Spunti didattici extra app: La Costituzione Bella

In questa sezione troverai alcuni spunti di lavoro relativi alla rilettura degli articoli della Costituzione e al Discorso sulla Costituzione di Piero Calamandrei, scaricabili anche in formato PDF. Ma non è finita qui! All'interno della app Pearson Social Reading troverai ulteriori spunti utilizzabili nella programmazione didattica.
 

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Prima di leggere – Scheda introduttiva

Proponiamo una breve scheda che il docente può utilizzare prima di iniziare la lettura degli articoli per introdurre l’argomento, richiamando alcune informazioni di base su come è nata la Costituzione repubblicana e qual è la sua struttura.

La nostra Costituzione è stata redatta dall’Assemblea Costituente, eletta dai cittadini il 2 giugno 1946 (contestualmente al referendum istituzionale relativo alla scelta tra forma repubblicana o monarchica, che vide la nascita della Repubblica).

L’Assemblea, che si riunì in prima seduta il 25 giugno 1946, era costituta da 556 membri; i seggi erano così ripartiti tra le diverse forze politiche:

  • Democrazia Cristiana (DC), 207 seggi;
  • Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), 115 seggi;
  • Partito Comunista Italiano (PCI), 104 seggi; · Partito Liberale Italiano (PLI), 33 seggi;
  • Fronte dell'Uomo Qualunque (UQ), 30 seggi;
  • Partito Repubblicano Italiano (PRI), 23 seggi;
  • Blocco Nazionale della Libertà (BNL), 16 seggi;
  • Partito Democratico del Lavoro (PDL), 9 seggi;
  • Partito d'Azione (Pd’A), 7 seggi;
  • Movimento per l'Indipendenza della Sicilia (MIS), 4 seggi;
  • Concentrazione Democratica Repubblicana (CDR), 2 seggi;
  • Partito Sardo d'Azione (PSd’Az), 2 seggi;
  • Partito dei Contadini d'Italia (PCd’I), 1 seggio;
  • Movimento Unionista Italiano (MUI), 1 seggio;
  • Partito Cristiano Sociale (PCS), 1 seggio;
  • Fronte Democratico Progressista Repubblicano, 1 seggio.

L'Assemblea nominò al suo interno una Commissione composta di 75 membri (detta appunto Commissione dei 75), incaricata di elaborare il progetto generale della Costituzione. Un più ristretto Comitato di redazione (il Comitato dei diciotto) si occupò di redigere compiutamente il testo costituzionale, coordinando e armonizzando i contributi dei membri della Commissione. La Commissione dei 75 terminò i suoi lavori il 12 gennaio 1947 e il 4 marzo cominciò il dibattito in aula del testo, che fu definitivamente approvato il 22 dicembre, fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

La nostra Costituzione è composta da 139 articoli:

  • i primi dodici articoli contengono i Principi fondamentali, così definiti perché individuano i valori sui quali si fonda la vita dello Stato, tra i quali, in particolare i principi di democrazia, di uguaglianza, di tutela e valorizzazione del lavoro, di libertà religiosa, di decentramento e autonomia, di rifiuto della guerra, di riconoscimento delle organizzazioni internazionali;
  • gli articoli dal 13 al 54 (la Parte Prima, denominata Diritti e doveri dei cittadini), è suddivisa in quattro distinti Titoli, al cui interno troviamo disciplinati rispettivamente i rapporti civili, etico-sociali, economici e politici;
  • gli articoli dal 55 al 139 (la Parte seconda, denominata Ordinamento della Repubblica), sono organizzati in sei distinti Titoli che disciplinano gli organi costituzionali, ossia il Parlamento, il Presidente della Repubblica, il Governo, la Magistratura, gli enti territoriali e la Corte costituzionale;
  • le diciotto Disposizioni transitorie e finali disciplinano il passaggio dal vecchio ordinamento (definito dallo Statuto albertino) al nuovo.

Nel nostro progetto Pearson social reading abbiamo scelto di analizzare in primo luogo i primi 12 articoli della Costituzione, con l’obiettivo di stimolare gli studenti a una riflessione sul tipo di società e di Stato prefigurati dalla nostra Carta costituzionale, per comprenderne l’attualità e l’importanza.

