Matematica senza noia
Matematica
Nei test Ocse-Pisa, gli studenti italiani ottengono punteggi inferiori alla media Ocse. Colpa anche della noia con cui spesso vivono l’ora di matematica: ecco dunque qualche suggerimento per rendere le spiegazioni più accattivanti, con un tocco di umorismo.
In linea di principio, tutto è divertente e tutto risulta al contempo noioso, a seconda dei punti di vista, dell’interesse e dell’esperienza di chi giudica. Come quella vecchia barzelletta che racconta di un famoso jazzista che all’inferno è costretto a suonare il suo pezzo preferito per l’eternità, senza mai poter smettere: una condanna crudele, no? Ecco allora che sarebbe interessante proporre agli studenti un questionario sulle caratteristiche delle lezioni più noiose, per capire se dipenda per esempio dalla materia spiegata o dal tipo di spiegazione o da altro. Probabilmente, tra le lezioni giudicate più noiose troveremmo spesso la matematica.
Matematica: i risultati italiani nei test Ocse-Pisa
A proposito di questionari e di matematica, il 20 aprile 2016 il Consiglio Scientifico dell’Unione Matematica Italiana (Umi) ha divulgato un documento di riflessione sui risultati ottenuti dagli studenti italiani nei test Ocse-Pisa del 2012, un’indagine internazionale volta a rilevare ogni tre anni le competenze dei quindicenni in lettura, matematica e scienze. I test dicono che in Italia “gli studenti quindicenni ottengono in media un risultato di 485 punti in matematica, inferiore alla media Ocse (494)”.
Il documento dell’Umi si focalizza su alcuni punti fondamentali, come il fatto che i test indagano le capacità di risolvere problemi che simulano situazioni reali e non le capacità di astrazione logico-formali-argomentative e sostiene che i “buoni risultati nei test non sono necessariamente indicatori delle molteplici capacità necessarie per essere o diventare un buon matematico, così come cattivi risultati non sono necessariamente indicatori di analfabetismo matematico o di mancanza totale delle suddette capacità”. Fra le soluzioni proposte dall’Umi vi è quella di “fornire agli allievi una molteplicità di strumenti sia di natura logico-formale sia di capacità applicative” facendo “scelte oculate, evitando di sommergere gli studenti di nozioni e di opprimerli con compiti ripetitivi”.
La matematica, quindi, risulterebbe noiosa perché piena di nozioni da memorizzare, con tanti esercizi tutti uguali e perché – dati Ocse alla mano – è troppo staccata dalla realtà.