in presenza ai seminari. In tal modo l’insegnante ha sempre a disposizione idee e suggerimenti didattico-metodologici proposti da esperti relatori, semplicemente accedendo a piattaforme e siti editoriali che conservano le presentazioni. Un esempio concreto di tale repository è la piattaforma Pearson Academy, che tra le varie categorie dei contenuti disciplinari include anche una serie di videolezioni per la lingua inglese e francese.

L’impegno richiesto ai docenti per contribuire al successo formativo degli studenti, soprattutto se abbinato al valore aggiunto che una certificazione linguistica può dare alla loro formazione, è sicuramente elevato. Ma è proprio la professionalità docente che fa da efficace supporto alla costruzione del portfolio e del curriculum dello studente. E’ importante, quindi, che le scuole valorizzino, in tutte le forme possibili, il lavoro svolto dai docenti di lingue che concorrono alla formazione di studenti competenti oggi a scuola e cittadini e professionisti competenti domani nella società e nel Paese in cui decideranno di vivere.

La proposta Pearson: Pearson Test of English General

Pearson Test of English General (PTE General) è un esame di conoscenza della lingua inglese fornito in partnership con Edexcel Limited, il maggiore ente britannico per le qualificazioni accademiche.
Il PTE General è un esame volto a valutare non solo le conoscenze linguistico-grammaticali, ma soprattutto le capacità comunicative: è basato infatti sulla certificazione delle quattro abilità espressive (listening, reading, writing e speaking) in 6 livelli allineati al Common European Framework of Reference for Languages (CEFR).
L’esame è composto di una parte scritta e di una orale. Al termine dell’esame i dati di entrambe le prove vengono raccolti e inviate nel valutate nel Regno Unito per essere valutate da esaminatori Pearson.

Per saperne di più…

 

Attilio Galimberti è docente di Lingua Inglese. Autore di materiali didattici e formatore nei Webinar Pearson. Tutor Coordinatore nei primi due cicli TFA e docente a contratto di Didattica della Lingua inglese e di Nuove Tecnologie Didattiche per docenti di inglese presso l'Università di Bergamo. Formatore CLIL nei corsi metodologici gestiti dall'Università Statale di Milano.