Cosa ti manca per essere felice? è l’autobiografia di Simona Atzori, famosa ballerina e pittrice nata senza braccia, che racconta l’esperienza di una vita passata attraverso difficoltà e dolori, fino ad arrivare all’affermazione di un talento straordinario nel mondo dello spettacolo.
Nessuna definizione di genere riesce a descrivere appieno la qualità di quest’opera. Si tratta di un’autobiografia? Di un diario, oppure di una testimonianza? Dando una rapida occhiata all’indice si nota immediatamente che non esistono capitoli, non c’è un filo temporale a tenere legati tutti i brevi (alcuni brevissimi) episodi raccontati, ma c’è un elemento ricorrente. Disseminati con una logica precisa, compaiono di tanto in tanto alcuni paragrafi dal titolo particolare: io posso danzare, io posso scrivere, io posso essere felice, io posso stupirmi…
Sembra che l’autrice tenti seriamente di rispondere, anzitutto per sé, alla domanda «Cosa ti manca per essere felice?». È una domanda scomoda da porre, può risultare persino cinica, ma l’autrice con una disarmante semplicità si avvicina al quesito senza timore: «Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c’è?». Fin dall’inizio del suo libro, dunque, Simona Atzori percorre l’itinerario della sua vita osservando, considerando e soppesando «quello che c’è» e dopo aver compiuto il suo tragitto può rispondere alla sua provocatoria (ma anche umana) domanda, affermando: «Sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità». Questo primo libro di Simona Atzori trasmette davvero tutta quella gioia che deriva dalla passione per la vita, sostenuta dall’affetto per ogni particolare, per ogni momento della sua avventurosa esistenza.
L’opera, così ricca di spunti e provocazioni, è un ottimo strumento per la lettura in classe, il confronto e il commento guidato. La vicenda dell’autrice è in grado di far emergere nei ragazzi domande significative sulla vita, sulla fatica e i dolori, sui rapporti con amici e genitori, stimolando uno scambio di opinioni vivo e coinvolgente.
Della stessa autrice è da poco nelle librerie il secondo lavoro, Dopo di te (Mondadori, 2014), dedicato alla madre, scomparsa nel 2012.