Il CLIL per la biologia
IDEE PER INSEGNARE | Biologia
Insegnare e imparare in una lingua straniera: è l’obiettivo del CLIL, ma che cosa si intende esattamente per apprendimento integrato? Qualche esempio per la biologia e l’inglese.
L'acronimo CLIL (Content and Language Integrated Learning) è entrato a far parte del linguaggio scolastico, ma che cosa vuol dire veramente integrazione tra lingua e contenuto? E che senso ha studiare una disciplina scientifica come la biologia in lingua straniera?
La risposta più ovvia è che il CLIL può avere un impatto positivo sull’apprendimento della lingua veicolare, non fosse altro per il fatto che gli studenti sono esposti alla lingua per un tempo più lungo. Non altrettanto evidente può risultare il contributo all’apprendimento della disciplina interessata da questa metodologia.
La lingua della biologia
Il CLIL consente di insegnare una disciplina non linguistica in qualsiasi lingua straniera, ma la lingua della biologia è decisamente l’inglese. Per uno studente di biologia l’inglese è la lingua che è necessario conoscere per potersi inserire senza problemi in qualsiasi ambiente di studio e di lavoro. Ma non c’è solo questo...
Il segreto è tutto in quella parolina, “integrated”, nel senso che la competenza linguistica (ricettiva e produttiva) diventa parte integrante della competenza disciplinare, e non un semplice elemento aggiuntivo.
E come si fa a insegnare i concetti della biologia e la lingua della biologia contemporaneamente? Usando in modo efficace il discorso disciplinare, che in biologia ha vari aspetti fondamentali come l’uso di gruppi nominali lunghi, la nominalizzazione (parole che derivano da un verbo o da un aggettivo), frequenti forme passive, parole comuni usate con un significato specifico, marcatori del discorso e connettivi che collegano con chiarezza le varie preposizioni o frasi, diffuso utilizzo di avverbi.
Integrare lingua e contenuto significa quindi sostenere gli alunni nell’apprendimento di questo specifico “gergo” per comprenderlo e saperlo utilizzare nei vari contesti.
Un ambiente di apprendimento scientifico
Se si vuole che lo studente costruisca e gradualmente approfondisca le proprie conoscenze e la propria scientific literacy, è poi fondamentale strutturare un ambiente di apprendimento che, attraverso una serie di compiti (task) contestualizzati gli permetta di mettere in campo allo stesso tempo le tre dimensioni dell’apprendimento: contenuti, lingua e uso del pensiero scientifico. Va quindi promosso un uso estensivo della lingua, sia per la produzione orale che per la produzione scritta: in breve, l’insegnante deve parlare di meno, e gli studenti devono parlare (e scrivere) di più. Dovendo usare una lingua straniera, sarà il docente stesso che sfronderà il linguaggio dai dettagli inutili e si concentrerà sui termini chiave dando spazio allo scaffolding (un’impalcatura che sostiene durante il processo di apprendimento e che gradualmente viene “rimossa” man mano che lo studente acquisisce autonomia).