La scienza è un gioco da ragazze
La Fisica del tacco 12 (Rizzoli ed, 2009) e La Fisica delle ragazze (Editoriale Scienza, 2011) di Monica Marelli sono due testi dai quali le mie classi hanno tratto tantissimi approfondimenti. Un altro merito dell’autrice è infatti quello di affrontare questioni quotidiane molto curiose, belle da approfondire e che rimangono nella memoria. Questioni ovviamente femminili e che sono interessantissime dal punto di vista fisico. La Marelli, per esempio, parte dal mascara e dal rossetto (immancabile clichè) e ci fa notare come siano solidi (se capovolgo il tubetto del mascara non esce nulla) ma solo fino a quando non li usiamo, perché allora diventano quasi liquidi, si spalmano sulle ciglia o sulle labbra senza problemi. Ecco come l’autrice introduce la tissotropia, fenomeno che nessuno pensava fosse sotto (o sopra) ai nostri occhi tutti i giorni! Le studentesse realizzano presentazioni multimediali molto belle, citano le frasi del libro e spesso le approfondiscono con altri materiali trovati in rete come video, link, immagini… A proposito della tissotropia, una studentessa ha trovato l’effetto contrario, la reopessia, in cui le sostanze – tra le quali le sabbie mobili – tendono a diventare meno fluide (più viscose) se sottoposte a forze di taglio.
Il colore dei capelli che si ottiene dal parrucchiere o la tintura dei jeans o la diversa colorazione dei nostri occhi sono tutti processi che coinvolgono gli elettroni, per fare altri esempi. Dal punto di vista didattico si approfondiscono argomenti di ottica, di elettrostatica, di fluido statica, di acustica e molto altro.
Insomma, le questioni della Fisica non coinvolgono solo macchine e palline, ci fa notare la Marelli: anche gli argomenti ‘‘tipici delle femmine’’ ne fanno parte. Inoltre tutti possono parlare di Fisica, comprese le ragazze, che possono scegliere di parlare di quello che vogliono. I libri della Marelli costituiscono quindi un grande atto di libertà, nuovo e spiazzante, perché eliminano la cosiddetta ‘‘vergogna delle cose frivole’’ perché nulla è insignificante e tutto è Fisica (se è misurabile). Non ci sono argomenti minori per l’occhio di chi osserva il mondo. Le domande possono riguardare tutto ciò che ci circonda. I suoi libri dimostrano perciò che tutti possono capire e amare la scienza.
La passione per la scienza da parte di figure femminili si ritrova anche in altri testi. Non si può non citare un libro di grande valore storico e didattico come le Lezioni di Marie Curie I ediz. di Isabelle Chavannes (Edizioni Dedalo, 2004), una ragazza di tredici anni che ebbe la fortuna di seguire di persona le lezioni di Marie Curie e che ci ha lasciato i suoi appunti. Nel 1907 a Parigi Marie Curie creò un gruppo di amici professori di varie materie per insegnare ai propri figli tutte le discipline, comprese quelle scientifiche.
Pensiamo inoltre ai libri di fisica matematica di Emma Castelnuovo, come Pentole, ombre, formiche : in viaggio con la Matematica (UTET, ed 2017) o ai numerosi saggi divulgativi di Margherita Hack o ancora agli interessanti testi di Gabriella Greison, fisica, scrittrice e attrice.
In questo articolo ho citato le letture che ho usato in classe, ma per fortuna i materiali per gli approfondimenti non mancano e ogni insegnante può scegliere in libreria quella che preferisce.
L’interrogazione orale infine può essere un momento per questo tipo di lavoro, ma non è l’unico: tante altre metodologie didattiche si prestano a questo scopo, come per esempio gli Episodi di Apprendimento Situato (EAS) che sperimento spesso in classe.
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