Analizzare di seguito i contenuti degli articoli costituzionali del Titolo II dei Diritti e doveri dei cittadini consente di raggiungere un obiettivo analogo: permettere un confronto su tematiche (la famiglia, la salute, l’istruzione) che in qualche misura fanno già parte del bagaglio di conoscenze “spontanee” dei ragazzi, per favorire la formazione di una coscienza civile adeguata alle sfide di una società in profonda evoluzione.
 

Spunto n. 1 - Leggi e... discuti

Nel nostro Paese si è a lungo discusso sull’obbligatorietà o meno del diritto di voto. In passato la legge, nello specifico il DPR n. 361 del 30 marzo 1957, prevedeva che:
«L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese [...]
L’elettore che non abbia esercitato il diritto di voto, deve darne giustificazione al sindaco [...]. L’elenco di coloro che si astengono dal voto […] senza giustificato motivo è esposto per la durata di un mese nell’albo comunale. [...] Per il periodo di cinque anni la menzione ‘non ha votato’ è iscritta nei certificati di buona condotta.»

L’abrogazione di tale norma, avvenuta nel 1993, ha di fatto connotato il diritto di voto come dovere civico, espressione del dovere di solidarietà politica a cui fa riferimento l’art. 4 Cost., e non come un obbligo giuridico (la cui inosservanza avrebbe comportato un’azione sanzionatoria).

Invita gli studenti a una riflessione su tale argomento, proponendo alla classe un’attività di discussione, che parta dal quesito seguente:
Ritieni sia giusto obbligare i cittadini ad andare a votare alle elezioni?
 

Spunto n. 2 - Leggi e... discuti

Negli ultimi anni sempre più aziende hanno iniziato a sperimentare forme di telelavoro e di smart working. I due termini sono spesso usati come sinonimi, ma non hanno il medesimo significato.
Il telelavoro è infatti un accordo, di natura contrattuale, tra datore di lavoro e lavoratore, con il quale si autorizza quest’ultimo a svolgere la propria attività lavorativa (totalmente o parzialmente) a casa propria anziché in ufficio, con una dotazione tecnologica (ad esempio un computer e una connessione a Internet) fornita dall’imprenditore e con orari di lavoro ben definiti; in sostanza si tratta della replicazione del lavoro di ufficio in ambito domestico.
Lo smart working (o lavoro agile) può essere interpretato come l’evoluzione del telelavoro, in cui al lavoratore viene lasciata ampia libertà nella scelta sia degli orari sia degli strumenti e degli spazi di lavoro (di regola a casa propria, ma anche in biblioteca, in spazi di co-working e così via).
Il periodo di quarantena imposto dalla pandemia di Covid-19, e la corrispondente chiusura della quasi totalità delle aziende, ha dato una spinta, forse decisiva, verso l’utilizzo di forme di telelavoro e di smart working in moltissime imprese. Il cambiamento ha investito in particolare le tipologie di lavoro svolto negli uffici privati e nella Pubblica Amministrazione e coinvolge settori diversi: dal mondo della scuola (con la didattica a distanza) al commercio (si pensi all’imponente crescita del commercio online), dalle prestazioni sanitarie (come nel caso della telemedicina) alla produzione editoriale (per la progettazione e redazione di libri) e così via.
È possibile, forse anche probabile, che questo modello di organizzazione del lavoro, laddove sia stato sperimentato con successo, da provvisorio diventi definitivo.

Invita i ragazzi a fare una ricerca sul tema, in particolare sui vantaggi e gli svantaggi che l’applicazione dello smart working può determinare e sul numero di lavoratori oggi coinvolti nel nostro Paese. Al termine di questo lavoro, proponi alla classe un’attività di discussione, partendo dal quesito seguente:
È auspicabile che lo smart working sostituisca il lavoro "tradizionale?"
 

Spunto n. 3 – Leggi e... approfondisci

I ragazzi, individualmente o suddivisi in gruppi, elaborano una presentazione relativa al processo di evoluzione storica e giuridico-economica della famiglia nell’ultimo secolo, corredandola con citazioni letterarie e contributi multimediali (ad esempio film e canzoni).
 

