Dislessia: 5 falsi miti

È opinione diffusa che la dislessia sia un disturbo raro e che le persone che ne soffrono non siano intelligenti. Al contrario! Si stima che più del 20% della popolazione ne manifesti i sintomi e basta pensare a Steven Spielberg, Richard Branson, Whoopi Goldberg, Jim Carrey, senza dimenticare ovviamente Albert Einstein, per smentire questi luoghi comuni!

La dislessia spesso comporta difficoltà nella lettura e nella scrittura, ma i suoi effetti possono essere individuati con una diagnosi precoce. Infatti, benché la dislessia sia comune, è ancora oggi spesso oggetto di fraintendimenti e di errate convinzioni. Vi proponiamo di seguito 5 falsi miti sul tema!

1° Falso mito


Solo le persone dislessiche vedono e scrivono alcune lettere capovolte, confondendo per esempio la “b” e la “d”.

In realtà molti bambini invertono le lettere quando imparano a scrivere, a prescindere dal fatto che siano dislessici o no. La dislessia si manifesta in modi e momenti differenti da caso a caso, da bambino a bambino. Per i bambini dislessici, che crescendo continuano a manifestare queste difficoltà, è importante avere a disposizione libri e materiali didattici scritti utilizzando caratteri tipografici ad alta leggibilità, che abbiano chiara distinzione tra le lettere simmetriche e adeguata spaziatura tra le lettere e tra le righe.

 

2° Falso mito


Solo con l’inizio del percorso scolastico è possibile individuare segnali di dislessia nel bambino.


Non è vero! Sintomi di dislessia possono essere notati precocemente anche nei bambini più piccoli, per esempio potrebbero avere problemi a imparare filastrocche o a riconoscere le lettere del proprio nome.

 

3° Falso mito


Se sei dislessico, non sei intelligente.

Falso! La dislessia non ha niente a che vedere con l’intelligenza. Può essere diagnosticata a bambini con qualsiasi background e qualsiasi livello di intelligenza: si può essere al tempo stesso dotati e dislessici. Un esempio tra tanti: Carol Greider, premio Nobel per la medicina nel 2009, è dislessico e ha dovuto far i conti con questo disturbo fin da bambino.

 

4° Falso mito


Le persone con dislessia sono pigre e hanno bisogno di impegnarsi di più.

Non è vero! La dislessia è un disturbo neurologico: questo significa che il cervello funziona in modo differente, senza che questo comporti la necessità di sforzi maggiori. Molti bambini e adulti dislessici, infatti, spesso trovano modi alternativi per ampliare le proprie conoscenze, sviluppando strategie personali per imparare, lavorare e raggiungere gli obiettivi personali.

 

5° Falso mito


La dislessia colpisce molto più i maschi delle femmine.


La dislessia colpisce maschi e femmine in modo pressoché equivalente! Non ci sono differenze legate al genere.