In una cittadina dell’Alabama l’onesto avvocato Atticus Finch è difensore d’ufficio di un giovane di colore ingiustamente accusato di violenza carnale; riesce a dimostrarne l’innocenza in tribunale, ma non a proteggerlo dalla condanna inappellabile del pregiudizio e dell’odio razziale. La storia è ambientata negli anni trenta del Novecento. L’autrice l’aveva intitolata To Kill a Mockingbird, “uccidere un usignolo”. Un usignolo è innocuo, non si ciba di granaglie, ma di larve e insetti, non disturba i contadini. Il suo, però, è un canto diverso da quello degli altri uccelli, così insinuante e dolce da suonare inquietante: la diversità di cui si parla nel romanzo non è soltanto quella stigmatizzata nella vicenda principale, ma è ogni voce che si alzi fuori dal coro. A cominciare da quella di Scout, il narratore della vicenda. Scout è la figlia minore di Finch e ha nove anni: insieme al fratello Jem e all’amico Dill, è testimone di fatti violenti e li restituisce al lettore con l’ingenua ironia di un linguaggio schietto e lieve, che scandalizza le signore di Mycomb e tutti i benpensanti del paese. Oltre la siepe che protegge il conformismo dei cittadini perbene, infatti, c’è il buio di tutto ciò che si conosce poco, nonostante la contiguità materiale: il misterioso vicino dei Finch, per esempio, Boo Radley, l’uomo che vive nascosto da quindici anni, per gli stessi giovani protagonisti è oggetto di attrazione e di spavento.
Il romanzo di Harper Lee (pubblicato nel 1960) non è soltanto una storia sul e contro il razzismo, anche se il recente invito alla lettura da parte del presidente Barack Obama l’ha riproposta in tal senso. «Quasi tutti sono simpatici, Scout, quando finalmente si riesce a capirli», dice all’ultima pagina l’avvocato Finch, alla sua bambina. L’autrice, amica di Truman Capote e da lui incoraggiata a trasformare in racconto i suoi ricordi d’infanzia, ci parla dunque di dignità umana, di quello che ci rende tutti ugualmente meritevoli di compassione.
Il buio oltre la siepe può essere il classico da cui partire per incontrare altri bambini e ragazzi coraggiosi come Scout e Jem: protagonisti di storie che suggeriscono la riflessione su tutto ciò che è umano, sul valore e il rispetto dell’altro, sulla ricchezza che il dialogo tra culture diverse offre alla nostra identità.
Proposte di lettura
Gli spunti di riflessione che emergono dal romanzo potrebbero essere approfonditi attraverso la lettura di altri libri, adatti agli studenti della seconda e terza classe della scuola secondaria di primo grado. Ecco alcuni titoli.
- Alberto Melis, Il ricordo che non avevo (Mondadori, 2010): il nonno di Mattia è rimasto vittima di un incendio mentre cercava di trarre in salvo dalle fiamme un bambino rom. Che cosa ci faceva nonno Gabriel tra le baracche degli zingari di Roma? E qual è il significato degli indizi che ha lasciato al nipote, quasi presentendo il suo terribile destino? Con l’aiuto di Nazifa Bebè, una bambina dell’accampamento, il protagonista svela il mistero, scoprendo che l’alterità, in questa vicenda, è la condizione più vicina possibile.
- Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli (Dalai Editore, 2011): la storia vera della fuga di Enaiatollah Akbari dall’Afghanistan all’Italia. Un’odissea lunga cinque anni, che costringe un bambino a diventare precocemente adulto attraverso l’esperienza del peggio dell’umanità, ma anche della solidarietà e della speranza che le cose possono sempre cambiare.
- Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia (nuova edizione accresciuta Bompiani, 2010): romanzo-saggio in cui lo scrittore marocchino, attraverso la forma del dialogo, con sua figlia di dieci anni, indaga sulle cause del razzismo, smonta le menzogne su cui esso si fonda e suggerisce come contrastarlo. L’autore ha aggiornato il suo fortunato libro del 1998, arricchendolo di materiale documentario e adeguandolo a una realtà in cui la società multiculturale non è più un’ipotesi, ma un dato di fatto.
- Antonio Nicaso, Marco Pignotti, L’Italia spiegata ai ragazzi (Mondadori, 2011): l’accoglienza dell’altro nasce dalla conoscenza di sé e dalla consapevolezza delle proprie origini culturali. Un viaggio nel nostro paese dal Risorgimento a oggi, con domande scottanti e risposte che, attraverso la conoscenza della storia, aiuteranno i ragazzi alla comprensione dell’attualità.
Qualche suggerimento per una mini-rassegna cinematografica
- Disponibile in dvd, il film Il buio oltre la siepe del 1962, tratto dal romanzo di Harper Lee, con gli splendidi Gregory Peck e Robert Duvall diretti da Robert Mulligan, può essere un punto di partenza.
- Più irriverente nel linguaggio e nelle abitudini del protagonista, costruito con il ritmo incalzante di un thriller, Fino a prova contraria di Clint Eastwood (2009): un attempato cronista ha solo dodici ore di tempo per dimostrare l’innocenza di un giovane nero, condannato a morte per omicidio.
- Per concludere, The Help, di Tate Taylor (2011): un film corale, con donne straordinarie come protagoniste. Siamo agli inizi degli anni sessanta del Novecento a Jackson, Mississipi. Skeeter si è appena laureata e il suo primo impiego è alla redazione di un giornale locale, in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Ma ha un’idea migliore. Consapevole del fatto che l'educazione dei bambini, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi dal punto di vista delle «negre», le collaboratrici familiari che sono costrette a sopportare un razzismo tanto più umiliante quanto più è ipocrita.