Spunto n. 4 - Leggi e... discuti

Dopo aver affrontato il tema dei trattamenti sanitari obbligatori, disciplinato dall’art. 32 Cost., può essere proposta agli studenti un’attività di discussione relativa al quesito seguente: la vaccinazione per il Covid-19 dovrebbe essere resa obbligatoria?
 

Spunto n. 5 - Leggi e... ricerca

La dispersione scolastica è particolarmente diffusa nel nostro Paese, soprattutto in alcune aree territoriali. Invita gli studenti a riflettere su tale fenomeno e dividi la classe in tre gruppi.
Il primo gruppo deve ricercare e commentare i dati relativi all’abbandono nella scuola dell’obbligo; il secondo gruppo nella scuola secondaria di secondo grado e il terzo gruppo durante la formazione universitaria.
Ogni gruppo deve prendere in considerazione sia i dati nazionali sia quelli delle diverse aree territoriali (Nord. Centro, Sud e Isole).
Le informazioni sono reperibili da diverse fonti.
Ad esempio:
www.istat.it
www.miur.gov.it

Al termine ogni gruppo sintetizza i risultati in una presentazione da illustrare al resto della classe.
 

Spunto n. 6 – Leggi e... ricerca

La crisi economica legata alla pandemia sta producendo effetti importanti sul mercato del lavoro, soprattutto in riferimento alla situazione dei cosiddetti “inattivi” (ossia delle persone che non lavorano e non cercano attivamente un’occupazione) e dei lavoratori con un contratto di lavoro a tempo determinato.
Dividi la classe in gruppi e proponi agli studenti di fare una ricerca sull’evoluzione del mercato del lavoro nell’era Covid, in particolare chiedendo di affrontare i temi seguenti:

a. che cosa è cambiato nel tasso di occupazione e nel tasso di attività;

b. quali forme contrattuali (a tempo determinato o indeterminato) hanno maggiormente risentito della crisi;

c. se e come si è modificato il numero degli inattivi, con una particolare attenzione alle differenze di genere;

d. quali sono i cambiamenti legati al numero dei disoccupati e in quali aree del territorio nazionale tali cambiamenti sono stati più significativi.

Puoi eventualmente fornire alcuni dati di partenza presi da documenti e statistiche pubblicati su siti ufficiali come quello dell’Istat (www.istat.it).
 

Spunto n. 7 - Leggi e… ricerca

Nel corso del Novecento sono stati fatti enormi passi avanti nell’ambito del riconoscimento dei diritti, dando voce anche a chi non la aveva (pensiamo, ad esempio, alla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia). Oggi c’è chi ipotizza di estendere lo status di persona giuridica agli ecosistemi, riconoscendo all’ambiente naturale, per esempio, il diritto alla rigenerazione e alla diversità.

Chiedi ai ragazzi una ricerca sul tema, verificando in quali Paesi queste istanze sono già state accolte e integrate nel quadro costituzionale.
 

Spunto n. 8 - Leggi e… approfondisci

Alluvioni, siccità, innalzamento del livello del mare, desertificazione, mancanza d’acqua, degrado degli ecosistemi sono sempre più spesso causa di migrazioni forzate, interne o anche esterne ai confini nazionali. Chi sono i profughi o migranti del clima? Hanno un riconoscimento giuridico? Chiedi agli studenti di approfondire questo argomento con una ricerca sul web e di fornire qualche dato quantitativo su tale drammatico fenomeno.

Un punto di partenza può essere questa intervista, in lingua inglese, nel sito dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
 

Spunto n. 9 - Leggi e… parla

La Costituzione definisce il lavoro un dovere (oltre che un diritto), ma questo è basato anche su una “scelta”: la scelta di un lavoro ha a che fare con i propri interessi, percorsi di studio ed esperienze personali. Il lavoro può dunque essere un’attività che si svolge con passione ed entusiasmo?

Proponi questa citazione tratta da La chiave a stella di Primo Levi, del 1978: «Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta della felicità sulla terra.», e chiedi ai ragazzi di fare un commento a caldo, indicando se intorno a loro hanno esempi di persone che lavorano amando ciò che fanno e quali prospettive o idee o sogni hanno per il proprio futuro.
 

