Libri in classe – Booklist: proposte di lettura per la Giornata della Memoria

fotogramma film memoria

CONSIGLI DI LETTURA - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

La Giornata della Memoria ogni anno offre l’occasione di letture dedicate alla Shoah. Il repertorio di testi, adatti per ogni livello di scuola, è ormai vastissimo; per un percorso di approfondimento su questo tema proponiamo una lista di libri divisa in due parti, una dedicata a testi ormai “classici” o comunque piuttosto noti, l’altra a testi più recenti o che hanno minor notorietà, pur essendo ugualmente significativi.

Adelaide Siciliano

Parte prima

Per il primo biennio

  • John Boyne, Il bambino con il pigiama a righe, Fabbri 2006, 224 pp. – Bruno ha nove anni e vive a Berlino in una grande casa, con i genitori e la sorella maggiore. Improvvisamente la sua famiglia deve traferirsi: siamo nella Germania del 1942, in pieno regime nazista. Il padre del bambino è il comandante di un campo di sterminio, ma Bruno non sa che cosa significhi né capisce i motivi del trasferimento in una casa che non gli piace. Un giorno incontra un bambino con un pigiama a righe: è Shmuel ed è molto magro. I due bambini stringono una sincera amicizia pur trovandosi sempre separati da una recinzione.
  • Markus Zusak, Storia di una ladra di libri, Sperling & Kupfer 2014, 576 pp. – Liesel Meminger è una ragazzina che vive nella Germania della seconda guerra mondiale, dove dominano terrore e rovine. Inizialmente la piccola ladra ruba per sopravvivenza, spinta dalla fame, e i suoi bottini consistono in mele. Successivamente il bottino si impreziosisce: Liesel comincia a rubare libri. Con il passare del tempo il numero dei libri aumenta e, pagina dopo pagina, le parole diventano per Liesel compagne di viaggio e di avventure, durante eventi terribili ai quali riesce a sopravvivere.
  • Anna Frank, Diario, Einaudi 2005, 356 pp.– Il diario di Anna Frank fu trovato nell’alloggio segreto in cui la ragazza e la sua famiglia, di origine ebrea, furono costrette a nascondersi dai tedeschi. Il testo fu pubblicato ad Amsterdam nel 1947 con il titolo originale “Het Acherhuiscil” (“Il retrocasa”). L’autrice, nata a Francoforte nel 1929, morì a sedici anni nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Le pagine del suo diario testimoniano il persistere del valore della bontà nonostante il mondo disumano dell’Olocausto.

Per il secondo biennio e il quinto anno

  • Elie Wiesel, La notte, Giuntina 2007, 112 pp. – Il romanzo è autobiografico: Elie Wiesel racconta la propria esperienza di ebreo ortodosso deportato insieme alla famiglia nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald tra il 1944 e il 1945, e comunica l’orrore dei campi di sterminio vissuto in prima persona. Commovente e dura la vicenda che vede l’adolescente Elie assumere il ruolo di “padre” nei confronti del proprio padre, in un’inversione di ruoli dovuta al progressivo indebolimento e agli stenti che porteranno il genitore alla morte. Quando Buchenwald fu liberata dagli Alleati nel 1945, Elie aveva sedici anni.
  • Etty Hillesum, Diario, Adelphi, edizione integrale del 2012, 922 pp. – Etty Hillesum, giovane olandese di Amsterdam, di famiglia ebrea, all’età di ventisette anni affida a un diario la cronaca della propria vita, raccontando sempre con grande lucidità la propria vicenda interiore. Deportata nell’agosto 1942 nel campo di Westerbork (di smistamento, non di sterminio), vi rimase fino al settembre 1943 lavorando nell’ospedale e mantenendo una certa libertà. Successivamente fu trasferita ad Auschwitz dove morì il 30 settembre 1943. Le pagine del suo diario trasmettono speranza e forza di vita sorprendenti, senza nascondere il dolore e l’orrore di quei giorni.
  • Helga Schneider, Lasciami andare madre, Adelphi 2004, 132 pp. – L’autrice fa i conti con un trauma profondo: sua madre nel 1941 aveva abbandonato la famiglia per diventare volontariamente ausiliaria delle SS. Le due donne si rivedono dopo moltissimi anni: la madre non è pentita, anzi mantiene ricordi nostalgici del suo passato nazista. La figlia da una parte sente un forte legame con la donna che l’ha generata, ma dall’altra sente il bisogno di odiarla e di allontanarsi per sempre da quel feroce passato.

