Sándor e i suoi amici vivono a Budapest. Siamo alla fine degli anni ottanta e l’Ungheria è sotto il regime comunista. Tra le molte cose proibite dal governo ci sono i fumetti, “spazzatura” che viene dagli Stati Uniti, dall'Occidente, e che potrebbe perciò ispirare pericolose idee di libertà. Ma per Sándor si tratta di una miniera di personaggi e mondi, e non gli par vero che il signor Mikla Francia Kiss il giorno 11 di ogni mese sia disposto a passargli nuovi fumetti. Sándor e gli amici mettono in piedi uno spaccio clandestino di fumetti da vendere o scambiare con i compagni di scuola. Tutto va bene finché un giorno il signor Mikla non si presenta all'appuntamento, e qualcuno a scuola fa la spia...
Lo spacciatore di fumetti è un inno alla libertà di pensiero e alla fantasia. Le pagine che i ragazzi leggono di nascosto li catapultano in un universo popolato da eroi e cattivi e restituiscono loro il brivido della suspense, che nelle loro vite concrete si trasforma in autentico coraggio. I fumetti sono per Sándor e i suoi amici una macchia di colore in una vita grigia e sempre uguale. Il loro potere immaginifico non è tuttavia l’unico tema del libro. C’è la Storia, una storia forse poco conosciuta dai nostri adolescenti perché legata a un altro paese, e per questo decisamente interessante da approfondire. C’è un regime dittatoriale che tenta di mortificare le coscienze e le legittime aspirazioni di un popolo. Ma c’è anche il vento della libertà, che soffia alle porte di Budapest nella primavera del 1989. Infine, ci sono i drammi familiari del protagonista, un argomento quanto mai universale e trasversale a ogni epoca.
Spunti didattici
Pierdomenico Baccalario ha corredato il suo romanzo di una sorta di gioco: i titoli dei capitoli, infatti, richiamano fumetti celebri o episodi della storia del fumetto. Partendo da alcuni spunti forniti dall'autore è possibile immaginare un percorso di approfondimento cinematografico. Sarebbe interessante inoltre tracciare un parallelo tra i fumetti cartacei e i loro adattamenti su schermo. Tuttavia, non è sempre facile reperire i volumi. Ecco perché ci limiteremo a citare i film (ferma restando la possibilità, per i ragazzi più curiosi, di andare a caccia dei fumetti originali):
- Lanterne Verdi – «Nel giorno più splendente, nella notte più profonda...»: così inizia il giuramento delle Lanterne Verdi, gli eroi a cui è affidato l’incarico di mantenere l’ordine e la pace nell'universo. Il film del 2011 Lanterna Verde, diretto da Martin Campbell, racconta la storia di uno di loro, Hal Jordan. In apparenza meno forte e determinato delle altre Lanterne, sarà lui a sconfiggere il pericoloso Parallax. Hal è un eroe suo malgrado, che non ha scelto di essere tale ma deve fare i conti con il suo nuovo status. E in questo percorso scopre delle risorse che non pensava di avere. Lo stesso si può dire per Sándor dello Spacciatore di fumetti, che dopo l’incontro con il signor Mikla trova il coraggio di rischiare e, in sostanza, di crescere. Come molti dei suoi eroi preferiti, anche Sándor compie un percorso di formazione e scoperta di sé.
- I Fantastici Quattro – A volte, nella storia dei fumetti, più che il valore del singolo conta quello del gruppo. Mister Fantastic, a cui si richiama uno dei capitoli, è sì un personaggio brillante, dall'intelligenza sopra la media, ma le sue doti sono in qualche modo realizzate, completate, da quelle dei suoi amici: la Donna Invisibile, la Torcia Umana e la Cosa. Insieme essi formano i Fantastici Quattro, a cui sono stati dedicati due lungometraggi, I Fantastici 4 (2005) e I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007), diretti da Tim Story. Qui il protagonista non è un personaggio, bensì la squadra. Ecco un altro elemento ricorrente nei fumetti. Il gruppo è sinonimo di forza, lealtà, giustizia. Spesso persino gli eroi solitari a un certo punto formano un’alleanza con altri supereroi, di fronte alle minacce più grandi. La dimensione del gruppo è importante anche nello Spacciatore di fumetti: il protagonista Sándor, infatti, nella pericolosa impresa di lettore clandestino e spacciatore, non è solo, ma è spalleggiato dai suoi amici.
- Spider-Man – Quale che sia il percorso compiuto da ciascun eroe, una riflessione vale per tutti: «Da un grande potere derivano grandi responsabilità». Sono le parole che Peter Parker, alias l’Uomo Ragno, riceve in eredità da suo zio, e che lo accompagneranno nel suo percorso umano e di supereroe. All'Uomo Ragno è dedicata la trilogia Spider-Man diretta da Sam Raimi (2002, 2004, 2007). Di recente, il personaggio è stato portato nuovamente sugli schermi da Marc Webb con i due film The Amazing Spider-Man (2012, 2014). Un lavoro interessante potrebbe essere il confronto tra le due versioni cinematografiche, che raccontano sfumature diverse di Peter Parker e si ispirano a episodi diversi del fumetto. Anche per Sándor si può dire che il potere (nel suo caso, l’accesso ai fumetti proibiti) implica una responsabilità: il ragazzo sa che non può tenere per sé questo tesoro, ma che è giusto condividerlo con gli amici e, poi, con chiunque lo vorrà.