Spunto n. 10 - Leggi e… parla

La pandemia da SARS-CoV-2 e l’urgenza di elaborare un vaccino hanno messo in evidenza come la ricerca scientifica di base sia cruciale per ogni Paese. Chiedi ai ragazzi di commentare questa affermazione e di riflettere sull’importanza degli investimenti in questo settore per l’economia del Paese e per migliorare la capacità di risposta alle sfide future.
 

Spunto n. 11 - Leggi e… guarda

La vignetta seguente può rappresentare un’interpretazione dei contenuti dei due commi dell’art. 3 Cost. Dopo aver riletto i due commi, chiedi ai ragazzi quale delle due immagini si abbina meglio al comma 1 e quale al comma 2, motivando la risposta.
 

Spunto n. 12 - Leggi e… ricerca

Dei Patti Lateranensi fa parte il Concordato, che contiene regole specifiche in riferimento alla scuola. Chiedi ai ragazzi di individuarle mediante una ricerca online e di commentarle.
 

Spunto n. 13 - Leggi e… scrivi

Il 20 novembre 1989 è stata firmata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata da 196 Paesi in tutto il mondo tra cui l’Italia, il 27 maggio 1991.

Chiedi ai ragazzi di leggere la Convenzione e di preparare un elaborato scritto in cui indicano se secondo loro oggi in Italia tali diritti sono effettivamente garantiti a tutti i bambini, motivando la risposta con esempi reali.

Prima di leggere – Scheda introduttiva

Proponiamo di seguito una scheda di sintesi sulla vita e l’opera di Piero Calamandrei, che può essere sottoposta agli studenti prima di affrontare il percorso di social reading relativo al suo Discorso sulla Costituzione.

