Aspetta primavera, Bandini!, edito nel 1938,è il primo romanzo pubblicato da John Fante. Fa parte di una serie di quattro romanzi autobiografici aventi come protagonista Arturo Bandini (vero e proprio alter ego di John Fante, colto in varie stagioni della vita) che comprende La strada per Los Angeles, Chiedi alla polvere e Sogni di Bunker Hill.
In questo romanzo Arturo Bandini è un ragazzino italoamericano che vive a Rocklin, immaginaria cittadina del Colorado, ricalcata fedelmente sulla reale Boulder negli anni venti (così come la situazione della famiglia di Arturo è ricalcata su quella della vera famiglia Fante). La famiglia Bandini è composta dal padre Svevo, emigrato dall’Abruzzo, di professione muratore, dalla madre Maria, nata in America da genitori italiani, e dai figli Arturo, di quattordici anni, August, di dodici e Federico, di dieci.
La situazione economica della famiglia non è certo delle più rosee. Quando Svevo è costretto a lunghi periodi di inattività lavorativa, a causa del rigido e nevoso inverno del Colorado che gli impedisce di esercitare la sua professione, annega la disperazione nell’alcol, giocando d’azzardo nella bisca locale e frequentando dubbie compagnie di compatrioti. Maria, che si occupa dei ragazzi, cerca di far quadrare i conti di casa con enorme difficoltà, ricorrendo spesso al credito presso il droghiere locale, che la sbeffeggia e la critica perché il marito non è in grado di provvedere alla famiglia. Il pregiudizio verso gli italiani, considerati “rozzi ed ignoranti” oltreché straccioni, è un tema presente a più riprese nel romanzo.
Arturo è innamorato di Rosa Pinelli, sua compagna di classe, anch’ella italiana, che però non lo considera. Per ottenere la sua attenzione, ruba da casa un piccolo cammeo trovato in un baule, regalo del padre alla madre per il primo anniversario di matrimonio. Ma quando lo dona a Rosa in occasione del Natale, la ragazzina glielo restituisce con asprezza, rinfacciandogli di aver rubato. A scuola, Arturo non è certo un alunno modello, anzi: il suo sogno è quello di diventare un campione di baseball, lo sport che è l’essenza dell’americanità. Durante le lezioni, il ragazzo si trova spesso a consultare le statistiche di lancio dei battitori anziché seguire le lezioni di Suor Mary Celia, e a sognare a occhi aperti di essere un giocatore famoso, acclamato nello stadio dal pubblico festante.
Il volume si conclude con una timida promessa di disgelo e la primavera che comincia a farsi sentire nell’aria permetterà al padre di riprendere l’attività lavorativa consueta, e ad Arturo di poter giocare a baseball.
Nel 1989 da questo romanzo è stato tratto un film per la regia di Dominique Deruddere, con Joe Mantegna e Ornella Muti nei panni dei genitori di Arturo, e Michael Bacall in quelli del protagonista.
L’autore
John Fante nacque in Colorado nel 1909, figlio di un immigrato italiano originario dell’Abruzzo e di una donna nata in America da genitori lucani. Dopo un’infanzia turbolenta, costellata dai continui dissapori col padre, riuscì a diplomarsi e si trasferì a Los Angeles per tentare la fortuna. Qui iniziò a scrivere per alcune riviste e in seguito diventò sceneggiatore per Hollywood. Morì nel 1983. Il suo romanzo più famoso è Chiedi alla polvere, pubblicato nel 1939, dal quale è stato tratto un film nel 2006, con protagonisti Colin Farrell e Salma Hayek.
Spunti per la riflessione e l’attività in classe
- La scuola come luogo di integrazione o di discriminazione: Arturo non è l’unico studente italiano della scuola. Oltre a lui e ai suoi fratelli, vi sono altri italiani, ma dai cognomi dei compagni desumiamo che vi sono irlandesi, sudamericani e sicuramente anche studenti originari di altre nazioni, figli di immigrati, ma nati negli Stati Uniti e dunque cittadini americani a pieno titolo. La convivenza tra i coetanei non è però sempre facile a causa delle diverse abitudini e dei modi di pensare stereotipati.
