In gita!
Terminata la preparazione in classe, si è pronti per l’uscita didattica. In questo caso, la località scelta è Bolca, un piccolo paese situato nella parte nord-orientale della provincia di Verona, noto in tutto il mondo per il ricco patrimonio fossilifero rinvenuto in diverse zone del suo territorio. Si tratta sostanzialmente di piante e animali (o parti di essi) risalenti all’Eocene medio o al Paleocene dell’era terziaria: si parla quindi di 50-60 milioni di anni fa.
A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, possiamo ricordare, tra le zone più significative, la Pessàra (ricca di pesci e piante fossili), il Postale (in cui sono stati ritrovati resti di brachiopodi, gasteropodi e crostacei), il Vegroni (zona in cui abbonda la lignite, con testimonianze di palme e tartarughe marine), il monte Purga (dove sono stati portati alla luce strati di palmizi, coccodrilli e tartarughe marine e terrestri) e lo Spilecco (famoso per i denti di squalo e nummuliti).
A testimonianza dell’importanza del sito, nell’opera Discorsi di Pier Andrea Mattioli sull'opera di Dioscoride scritta nel 1555 dal medico e scienziato senese Pietro Andrea Mattioli, vi sono già espliciti richiami a “nicchi, pietre giudaiche, glossopetre, o serpi arrotolate e pietrificate” in riferimento agli ittioliti scoperti a Bolca.
La zona offre numerosi spunti collegati alle tematiche approfondite in aula: tanto per cominciare, la presenza dei fossili a Bolca è sicura testimonianza dell’orogenesi alpina, mentre il monte Purga rappresenta il cono di un vulcano estinto, a indicare la passata attività magmatica del territorio. Interessanti anche le miniere di litantrace ampiamente sfruttate fin dal 1700 e i depositi di basalti colonnari.
La visita al museo
La prima attività che si può fare a Bolca, per cominciare a immergersi nel mondo dei fossili, è la visita al museo ad essi dedicati. Il percorso, della durata di circa un’ora e mezza, prevede una fase iniziale con la presentazione, da parte di una guida in loco, della situazione geomorfologica del territorio nonché della serie stratigrafica rocciosa, della genesi del giacimento e dell’estrazione e della conservazione dei fossili. Si procede poi con la visione di un filmato e quindi sempre dalla guida vengono presentati e spiegati i vari reperti ospitati nelle sale del museo.
Paleontologo per un giorno
Usciti dal museo, un’altra attività possibile è la visita al parco paleontologico, che si raggiunge facilmente in pullman e dopo un breve tratto a piedi accompagnati dalla stessa guida incontrata al mattino. Il percorso richiede circa due ore ed è solitamente fonte di attrazione e di divertimento per gli studenti. Una volta entrati nella cava della Pessàra, mentre si cammina nelle viscere della Terra, la guida illustra le diverse tappe dei ritrovamenti e la storia del sito. In un secondo momento ai ragazzi vengono forniti pezzi di roccia e un martelletto per un’attività diretta sul campo. In pratica, devono provare a spezzare i campioni per scoprire l’eventuale presenza di fossili. L’avventura giornaliera si conclude con la visita al monte Purga, una camminata di circa un’ora durante la quale si possono osservare i famosi basalti colonnari a riprova dell’esistenza di attività vulcanica.
Sicuramente, durante tutta la giornata gli studenti scatteranno molte fotografie, anche del paesaggio e dei vari passaggi dell’uscita didattica. Una volta rientrati in classe, partendo da questo materiale è possibile analizzare in modo critico e retrospettivo quanto osservato.