Neutrini al Polo Sud

Un modulo digitale ottico del progetto IceCube

IDEE E STRUMENTI PER INSEGNARE

Gli esperimenti estremi sono affascinanti e aiutano a raccontare in classe come si fa ricerca scientifica. È il caso di Ice Cube, un monumentale laboratorio per la ricerca sui neutrini cosmici.

Francesca E. Magni

I fisici amano le situazioni estreme. E questa ne ha tutte le caratteristiche: ambiente ostile come solo il Polo Sud sa essere e lunghe giornate da passare accanto a un rivelatore di neutrini cosmici ultraenergetici. Stiamo parlando dell’esperimento internazionale Ice Cube, che utilizza un “laboratorio” di ghiaccio sotterraneo delle dimensioni di un kilometro cubo per indagare la natura di quella che da sempre è considerata la particella più ineffabile: il neutrino. Sembra impossibile poterlo catturare per studiarlo perché a causa della sua massa irrilevante (da 100 000 a 1 milione di volte inferiore a quella dell’elettrone) interagisce pochissimo con la materia che lo circonda, lasciando tracce molto flebili.

Telescopi molto particolari

Il neutrino proviene dallo spazio ed è esso stesso un personaggio estremo. Nasce all’interno di eventi violentissimi come l’esplosione di una stella, oppure un gamma ray burst, un lampo di raggi gamma forse generati da processi riguardanti i buchi neri e le stelle di neutroni. Per poter “osservare” i neutrini ad alta energia servono “telescopi” molto particolari, a base di risorse naturali come l’acqua o il ghiaccio. Questo per due motivi: perché occorrono rivelatori di dimensioni enormi, dell’ordine del chilometro cubo, quindi impensabili da costruire artificialmente e perché servono materiali trasparenti – come appunto acqua e ghiaccio – per osservare la flebile luce Cherenkov emessa dopo il passaggio dei neutrini.
Attualmente esistono tre importanti rivelatori di neutrini cosmici: il “Km3net” installato a migliaia di metri di profondità negli abissi del Mar Mediterraneo, il “Baikal Neutrino Telescope” sotto le acque del lago Baikal in Siberia e “Ice Cube” che a una profondità fra i 1500 e i 2500 metri, sfrutta il tipo di ghiaccio più puro e pulito esistente sulla Terra, quello antartico.

I pupazzi Ernie e Bert, da cui il  nome dato ai primi due neutrini ad alta energia osservati

Bert ed Ernie, due neutrini ad altissima energia

Il più grande telescopio di neutrini attualmente in funzione è proprio Ice Cube, frutto della collaborazione di più di trecento scienziati e completato nel 2010. Rivela sia il passaggio di neutrini provenienti dalla nostra atmosfera sia di quelli di origine cosmica: per la prima volta sono stati osservati due neutrini di energia molto elevata, dell’ordine del milione di miliardi di elettronvolt, soprannominati dai ricercatori Bert ed Ernie, dai due famosi pupazzi del Muppet Show. L’emozionante esperienza è raccontata da uno dei protagonisti, il ricercatore Carlos Pobes, in un’intervista pubblicata sulla rivista “Asimmetrie” [1], in un numero dedicato proprio alla ricerca estrema [2].

Neutrini in poesia

Lo scrittore americano John Updike (1932 - 2009) ha dedicato una poesia a questa fantasmatica particella elementare, dal titolo Cosmic Gall e cioè Sfacciataggine cosmica (si veda la traduzione di Marco Fulvio Barozzi), scritta negli anni sessanta, quando si pensava che il neutrino non avesse massa.
 

Sfacciataggine cosmica

I neutrini, loro sono proprio piccoli:
non hanno carica e nemmeno massa
e non interagiscono per niente.
La Terra è nient’altro che una insulsa palla
per loro, che semplicemente ci passano attraverso
come donne delle pulizie in una sala piena di spifferi
o fotoni attraverso una lastra di vetro.
Essi snobbano i gas più sottili,
ignorano la più solida parete,
l’acciaio tenace e l’ottone sonoro,
insultano lo stallone nella sua stalla,
e, disdegnando le barriere di classe,
si infiltrano in te e me! Come alte
e indolori ghigliottine, cadono
attraverso le nostre teste giù nell’erba.
Di notte entrano nel Nepal
e perforano l’amante e la sua amata
da sotto il letto – per voi
è meraviglioso; per me è stupido.

Bibliografia

Scheda didattica

Neutrini al Polo Sud

di Francesca E. Magni

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Neutrini al Polo Sud

di Francesca E. Magni

 

Francesca E. Magni: è laureata in Fisica e pubblicista. Insegna matematica e fisica al liceo. Scrive racconti scientifici.