Schema sintetico di organizzazione del modello, nella nuova versione proposta dall'Ufficio Scolastico regionale in una nota del 21 ottobre 2014 [7] e scaricabile a questo indirizzo.
Sezione A
È comune a tutti gli allievi, DSA e NON DSA, e prevede l’indicazione dei dati relativi al servizio sanitario e alle informazioni fornite dalla famiglia.
Sezione B (parte I)
È comune agli allievi DSA e riguarda i dati desunti dalla diagnosi specialistica e, a fronte, quelli derivanti dall’osservazione svolta in classe riguardo le abilità di lettura, scrittura, grafia, calcolo e componenti del processo di apprendimento, come la memoria e l’attenzione. Poiché queste componenti spesso richiedono tempi lunghi di rilevazione, potrebbero essere suscettibili di revisioni durante l’anno. A questo proposito, vale la pena sottolineare che l’osservazione diretta in classe dovrebbe assumere forme diverse a seconda dei cicli scolastici. Nel caso della secondaria di secondo grado, per esempio, bisogna valutare l’opportunità di sottoporre l’allievo a prove specifiche, svolte in classe alla presenza dei compagni, evitando di esporlo a situazioni che potrebbero imbarazzarlo.
Sezione B (parte II)
Riguarda gli allievi NON DSA e deve riportare i dati rilevati dalle diagnosi, se si tratta di allievi con Disturbi evolutivi, oppure documentazione di altri servizi, se si tratta di allievi con difficoltà socio-economiche o stranieri. Se invece è il Consiglio di classe a prendere l’iniziativa dell’inserimento nei BES di un allievo, sarebbe opportuno citare la relazione che ne indichi le motivazioni. La sezione comprende inoltre una griglia osservativa con una serie di “indicatori” utili a definire sia le difficoltà sia i punti di forza, nell’apprendimento e nell’atteggiamento scolastico dell’allievo.
Sezione C.1
Riservata a tutti gli allievi, DSA e NON DSA, riguarda di nuovo l’osservazione dell’atteggiamento scolastico, in particolare della MOTIVAZIONE, e delle strategie utilizzate per studiare. È di estrema importanza, in quanto a parità di disturbo, spesso gli esiti scolastici sono estremamente diversi proprio per ragioni riconducibili a scarsa motivazione e a bassa autostima. Soprattutto in età adolescenziale, le problematiche possono sovrapporsi, sfociando a volte in un ostinato rifiuto nei confronti della scuola.
Sezione C.2
Riservata a tutti gli allievi, DSA e NON DSA, riguarda gli aspetti dello studio e gli strumenti utilizzati a casa e le attività scolastiche individualizzate e programmate. Va condivisa con le famiglie, ed eventualmente direttamente con l’allievo.
Sezione D.1
Deve essere compilata dal docente di ciascuna disciplina, e riguarda l’utilizzo che ciascuno fa delle misure dispensative e degli strumenti compensativi. Quanto indicato in questa sezione viene tenuto in conto anche in sede d’esame. Gli obiettivi disciplinari personalizzati devono essere indicati solo per quelle materie nelle quali si discostano da quelli della classe.
Sezione D.2
Opzione alternativa alla Sezione D.1, con l’applicazione degli interventi educativi e didattici su Base ICF. Presuppone dunque una diagnosi su base ICF, che non è ancora molto diffusa. Per gli insegnanti che lo desiderino, in questo anno scolastico, sarà possibile aderire a un percorso di aggiornamento coordinato dall’Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte.
Sezione E
Contiene l’elenco delle misure dispensative e di eventuali interventi di individualizzazione dell’attività didattica; l’elenco delle indicazioni per la personalizzazione delle verifiche e delle strategie valutative che il Consiglio di classe può decidere di adottare; la tabella riassuntiva del piano personalizzato, per ciascuna disciplina per la quale il Consiglio di classe ha ritenuto di adottarlo. Presenta inoltre le ricadute che la didattica inclusiva del PDP ha sulla classe.