Libri in classe: Per sempre giovane

ragazza con chitarra

Gianni Biondillo, Per sempre giovane

CONSIGLI DI LETTURA - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

TitoloPer sempre giovane
Autore: Gianni Biondillo
Editore: Guanda (Milano 2006)
Temi: conoscenza di sé, adolescenza, amicizia, desideri e progetti per il futuro, memoria
Destinazione: Scuola secondaria di secondo grado

Orietta Pozzoli

Per sempre giovane è un libro pieno di musica. La colonna sonora di un’alleanza femminile autentica e fragile. Francesca, l’io narrante, donna adulta e madre nel tempo del racconto, ritrova dopo sedici anni una vecchia amica e con lei ricorda la sua gioventù. L’occasione dell’incontro è drammatica, ma la voce che ne viene fuori è gonfia di una leggerezza sorridente e spietata. Costruito sul doppio binario del passato e del presente, il romanzo ripercorre le tappe di un viaggio attraverso l’Italia su un furgone malandato: le Viceversa, quattro amiche che formano un gruppo rock, da Milano si muovono verso Ascoli per partecipare a un concorso. È luglio, siamo nel 1990: la Slovenia ha appena proclamato la sua sovranità, a Brindisi è sbarcata la prima nave di profughi albanesi, in dicembre è caduto il Muro di Berlino e in primavera si è celebrato l’ultimo congresso del Partito comunista italiano.

«Dove eravamo con la testa?», si domanda ora Francesca. In autostrada le ragazze viaggiano con i finestrini abbassati e le canzoni a tutto volume, fanno confronti tra Battiato e Battisti e sentono di avere il mondo tutto a disposizione. Preparandosi alla loro grande occasione, pensano che a quarant’anni saranno vecchie, si saranno fatte dieci lifting e indosseranno vestiti di alluminio come i Rockets. Il futuro è ancora fantascienza. A vent’anni c’è il presente, e le cose ci sono per essere scoperte: quella città, quel libro, quella canzone esistono perché sono passati attraverso i tuoi occhi e le tue orecchie. E questo privilegio ti rende arrogante, ti convince che la canzone che hai appena scritto sia la più geniale e originale mai pensata prima da mente umana, che le tue dita sul pianoforte producano suoni inimitabili.

«Ci ricordiamo solo quello che abbiamo vissuto con il nostro corpo. Ecco cosa credo. Questa è l’unica storia che il nostro corpo accetta. E non è mai piccola, non è mai con la esse minuscola, se è vissuta veramente.» Questa è la risposta di Francesca alla domanda che riscrive il breve passato individuale in quello rapace della Storia. La protagonista appartiene a una generazione – la stessa dello scrittore Biondillo – che ha spedito agli amici lettere con i francobolli, ha telefonato con i gettoni e ha visto il cambiamento in tempo utile per poterlo ricordare. Una generazione accusata di edonismo e di essere senza ideologia. Eppure Francesca e le sue amiche, dopo la stagione dei loro vent’anni, sono scese di nuovo in piazza con i figli sulle spalle, intanto si sono occupate dell’affitto, del lavoro e della spesa: non ci hanno creduto, alla fine della Storia e della speranza.

I loro ricordi sono intessuti di tenerezza, ma non di nostalgia. Molte cose importanti e non immaginabili sono accadute, dopo quel viaggio verso una piazza gremita di ragazzi, in attesa di un accordo di chitarra e con il retropalco inquinato da qualche meschinità. Un viaggio che le ha formate alla vita e le ha preparate a essere per sempre ardenti, per sempre giovani, come nel verso dell’Ode su un’urna greca di Keats.

Nel romanzo di Biondillo «i giovani» sono le madri e i padri dei liceali di oggi: in queste pagine, i lettori giovani scopriranno che persino i loro genitori hanno detto bugie, custodito segreti, tradimenti e infelicità domestiche. Hanno conosciuto, da adolescenti, amici che non smetteranno mai di amare, anche da lontano. Hanno coltivato desideri e progetti e – anche se non tutti questi si sono realizzati – hanno trovato la strada per dare dignità e bellezza alla vita com’è. Quella di Francesca e delle Viceversa è una storia on the road: se avranno voglia di curiosare nelle biblioteche di famiglia, o dei loro insegnanti, in Jack Kerouac (Sulla strada) e Robert M. Pirsig (Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta) i ragazzi risaliranno alle origini di un mito contemporaneo, dove il mare è diventato di asfalto, i cuori sono ancora ribelli e il viaggio iniziatico è l’eterna ricerca di un senso, che ci ripaghi del dono non chiesto d’essere uomini. Il confronto con Per sempre giovane metterà in luce qualche punto di contatto e molte differenze.

Per continuare la discussione in classe, potrebbe essere interessante invitare gli studenti a compilare un paio di «indici della memoria» di Francesca e delle Viceversa:

  • la «memoria dei suoni» (le citazioni musicali di Biondillo, con le canzoni, i testi, le notizie sui cantanti/autori);
  • la «memoria dei fatti» (i riferimenti agli eventi storici, con una scheda per ogni fatto: quando? dove? chi? che cosa?)

Nell’esperienza degli adolescenti nati all’inizio del XXI secolo, quali saranno le canzoni da ricordare, quali i fatti e i personaggi che entreranno nella Storia? Se pure è ancora breve il corso della memoria, ai ragazzi non dispiacerà preparare i loro «indici» personali: se tra vent’anni gli studenti di oggi volessero riscrivere Per sempre giovane, di quale musica risuonerebbero le loro pagine?