Sotto la crosta: studiare la parte nascosta della Terra
ATTUALITÀ PER LA CLASSE | Scienze della Terra
Del nostro pianeta, vediamo - e possiamo studiare direttamente - solo la parte più superficiale. Per ricostruire la struttura e la dinamica delle zone più profonde serve una combinazione di dati sperimentali e di simulazioni basate su modelli chimici e fisici.
In Italia la terra trema di continuo. Ce lo hanno ricordato il terribile sisma che a fine agosto 2016 ha scosso Lazio e Marche, con epicentro tra i paesi di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. E pochi mesi dopo, a fine ottobre, la serie di forti movimenti tellurici che ha colpito l’area tra Umbria e, di nuovo, Marche. Nel quadro angoscioso descritto dai media, l’attenzione di tutti è tornata a rivolgersi a quei fenomeni che nascono nelle viscere della Terra e arrivano fino a noi, manifestandosi improvvisi, potenti e distruttivi. Verso quei luoghi profondi si concentra anche il lavoro dei ricercatori, intenti a conoscere la composizione e le dinamiche del pianeta per comprendere come e perché si muovano le placche tettoniche, quelle enormi porzioni di litosfera – la parte della Terra composta da crosta e porzione superficiale del mantello – che in superficie comprendono acque e terre emerse e i cui movimenti sono responsabili di eventi diversi, tra i quali, per l’appunto, i terremoti.
Obiettivo: le profondità della Terra
Un’attività complessa, quella degli scienziati, non solo per la dimensione spaziale e temporale dei fenomeni analizzati, ma anche perché la Terra, al suo interno, rimane uno scrigno pressoché inviolabile. Scendere negli abissi traforando la superficie per capire che succede lì sotto? Impossibile. Basti dire che un celebre progetto di perforazione portato avanti dall’allora URSS a partire dal 1970 nella Penisola di Kola – a tutt’oggi tra gli scavi più profondi prodotti artificialmente – arrivò dopo più di vent’anni di lavoro poco oltre i 12 km. Un’inezia rispetto agli oltre 6300 km del raggio terrestre. La letteratura, in questo campo, ci ha regalato avventure straordinarie, come quella immaginata da Jules Verne, nel suo Viaggio al centro della Terra. Lì, il cratere di un vulcano islandese, lo Snæffels, apriva agli studiosi protagonisti un passaggio verso gli abissi. Per carpire i segreti dell’interno del globo, la scienza, invece, ha sviluppato una quantità di approcci che, in un viaggio altrettanto affascinante, ci trasportano nello spazio e nel tempo, dalla superficie del pianeta fino alle sue profondità, dalla formazione del Sistema Solare fino ai giorni nostri.