Parte seconda

Per il primo biennio

  • Rywka Lipszyc (a cura di Abraham Zapruder), La memoria dei fiori. Il diario di Rywka Lipszyc, Garzanti 2015, 196 pp. – Questo diario racconta, come spiega il sottotitolo, la vera storia di una bambina deportata nel ghetto polacco di Lòdz durante l’occupazione nazista. La protagonista è una ragazzina di quattordici anni che, in seguito alla morte dei genitori, si prende cura della sorella minore Cipka. Siamo nell’aprile del 1944, le ultime nevi scendono nel ghetto e quotidianamente Rywka deve attraversare le recinzioni di filo spinato, sotto le minacce armate dei soldati tedeschi. Tutto ciò che le è rimasto è racchiuso nel suo diario, nel quale annota speranze di salvezza in commoventi pagine.
  • Robert Seethaler, Il tabaccaio di Vienna, Rizzoli 2015, 220 pp. – Il protagonista di questo romanzo di formazione è Franz, un diciassettenne che nel 1937, quando sull’Austria incombe l’annessione al Terzo Reich hitleriano, si trasferisce dalla campagna a Vienna. Il passaggio dalla campagna alla grande città sarà traumatico per Franz, che troverà una guida nell’amico della madre Otto: egli, infatti, lo assume come apprendista nella propria rivendita di giornali e tabacchi, e gli presenta un affezionato cliente del negozio, il professor Sigmund Freud. Tra Franz e l’anziano professore nasce una profonda amicizia e il ragazzo ritrova nell’amico le proprie stesse domande.
  • Leon Leyson, Il bambino di Schindler, Mondadori 2014, 192 pp. – Il romanzo è la testimonianza, rimasta a lungo inedita, dell’autore. Oskar Schindler fu il famoso imprenditore che riuscì a salvare, sottraendoli ai campi di concentramento, circa milleduecento ebrei. Leon ha dieci anni quando nel 1939 l’esercito tedesco invade la Polonia. Insieme alla sua famiglia, viene confinato nel ghetto di Cracovia con migliaia di ebrei. Assunto nella fabbrica di Schindler, il ragazzo riesce a sopravvivere alla crudeltà dei nazisti. La storia è nota anche per il film Schindler’s List di Steven Spielberg.

Per il secondo biennio e il quinto anno

  • Schlesak Dieter, Il farmacista di Auschwitz, Garzanti 2011, 437 pp. – Protagonista del romanzo è Capesius, un farmacista che nel campo di Auschwitz, durante l’Olocausto, dovette utilizzare la propria esperienza somministrando dosi di Zyklon B, un gas letale, per mandare a morire migliaia di persone, molte delle quali da lui conosciute personalmente. Tra i condannati, infatti, c’erano anche molti suoi compaesani e vicini di casa, nella cittadina rumena di Sighisoara.
  • Monica Hesse, La ragazza con la bicicletta rossa, Edizioni Piemme 2016 (in uscita), 300 pp. – Il romanzo è ambientato ad Amsterdam nel 1943. La protagonista è Hanneke, una ragazzina che ogni giorno deve percorrere con la sua bicicletta le strade della città per andare in cerca di tutti quei beni ormai introvabili sul mercato (caffè, cioccolato, calze di nylon), consegnandoli porta a porta. Un giorno una cliente le chiede aiuto per ritrovare qualcuno…
  • Giorgio Van Straten, Storia d’amore in tempo di guerra, Mondadori 2014, 179 pp. – Sergio, protagonista del romanzo, è un bibliotecario con una forte passione per la storia che lo porta a dedicarsi alla stesura di una biografia del partigiano Antonio Manca. Durante le sue ricerche, viene a conoscere il nome di un misterioso uomo di cui non si parla in nessun libro, ma di cui Sergio capisce l’importanza. Cercando di scoprirne le origini, incontra Miriam, ebrea emigrata in Argentina nel dopoguerra. E grazie a una serie di registrazioni su una chiavetta usb che dall’Argentina arrivano al protagonista, il segreto della storia d’amore tra Miriam e il misterioso uomo verrà rivelato.
  • Marcello Kalowski, Il silenzio di Abram, Laterza 2015, 156 pp. – Abram Kalowski era un ebreo polacco di Lodz, classe 1925, sopravvissuto ad Auschwitz, arrivato nel dopoguerra in Italia, dove aveva cercato di ricostruirsi una vita, e deceduto in un completo anonimato. Il figlio ha voluto ricostruirne la storia, per dare voce ai suoi ricordi, avvolti in un doloroso silenzio. Il racconto si articola tra la vita del protagonista precedente il lager e la vita successiva; tra le due permane uno strappo esistenziale netto che il figlio cerca di colmare.