Nascita di un’idea visionaria
Ma da dove è partito Di Trapani per arrivare a concepire un progetto simile? La storia inizia nel 2001 e non ha nulla a che fare con il prodotto che oggi viene venduto. «Mi ero appassionato a un libro scritto da un astronomo belga, Marcel Minnaert, dal titolo Light and Color in the Outdoor. Lo scienziato descriveva tutti i fenomeni ottici che un osservatore attento può cogliere in natura. Raccontava, per esempio, che al centro dell’ombra sovrapposta di due rami si può creare una striscia di luce, un evento che dipende dalle grandezze relative dei due oggetti e dalla loro distanza reciproca. Per me, quel libro era una specie di Divina Commedia sulla luce. Cominciai ad andarmene in giro con tutte le condizioni meteorologiche possibili solo per cercare di osservare i fenomeni descritti, appostandomi con una macchina fotografica. Il problema era che non riuscivo a vedere nulla. A un certo punto diventò una questione di principio e poiché Minnaert spiegava i fenomeni dal punto di vista fisico, provai a riprodurli in condizioni controllate in laboratorio, con laser e nanoparticelle (della grandezza di milionesimi di millimetro, NdR), se non altro per capire dove sbagliasse. Ma capii che non sbagliava affatto. E dopo aver riprodotto due, cinque, dieci fenomeni, mi sono ritrovato improvvisamente in grado di osservarli anche fuori dal laboratorio, praticamente ovunque. Avevo allenato l’occhio: il fatto di aver messo in scena, come in un teatro, la realtà ha fatto sì che potessi capirla, e quindi vederla.»
Di luce in luce
È nata così l’idea di creare una serie di exhibit per il pubblico sui fenomeni luminosi: il gruppo di lavoro di Di Trapani ha cominciato allestendo nel 2002 una piccola mostra a Como dal titolo Di luce in luce, per arrivare a partecipare a due edizioni del Festival della Scienza di Genova, nel 2003 e nel 2005. Nel 2007 l’esposizione, ormai molto ricca e articolata in sette sale, è stata presenta a Vilnius, la capitale della Lituania, come parte del Marie Curie Chair Stella. «Nella mostra, che ha attirato in poco tempo migliaia di visitatori, abbiamo anche ricreato e spiegato i fenomeni luminosi descritti da poeti o dipinti nelle opere d’arte – dice Di Trapani – e proprio un pittore ha ispirato il concept di CoeLux. Nel quadro L’impero della luce, Magritte dipinge le case come appaiono di notte, ma sotto un cielo illuminato a giorno.»
E CoeLux fu
Ma come funziona, esattamente, questa strabiliante luce per interni? All’apparenza è una grande finestra sul cielo sconfinato. Non è solo un effetto ottico: i ricercatori hanno riprodotto i fenomeni fisici che avvengono nell’atmosfera, le caratteristiche della radiazione solare e i modi in cui questa si diffonde e interagisce con le molecole d’aria. Insomma, non siamo di fronte a un trompe-l’œil, ma a una ricostruzione fedele di ciò che avviene nella realtà. Su scala molto ridotta.