- Lo sradicamento e la mancanza di identità: Arturo vive con ambivalenza la sua condizione. In certi momenti si sente americano e desidera esserlo con tutto il suo cuore. Sogna infatti di diventare un campione di baseball (lo sport simbolo degli Stati Uniti), di gareggiare in un grande stadio e di essere osannato dal pubblico, e soprattutto dalla sua amata Rosa Pinelli. Al tempo stesso, egli sa di essere italiano, comprende la lingua pur essendo l’inglese il suo primo idioma. In casa, i genitori ricorrono invece spesso all’italiano, con intercalari e modi di dire, mentre la nonna, Donna Toscana, parla esclusivamente italiano con la figlia Maria e i nipoti.
- Il rapporto col padre e il desiderio di affermazione sociale: Arturo detesta il padre quando fa soffrire la madre e la tradisce. Ma quando lo vede ben vestito a casa della ricca vedova americana con la quale intrattiene una relazione non può fare a meno di ammirarlo e di pensare che abbia fatto bene a lasciare la madre, donna dimessa e mai vestita bene.
- La religiosità: nel romanzo, la religiosità è molto presente. I Bandini sono una famiglia italiana e dunque cattolica. La madre è fervente e assidua nel recitare il rosario per ore intere, tanto da estraniarsi da quanto accade intorno a sé, e sembra non accorgersi di ciò che fanno o non fanno i suoi figli. Per Maria la religiosità è il modo per sopportare la dura vita quotidiana, la povertà, i tradimenti e le assenze del marito, la derisione da parte delle altre persone che abitano nella sua via, americani “veri” come il droghiere o i vicini che non vogliono che i loro figli giochino con i suoi. Arturo ha, invece, una religiosità quasi superstiziosa, che si esprime nel desiderio ardente di confessarsi quando ritiene di aver commesso un peccato mortale, e nel timore delle fiamme dell’inferno.C’è poi la religiosità “di facciata” di August, che secondo la madre dovrebbe diventare sacerdote: assiduo nel ricordare agli altri i comandamenti e i precetti che vanno rispettati, desidera primeggiare sul fratello nelle processioni dei chierichetti.
- Il rapporto con i fratelli e con i compagni di scuola: come gran parte dei ragazzini che crescono in famiglie povere, i cui genitori non hanno tempo da dedicare a loro, Arturo e i fratelli cercano di cavarsela da soli, litigando, facendo a botte, cercando di primeggiare l’uno sull’altro per contendersi il pezzo migliore di cibo a tavola: è la legge del più forte.
- La condizione della donna: la madre ha come unico compito la cura della casa e dei figli. Il marito non le dà aiuto alcuno. Si limita a portarle a casa il denaro, quando riesce a guadagnarlo e quando non lo sperpera alla bisca. Maria, inoltre, viene criticata aspramente e di continuo dalla madre, Donna Toscana, che detesta il genero, per aver sposato Svevo Bandini.
Spunti per l’approfondimento
Sul tema della scuola:
- La classe, di François Bégaudeau, pubblicato nel 2006, da cui è stato tratto l’omonimo film La classe – Entre les murs, diretto da Laurent Cantet e vincitore della Palma a Cannes nel 2008.
- Diario di scuola, di Daniel Pennac, edito nel 2007.
- Quell’anno a scuola, di Tobias Wolff, edito da Einaudi nel 2005.
Sul tema della scuola, dell’identità culturale, dell’immigrazione e dell’integrazione tra etnie differenti:
- Viki che voleva andare a scuola, di Fabrizio Gatti, storia vera di un bambino albanese, emigrato in Italia con la madre e la sorella per raggiungere il padre.
- Una volta nella vita, film ispirato a una storia vera, diretto nel 2014 da Marie-Castille Mention-Schaar.
- Monsieur Lazhar, film del 2011 diretto da Philippe Falardeau.
Sul tema dell’immigrazione italiana in America:
- il romanzo Vita, pubblicato nel 2003, di Melania Mazzucco.
- il film Nuovomondo, del 2006, diretto da Emanuele Crialese.