Piero Calamandrei (Firenze, 21 aprile 1889 - Firenze, 27 settembre 1956) è stato un giurista, accademico e uomo politico.
Proveniente da un’antica famiglia di giuristi, nel 1915 era già docente di procedura civile all’università di Messina; insegnò poi a Modena (1918), a Siena (1920) e, dal 1924 fino alla morte, presso l’università di Firenze, di cui fu rettore.
L’avvio della sua carriera universitaria subì una breve interruzione nel periodo della prima guerra mondiale, a cui Calamandrei partecipò come ufficiale di Fanteria; giunse al grado di capitano e poi di tenente colonnello, ma al termine del conflitto preferì lasciare l’esercito per proseguire il percorso accademico.
Durante il Fascismo, si impegnò contro la dittatura. Collaborò con Gaetano Salvemini e poi con i fratelli Nello e Carlo Rosselli, con i quali fondò il Circolo di cultura di Firenze che nel 1924, dopo essere stato devastato dagli squadristi fascisti, fu definitivamente chiuso per ordine prefettizio.
Partecipò alla pubblicazione del periodico clandestino antifascista Non mollare e all’associazione Italia Libera, che avrebbe ispirato il movimento Giustizia e Libertà e poi il Partito d’Azione.
Nel 1925 sottoscrisse il Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce.
Dopo il consolidarsi della dittatura tornò ai suoi studi giuridici, pur mantenendo sempre i contatti con i movimenti antifascisti.
Socio dell’Accademia dei Lincei e membro della regia commissione per la riforma dei Codici, fu uno dei principali ispiratori del Codice di procedura civile del 1940 (entrato in vigore nel 1942, lo è ancora in parte). Per questo importante lavoro, Calamandrei fu decorato dal ministro Dino Grandi come cavaliere di Gran Croce. In seguito partecipò anche ai lavori preparatori per il nuovo Codice civile, in particolare per la stesura del Libro VI.
Si dimise, tuttavia, da professore universitario quando gli fu chiesto di sottoscrivere una lettera di sottomissione al duce; riprese poi l’incarico alla caduta del Fascismo e fu nominato rettore dell’università fiorentina.
Dopo l’armistizio, inseguito anche da un mandato di cattura della Repubblica sociale italiana, si rifugiò in Umbria, a Collicello Umbro, dove rimase fino alla liberazione di Firenze.
Dal suo rifugio umbro seguì la nascita e lo sviluppo del movimento partigiano, mantenendo contatti e collaborando con la Resistenza, nella quale fu attivo il figlio Franco.
Dopo la Liberazione (25 aprile 1945), Calamandrei fu nominato membro della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d’Azione. I suoi interventi nei dibattiti dell’Assemblea ebbero larga risonanza, specialmente i suoi discorsi sul piano generale della Costituzione, sui Patti Lateranensi, sull’indissolubilità del matrimonio, sul ruolo del potere giudiziario.
Sostenne fortemente la natura “compromissoria” della nostra Costituzione, ossia l’esigenza di accogliere nel testo costituzionale le istanze ideali dei diversi orientamenti politici, compensandole adeguatamente.
Allo scioglimento del Partito d’Azione, aderì al Partito socialdemocratico, per il quale fu eletto deputato nel 1948. Nel 1953, essendo contrario alla cosiddetta “legge truffa” (l. n. 148/1953, che modificava il sistema elettorale introducendo un consistente premio di maggioranza), sostenuta anche dai socialdemocratici, partecipò insieme a Ferruccio Parri alla fondazione di Unità Popolare, che contribuì a impedirne l’approvazione. Calamandrei fu presidente del Consiglio Nazionale Forense dal 1946 alla morte e direttore della Rivista di diritto processuale, del Foro toscano e del Commentario sistematico della Costituzione italiana. Molto apprezzato dai cultori del Diritto è il suo testo Elogio dei giudici scritto da un avvocato.
Il 26 gennaio 1955, nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria di Milano, Calamandrei pronunciò il famoso Discorso sulla Costituzione. Il Discorso fu il primo momento di un ciclo di sette conferenze sulla nostra Carta costituzionale, autonomamente organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi per illustrare in modo accessibile a tutti i principi morali e giuridici a fondamento della nostra vita associativa. Il Discorso ebbe quindi un’origine “dal basso”, dagli studenti, ai quali Calamandrei si rivolge in modo appassionato, e si caratterizza per il suo taglio dichiaratamente divulgativo e il suo carattere informale.
Il testo si può suddividere idealmente in quattro parti.
La prima parte è un’introduzione in cui viene dichiarato il tema, si ricorda che la Costituzione è di tutti e nasce dal compromesso fra diverse ideologie.
Nella seconda parte, viene sviluppata la visione programmatica e progettuale della Carta, che «è in parte una realtà, ma soltanto in parte: in parte è ancora un programma, un impegno, un lavoro da compiere».
Nella terza sezione Calamandrei ammonisce e incita i suoi giovani uditori, ricordando che tutto dipende dal loro impegno: «Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé.» C’è quindi un forte stimolo alla partecipazione, a non lasciarsi andare all’indifferentismo.
Infine, nella quarta sezione del Discorso, Calamandrei adotta la prospettiva di una vera e propria “religione civile” della nostra Costituzione, nata dalle gesta di uomini e pensatori illustri, ma anche di “umili voci” e “nomi recenti” che hanno dato la vita per la libertà e la dignità (uomini e donne che potevano essere i genitori o i fratelli maggiori dei giovani studenti presenti ad ascoltarlo).
Calamandrei richiama quindi alle origini della Carta, a non dimenticare, e all’impegno pacifico e civile a sostenerne e affermarne sempre i principi.

La registrazione audio originale del Discorso sulla Costituzione può essere ascoltata a questo link. Oltre alla lettura in app, può essere interessante far ascoltare il brano direttamente dalla voce di Calamandrei.
 

Spunto n. 1 – Leggi e... ascolta

Fai cercare online e ascoltare agli studenti il brano di Giorgio Gaber “La libertà” (scritto da G. Gaber e S. Luporini nel 1972 e pubblicato l’anno successivo).
Dividi la classe in alcuni gruppi. Ogni gruppo deve svolgere i compiti seguenti:

a) riflettere sul testo della canzone, in particolare sull’invito a non rinchiudersi fuori dal mondo (La libertà non è star sopra un albero);

b) discutere dell'idea centrale del testo (La libertà è partecipazione), che invita a comprendere e a trasformare la società per valorizzare il bene comune;

c) preparare una presentazione multimediale o un video in cui vanno riportate le considerazioni emerse durante il lavoro svolto nel gruppo.

Al termine ciascun gruppo presenta alla classe il proprio contributo.
 

Spunto n. 2 – Leggi e... guarda un film

Proponiamo di seguito una lista di celebri film italiani che affrontano, direttamente o indirettamente, il tema della lotta di liberazione dal nazifascismo. Alcuni film possono essere visionati in streaming, altri sono reperibili su piattaforme digitali o in DVD.

  • Roma città aperta (1945) di R. Rossellini
  • Paisà (1946) di R. Rossellini
  • Achtung! Banditi! (1951) di C. Lizzani
  • Il generale Della Rovere (1959) di R. Rossellini
  • La lunga notte del ‘43 (1960) di F. Vancini
  • Tutti a casa (1960) di L. Comencini
  • La ciociara (1960) di V. De Sica
  • Il federale (1961) di L. Salce
  • Un giorno da leoni (1961) di N. Loy
  • Una vita difficile (1961) di D. Risi
  • Le quattro giornate di Napoli (1962) di N. Loy
  • La ragazza di Bube (1963) di L. Comencini
  • Il terrorista (1963) di G. De Bosio
  • C’eravamo tanto amati (1974) di E. Scola
  • La notte di San Lorenzo (1982) di P Taviani e V. Taviani
  • Il partigiano Johnny (2000) di G. Chiesa
  • A luci spente (2004) di M. Ponzi
  • L’uomo che verrà (2009) di G. Diritti
  • Una questione privata (2017) di P. Taviani e V. Taviani

Una volta suddivisa la classe in alcuni gruppi e assegnato a ciascun gruppo un film scelto dalla lista, si può chiedere agli studenti di:

a) vedere il film e preparare una breve scheda di presentazione;

b) individuare nel film completo una scena di massimo 3-4 minuti che ritengono particolarmente significativa;

c) provare a individuare un legame tra la scena prescelta e i principi espressi nella nostra Carta costituzionale.

Al termine ogni gruppo presenta il proprio lavoro alla classe.
 

Spunto n. 3 – Leggi e... fai una tua proposta

Chiedi agli studenti (eventualmente suddivisi in gruppi) di pensare a un intervento concreto che la Pubblica Amministrazione potrebbe attivare in tempi brevi per ridurre il livello delle attuali disuguaglianze economiche e quindi di preparare una presentazione per illustrare la propria proposta alla classe.

Spunto n. 4 – Leggi e... approfondisci

Le parole di Calamandrei «la libertà è come l’aria» hanno ispirato, nel 2017, il titolo di uno spettacolo teatrale ideato dal giornalista Nino Criscenti con lo storico dell’arte Tomaso Montanari, L’aria della libertà. L’Italia di Piero Calamandrei.
In esso vengono rese pubbliche le lettere, le pagine del diario e soprattutto le fotografie (conservate presso l’Archivio Storico “Piero Calamandrei” di Montepulciano) delle “gite domenicali” in cui Piero e i suoi amici antifascisti, dai volti segnati dalla tragedia della dittatura, cercano di ritrovare l’Italia andando a visitare i luoghi – anche “minori” – della sua bellezza. Dallo spettacolo è poi nato un libro.
Puoi invitare i ragazzi a recuperare in rete informazioni sul progetto per poi discuterne in classe.
 

Spunto n. 5 – Leggi e... scopri nel territorio

La Fondazione che porta il nome dello scrittore e partigiano italiano Nuto Revelli (1919-2004), e che si occupa di conservarne gli archivi e valorizzarne la testimonianza, nel 2012 ha fatto ristrutturare e riqualificare, in modo rigorosamente ecosostenibile e ricavandoci anche un piccolo museo della memoria e un teatro naturale, una borgata alpina in cui durante la Resistenza vivevano e operavano i partigiani del cuneese. Proponi ai ragazzi di curiosare sul sito ufficiale, nella sezione dedicata al progetto “Paraloup”, e di commentare l’iniziativa.
 

Spunto n. 6 – Leggi e... leggi ancora

Condividi con i ragazzi le seguenti parole dello scrittore e partigiano italiano Nuto Revelli (1919-2004) pronunciate all’Università di Torino nel 1999 (giorno in cui gli è stata conferita la laurea honoris causa in Scienze dell’Educazione), e chiedi loro un commento a caldo:

«Volevo che i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi. Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell’ignoranza, come eravamo cresciuti noi della “generazione del Littorio”. Oggi la libertà li aiuta, li protegge. La libertà è un bene immenso, senza libertà non si vive, si vegeta.»